Firenze– Ottomila persone sono accorse ieri sera al Nelson Mandela Forum, il palasport di Firenze in cui si è svolto il concerto di protesta contro i tagli finanziari allo spettacolo e alla cultura promosso dai lavoratori del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e offerto alla città.
Zubin Mehta, che ha diretto la Nona Sinfonia di Beethoven sul podio dell’Orchestra e del Coro del Maggio, preceduta da un passo a due dal balletto Schiaccianoci, aveva negli scorsi giorni rivolto un appello pubblico: “Vogliamo dire tutti insieme che l’Italia non può e non deve sacrificare la cultura, non deve tagliare i fondi ai teatri, alla scuola, all’università”.
E i giovani hanno risposto in migliaia: erano in tanti, sugli spalti e in ogni ordine di posti, insieme ai ricercatori universitari, mescolati con il pubblico di appassionati fedelissimi ma anche di neofiti entusiasti.
Prima del concerto, una rappresentante dei lavoratori aveva letto un documento civile e composto, per spiegare i motivi di questo inedito “sciopero suonato”, applaudito con convinzione; poi, il minuto di silenzio chiesto per onorare e ricordare le vittime del terrorismo a Mumbai, città natale di Mehta.
Quindi, la danza, e le sublimi note della “Nona”, con quell’Inno alla gioia trasformato oltre che in messaggio di fraternità, in canto di speranza e di orgoglio artistico.
Irrefrenabili al termine le ovazioni, interrotte solo dalle parole di Zubin Mehta: “Sappiamo che il mondo, tutto, attraversa un periodo terribile, ma proprio per questo dobbiamo salvare i valori. Qui, in Italia, è nata e c’è tutta l’arte, e la cultura. Togliere fondi alla musica, alla scuola, significa soffocare le prossime generazioni.
Quando noi tutti, compresi i politici, non ci saremo più, cosa resterà? La risposta è: Leonardo e Giuseppe Verdi!”. Tutti gli artisti e le maestranze impegnate nella riuscita della serata hanno prestato la propria opera gratuitamente nella giornata di riposo, e con loro naturalmente i solisti di canto, il soprano Ingrid Kaiserfeld, il mezzosoprano Anna Maria Chiuri, il tenore Gianluca Terranova e il basso Rafael Siwek, e i due primi ballerini di MaggioDanza Letizia Giuliani e Umberto De Luca; anche il Mandela Forum è stato messo gratuitamente a disposizione dalla PRG.
Erano presenti il Sovrintendente del Teatro del Maggio Francesco Giambrone e il Direttore Artistico Paolo Arcà, il Sindaco di Bari Michele Emiliano – al quale il Maggio Fiorentino aveva dato disponibilità per la riapertura del Teatro Petruzzelli -, la Sen.
Vittoria Franco, l’On. Lapo Pistelli, l’Assessore alla Cultura del Comune di Firenze Eugenio Giani.
Firenze ha vissuto ieri un evento straordinario per la portata simbolica di una partecipazione così travolgente di cittadini che hanno voluto testimoniare la loro vicinanaza e il loro amore per il “Maggio”, messo a rischio dalle decurtazioni al FUS: una data che rimarrà negli annali, e nella storia non solo del Teatro ma di tutta la società civile della città.