Firenze, 15 dicembre 2008- Licio Gelli in un’intervista di oggi al quotidiano “La Stampa” dichiara che dietro la crisi della sinistra fiorentina ci sono le logge massoniche “che sono da sempre potentissime e si sono ribellate”. Nell’articolo Gelli sostiene che ‘’in Toscana e nelle Marche esistono le norme più restrittive contro la massoneria. E ora si ribellano. In Toscana se sei massone e vuoi partecipare ad una gara di appalto, devi dichiararlo…’’.
‘’Non c’è nessuna norma, legge o regolamento attuativo in Toscana che preveda una dichiarazione di appartenenza alla massoneria nel caso di partecipazione a gare di appalto’’.
Lo sottolinea, in una dichiarazione, il Presidente del Consiglio regionale della Toscana, Riccardo Nencini, a proposito delle affermazioni di Licio Gelli ‘’Se tutte le altre affermazioni di Gelli – conclude Nencini - hanno lo stesso ‘spessore’ di questa, e in molte intravediamo la stessa trama, c’ è da chiedersi perché si dia ancora credito e spazio a questo personaggio’’ .
“Inquietante – afferma il sen. Achille Totaro in una nota – è il fatto che Licio Gelli scenda in campo per difendere il Pd fiorentino, dando credito alla tesi più volte sbandierata da alcuni dirigenti del Pd fiorentino di un complotto dei poteri forti contro la giunta di centro sinistra di Palazzo Vecchio”.
“Un simile atteggiamento è molto strano, dal momento che invece è chiaro che ci sono gravi responsabilità politiche del centro-sinistra fiorentino e toscano nella vicenda di Castello e simili responsabilità devono ravvisarsi anche nelle politiche urbanistiche che in questi anni ci sono state a Firenze e in tutta la nostra regione”. “Se dal punto di vista politico, noi del centro-destra da tempo stiamo denunciando tali irregolarità, fa bene la magistratura ad indagare e verificare se ci sono delle responsabilità di carattere penale”.