Università: verso il laser atomico ideale al Lens di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 luglio 2007 14:20
Università: verso il laser atomico ideale al Lens di Firenze

Firenze, 6 giugno 2007- Nel Laboratorio Europeo per la Spettroscopia Non lineare (Lens) dell’Università di Firenze, nel polo scientifico di Sesto fiorentino, nuovi risultati nello studio della condensazione di Bose-Einstein, particolare stato della materia - la cui osservazione, premiata con un Nobel nel 2001, ha portato a una rivoluzione nella fisica moderna.
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Firenze, guidato da Massimo Inguscio e Giovanni Modugno, infatti, ha utilizzato atomi dell’isotopo 39 del potassio (39-K) per produrre la condensazione di Bose-Einstein; il nuovo condensato atomico si avvicina molto al sistema previsto teoricamente da Albert Einstein e Satyendra Nath Bose nel 1925.

Gli esiti dell’esperimento del team fiorentino sono pubblicati oggi sulla rivista internazionale Physical Review Letters 99, 010403 (2007) (“39-K Bose-Einstein condensate with tunable interactions”).
L’esperimento apre importanti prospettive per la futura realizzazione del cosiddetto “laser atomico”, ideale perché senza urti tra gli atomi, che potrebbe portare ad importanti realizzazioni nel campo della microelettronica (circuiti integrati con precisioni sempre maggiori, sensori di gravità, misurazioni di forze a piccolissime distanze…).
“Quando negli anni ’90 fu per la prima volta realizzata la condensazione di Bose-Einstein – spiega Massimo Inguscio – si era parlato e previsto il «laser atomico», un fascio di atomi che si comportano all’unisono, un po’ come i fotoni, le particelle che compongono il laser.

E di conseguenza c’era molta attesa sulle applicazioni che questa scoperta avrebbe prodotto nel campo delle misure di precisione. Ma – continua Inguscio – a differenza dei fotoni e soprattutto diversamente dal caso ideale previsto da Bose e Einstein, gli atomi si urtano l’un altro, disturbandosi e non permettendo di realizzare misure di precisione. L’esperimento fatto al Lens consente, invece, di realizzare il «laser atomico ideale», sfruttando dapprima gli urti fra gli atomi per poi azzerarli, dopo aver prodotto il condensato, attraverso l’applicazione di un apposito campo magnetico.

Si realizza così la quasi assenza di interazione fra gli atomi”.

Collegamenti
In evidenza