E' il titolo del convegno che l’Assessorato alla Cultura del Comune di Prato e la Biblioteca Lazzerini, con il patrocinio e il sostegno della Regione Toscana, dedicano alla figura di Malaparte giornalista. Venerdì 12 dicembre, dalle ore 9.15 fino alle ore 17.30, presso la Monash University (Via Pugliesi, 26), si alterneranno le voci di illustri esperti per attraversare insieme il percorso di un giornalista, Malaparte, sempre in prima linea, in divisa, in borghese o in incognito, arrestato, inseguito e censurato.
A dare avvio alla ricca giornata di studi, dopo i saluti delle autorità, un noto esperto dell’opera malapartiana, il Prof.
Marco Marchi che presenterà gli atti del convegno “La bourse des idées du monde”: Malaparte e la Francia, svoltosi a Prato e a Firenze nel novembre dello scorso anno e promosso dall’Assessorato alla Cultura, dalla Biblioteca Lazzerini e dall’Istituto Francese di Firenze. Edito dalla casa editrice Olschki e a cura di Martina Grassi, il volume raccoglie i contributi degli studiosi francesi ed italiani che in quell’occasione hanno cercato di far luce sulla complessità delle relazioni fra la cultura francese e lo scrittore pratese.
L’opera ribadisce così ancora una volta il ruolo primario della città di Prato nel panorama degli studi malapartiani.
Il convegno proseguirà nella mattinata con gli interventi dei professori Franco Contorbia, Emmanuel Mattiato ed Enzo Rosario Laforgia, che, introdotti da Umberto Cecchi, cercheranno di esplorare dalle rispettive angolazioni, Il viaggio fra i terremoti, quello di Malaparte giornalista.
Un viaggio che ha inizio con l’esordio, a soli 15 anni, come fondatore, direttore e redattore del «Bacchino», giornale umoristico pratese.
Si tratta dell’avvio di una carriera vertiginosa che lo vede, già a 31 anni, caporedattore del «Mattino» a Napoli e subito dopo direttore della «Stampa» a Torino. Presto Malaparte abbandona le redazioni, per dedicarsi, dai margini del mondo e dalle zone di guerra, al difficile “mestiere dell’inviato speciale”: prima in Africa e poi in Russia per il «Corriere della Sera», poi per il «Tempo» ed infine per i suoi libri di reportage, nati dai due ultimi grandi viaggi in Sud America e in Cina.
Cosa è cambiato oggi? Quali sono le difficoltà degli inviati speciali che decidono di abbandonare le scrivanie delle redazioni per calarsi nel vivo della notizia, nel cuore caldo degli “uomini e dei loro misfatti”? Come si è evoluto questo mestiere dai tempi di Malaparte? Interrogativi accattivanti a cui cercherà di rispondere il dibattito sulla professione “reporter” oggi, condotto da Umberto Cecchi e in programma nel pomeriggio.
Invitati speciali nomi di spicco del giornalismo italiano: Oliviero Bergamini, Lorenzo Cremonesi, Stefano Marcelli, Alberto Negri, Graziano Sarchielli e Pino Scaccia, tutti testimoni in diretta degli sconvolgimenti che hanno segnato più profondamente il nuovo millennio.