Firenze, 12.12.2008 - Oltre centomila toscani, nonostante la pioggia, hanno sfilato oggi dietro le bandiere della Cgil nelle 10 manifestazioni, una per capoluogo di provincia, indette nell'ambito dello Sciopero Generale che ha interessato tutti i settori, fatta eccezione per il trasporto ferroviario revocato a livello nazionale per non creare ulteriori disagi agli italiani già alle prese con quelli provocati dal maltempo. Causa maltempo nelle provincie di Siena e Grosseto erano esentati dallo sciopero anche gli addetti a compiti di protezione civile.
A Firenze la manifestazione più grande, oltre 40.000 i partecipanti. Nel capoluogo toscano hanno sfilato in tre distinti cortei anche i sindacati di base, gli studenti medi e quelli universitari. In 12.000 hanno sfilato a Pisa, altrettanti a Siena, in 11.000 a Livorno, in 5.000 a Lucca, altrettanti in ciascuno dei cortei di Prato, Pistoia e Carrara, 4.500 ad Arezzo, 1.500 a Grosseto. Alta l'adesione allo sciopero, chiusi Uffizi e Museo delle Scienze, chiusa per sciopero con adesioni del 90% la grande distribuzione coop.
Si sono pressoché svuotate anche le grandi fabbriche. Qualche esempio: 70% di adesioni alla Piaggio di Pontedera cosi come alla Galileo di Firenze, sempre a Firenze 85% all'Electrolux, 65% alla Nuovo Pignone, 80% le adesioni alla Calp di Colle Val d'Elsa (SI), 90% ai Cantieri Benetti a Livorno, 100% alla Baraclit di Arezzo. In piazza nelle dieci manifestazioni anche molti di coloro che rischiano di più in questa crisi eccezionale, cassaintegrati, in mobilità, precari con scadenza di contratto a fine anno e con scarse e nulle possibilità di ricollocarsi altrove.
Nel corteo di Firenze, dietro un loro striscione, hanno sfilato, tra gli altri, i lavoratori della Galileo Vacuum Systems senza stipendio da più di due mesi, in quello di Livorno i 100 dipendenti della Giopescal (lavorazione di pesce surgelato) ai quali l'azienda, due giorni fa, ha annunciato che dal 31 dicembre saranno tutti a casa perché l'azienda chiude. Uno Sciopero Generale e una mobilitazione per cambiare politica economica, il governo, finora, con la legge finanziaria e con il decreto anticrisi, ha dato poco, una tantum, a pochi e ha tolto molto, per sempre, a molti.
Sta tutta qui la forte domanda di cambiamento che oggi si è levata dalla Toscana.
Oggi è sceso in Piazza il movimento studentesco, quel movimento che da più di due mesi sta portando avanti la protesta contro le leggi 133 e 169 e contro la distruzione del mondo della formazione pubblica. Più di 500 studenti universitari sono partiti, attorno alle 10, da Piazza Bambine e Bambini di Beslan. Idealmente insieme, nelle strade del centro cittadino, a migliaia di lavoratori, nella giornata dello Sciopero Generale Nazionale di tutte le Categorie.
Il Corteo ha attraversato Via Valfonda, poi subito dopo Piazza Stazione, via Panzani. All'angolo con Via Vecchietti abbiamo atteso il Corteo dei lavoratori e, unitariamente, abbiamo raggiunto Via dei Servi.
"Il caos all’interno del PD regna sovrano -commentano Carlo Bevilaqua (FI) e Nicola Nascosti (AN)- Non solo la questione Primarie mostra come sia in corso all’interno del partito di maggioranza che guida Provincia e Comune una lotta intestina tra varie fazioni, ma anche riguardo allo Sciopero Generale proclamato dalla CGIL per oggi non si capisce più come la pensa il PD.
In Consiglio provinciale, infatti, è stata bocciata una mozione avanzata dai gruppi della sinistra: PRC, Verdi, PDCI e La Sinistra che chiedeva l’adesione della Provincia allo sciopero con richiesta di portare in corteo addirittura il Gonfalone. Lo stesso PD ha votato contro la mozione, considerata strumentale. Oggi, giorno dello sciopero, circola negli uffici della Provincia un volantino dei Dipendenti della Provincia aderenti alla CGIL che si compiacciono del documento sottoscritto dal Vicepresidente della Provincia e dai 20 Sindaci dei Comuni del territorio fiorentino, con il quale riconoscono la concretezza e sostanza dello Sciopero Generale e vengono ringraziati per la sensibilità ed il senso civico e morale dimostrato.
In Consiglio provinciale si respinge, quindi, una richiesta di adesione formale allo sciopero ma si sottoscrive poi un documento dove si riconosce la concretezza dell’iniziativa. La confusione regna sovrana".