"Nella mia qualita' di gran maestro devo dire a viva voce che ho l'obbligo ed il dovere di difendere l'obbedienza da quelle aggregazioni politiche che combattono l'esistenza stessa della massoneria". Cosi' il gran maestro della Gran Loggia d'Italia, Luigi Danesin, a Firenze per presentare un libro, ha commentato la regola che impedisce ai massoni di partecipare alle primarie dei Ds in Toscana per la scelta dei candidati alle elezioni regionali. "Questo discorso delle primarie in Toscana - ha spiegato - riguarda uno schieramento politico che e' avverso alla massoneria: si prenderanno tutte le responsabilita' di come agiscono di fronte al paese".
"Noi siamo sereni, ottimisti nel futuro: soltanto diciamo che la liberta', nella sua piu' ampia accezione, deve avere la meglio". Danesin ha poi riposto ad una domanda se presentera' ricorso contro quella regola. "Non credo che arriveremo ad un ricorso per un fatto di casa loro". E che "ci riguarda piu' per la cronaca e per i nostri dibattiti". "Non e' un fatto istituzionale dello Stato, regione o comune. E' un discorso di casa loro: facciano un po' quel che vogliono".
Mentre rifondazione comunista e l’Ulivo cercano l'accordo in vista delle elezioni regionali, all’interno della sinistra più radicale si riapre il dibattito sulla possibilità di unirsi.
Domani l'incontro decisivo. Il segretario fiorentino di rifondazione, Niccolò Pecorini dice: 'se l'accordo in regione vuol dire che bisogna entrare in maggioranza a Firenze la nostra risposta è no. A meno che Domenici non cambi politica.
“La Toscana può portare un contributo autorevole alla definizione del programma del centro sinistra che si candida al governo del Paese -afferma Luciana Cappelli, Sindaco di Empoli- La Regione Toscana, guidata da Martini, ha messo al centro della propria azione di governo prima e ha inserito nei propri principi statutari poi, il riconoscimento di nuovi diritti di cittadinanza; ha avuto, come tratto distintivo del proprio governo, la tutela della salute per tutti; ha fatto leggi importanti sulla difesa del suolo, sul governo del territorio, ha posto al centro lo sviluppo sociale ed economico.
Ha insomma interpretato bene quel riformismo toscano, che proviene da un rapporto solido tra lavoro dipendente e piccola impresa, tipica dei nostri territori, una Regione che ha ben governato, come riconoscono anche quei cittadini che non votano centro sinistra.
Per questo, la Toscana ha il compito e l’autorevolezza per essere uno dei soggetti più adeguati, a scrivere il programma di quell’alleanza larga di centro sinistra che si candida come reale alternativa al governo di centro destra.
Ciò che viene chiesto, a noi sindaci e agli amministratori toscani oggi è di essere in grado di aggiornare le nostre politiche, anche le migliori, quelle per l’infanzia come quelle sociali, alle profonde trasformazioni sociali ed economiche che vivono i nostri cittadini.
Siamo certi che il centro sinistra-Toscana Democratica, che ha governato bene, non possa trarre giovamento dal contributo che può venire da un serio confronto programmatico con tutto il centro sinistra, con Rifondazione Comunista? Un confronto serio, sulle cose, come il Presidente Martini e la Regione Toscana sanno fare?
A Empoli ed in altri sette comuni su undici nel circondario dell’Empolese Valdelsa abbiamo deciso di contribuire a radicare la grande alleanza democratica scegliendo, nelle ultime elezioni amministrative, con coalizioni larghe, maggioranze che comprendono Rifondazione Comunista.
Sappiamo che non ci possono essere scorciatoie e che occorre un serio confronto programmatico per radicare nel territorio alleanze, talvolta faticose, ma necessarie e solide.
Abbiamo così accolto la richiesta di unità che ci veniva posta con forza dai nostri cittadini, e dato il nostro contributo al progetto del centro sinistra largo per il governo dell’Italia.
In questi momenti di importanti decisioni la Toscana deve fare una scelta coraggiosa, una scelta generosa con se stessa che, guardando avanti, contribuisca, a partire dal suo governo, a cambiare l’Italia.”