PRATO– Torna a brillare la Stella di Prato. Palazzo Vestri, simbolo della storia cittadina e da sempre parte della straordinaria scenografia di piazza Duomo, torna a nuova vita dopo il radicale intervento di restauro voluto dalla Provincia. E di sera una innovativa architettura di luci colorate animerà le finestre della facciata e l’intera piazza. Sabato 6 settembre l’inaugurazione, che nelle intenzioni della Provincia di Prato e del suo presidente Massimo Logli dovrà essere una festa per tutti i pratesi.
Per festeggiare l’evento un ricco programma di eventi. Da settembre a dicembre mostre, musica, libri e appuntamenti con il gusto.
La Stella d’Italia dei pratesi, simbolo della città accogliente e dell’ospitalità, torna ad essere patrimonio condiviso e spazio di incontro per pratesi e turisti grazie alla nuova destinazione del piano terra, che sarà sede dell’Agenzia per il turismo e ospiterà lo sportello informazioni (dove presto sipotranno prenotare albergi e altri servizi turistici) e la preziosa biblioteca dell’Apt.
Come tutte le più importanti città d’arte anche Prato colloca l’accoglienza per i turisti nella piazza principale della città. Nel palazzo inoltre lavoreranno circa cinquanta dipendenti dell’amministrazione provinciale.
Questa mattina il presidente della Provincia, Massimo Logli, insieme agli assessori a Turismo e Lavori pubblici, Roberto Rosati e Maria Luisa Favi, ha espresso grande soddisfazione per l’obiettivo raggiunto nei tempi promessi. “Avevamo scommesso di poter assistere al corteggio storico 2008 dalle finestre di palazzo Vestri riaperto alla città e ci siamo riusciti”, ha detto.
Logli ha sottolineato come con questo recupero la Provincia abbia completato la triade di palazzi dislocati nel cuore della città. “Vestri, Novellucci e Buonamici, di cui entro la fine dell’anno riapriremo anche il giardino, dovranno diventare spazi di attrazione per pratesi e turisti, stiamo già lavorando per il 2009”. Rosati ha annunciato anche l’intenzione di raccogliere le foto dei tanti ricevimenti e feste organizzati nei decenni a palazzo Vestri, con l’intenzione di realizzare una sorta di album di famiglia del palazzo, e magari fare una mostra insieme ai vestiti da sposa delle nonne.
“Ci rivolgeremo alle famiglie pratesi, che spesso custodiscono nei cassetti veri tesori, ma organizzeremo anche cene in piazza”. L’assessore Favi ha aggiunto che il restauro ha puntato a un attento recupero dei segni storici con l’inserimento di arredi e soluzioni moderne e innovative necessarie a una piena funzionalità.
Per il restauro, che è stato radicale e di grande qualità, la Provincia ha investito due milioni e 400 mila euro. L’ambizioso obiettivo è restituire alla città uno dei palazzi storici più amati, ma anche rilanciare il ruolo di piazza del Duomo.
L’architettura di luce, realizzata con LED a basso consumo per la prima volta in un palazzo del centro storico pratese, funziona grazie a un computer che alterna i tre colori base, rosso-blu-verde, ogni cinque minuti. In futuro sarà possibile anche ampliare la gamma e l’alternanza dei colori. Le affascinanti stanze della Stella d’Italia, amate da Malaparte e D’Annunzio e frequentate da grandi artisti, storici, uomini della politica e dello sport, si apriranno dunque a turisti e visitatori.
Per l’occasione il 6 settembre verrà inaugurata anche una suggestiva mostra fotografica dal titolo La piazza e il suo palazzo, curata da Umberto Mannucci e Sonia Meoni, un amarcord che intreccia storia, eventi della tradizione e avvenimenti.
La Stella restaurata accoglierà ai piani superiori una sala conferenze, spazi espositivi, un belvedere mozzafiato sui tetti di Prato e poi uffici della Provincia: turismo, cultura ma anche formazione e lavoro. Sono i servizi dell’amministrazione provinciale, guidati dagli assessori Roberto Rosati e Paola Giugni, che troveranno spazio nel palazzo.
E’ stata invece l’assessore ai Lavori pubblici Maria Luisa Favi a seguire il restauro.
E’ sempre stato il mio sogno passare una notte, almeno una notte, alla Stella d’Italia, dice Malaparte (che dormiva nella stanza 4), e la citazione è stata scelta dalla Provincia per l’invito all’inaugurazione. L’albergo (in origine Pensione Contrucci) alla cui guida si sono succedute la famiglie Caciotti e Tomada, negli anni fu frequentato da innumerevoli personaggi famosi. A cominciare da Gabriele D’Annunzio l’elenco degli ospiti illustri è lungo: Fausto Coppi che beve il tè con il bambino dei proprietari, un giovanissimo Mike Bongiorno che va matto per la bistecca fiorentina, e poi Vittorio Gassman, Renato Rascel, Anna Magnani, Adriano Celentano e Gigi Proietti.
Dalle finestre della Stella d’Italia hanno tenuto comizi Alcide De Gasperi, Pietro Nenni e Amintore Fanfani. Ospite abituale dell’albergo anche lo storico Federigo Melis e i grandi campioni del ciclismo Learco Guerra e Alfredo Binda. Provincia e Sovrintendenza ai Beni architettonici hanno pilotato un intervento di restauro orientato a restituire al palazzo la piena identità ritrovandone tutto il fascino perduto nel tempo: l’elegante complessa struttura sette-ottocentesca è caratterizzata da evidenti preesistenze rinascimentali e medievali.
E su un soffitto del secondo piano è tornata alla luce una benaugurante immagine di Cerere che dispensa monete sullo stemma della città di Prato.