Con la vittoria dei Bad Apple Sons, si è conclusa sabato 29 novembre alla Flog, la ventesima edizione del Rockcontest, storico concorso per band emergenti nato nel 1984 dall’emittente Controradio. Dopo la scrematura delle eliminatorie e semifinali, solo sei gruppi sono giunti all’importante finalissima: Il Rumore Del Fiore Di Carta, i Ten Thousand Names, Mr.Furto & Lady Paccottilla, La Materia Strana, The Fabulous Filters, ed i vincitori Bad Apple Sons. Provenienti un po’ da tutt’Italia, le band finaliste sono in qualche modo tutte delle vincitrici, se non fosse per il fatto che ognuno di loro avrà la possibilità di includere due brani all'interno del cd compilation 'Rock Contest 2008 - XX Edizione'.
Ad appropriarsi però del riconoscimento più ambito, frutto di una votazione popolare unita al giudizio della consueta giuria tecnica (tra i membri di spicco ricordiamo Piero Pelù), sono i quattro dell’alternative rock band fiorentina Bad Apple Sons: Andrea Ligia alla batteria, Clemente Biancalani pianista, chitarrista e vocalist David Matteini e Andrea Cuccaro come bassista. Formatisi nel 2005, il loro sound personale, scuro e a tratti psichedelico, può essere facilmente ricollegato alle influenze musicali auto dichiarate, vedi Nick Cave, Can, Liars e soprattutto Radiohead.
Al termine del contest vero e proprio, si è esibita come ospite speciale la giovane talentuosa Beatrice Antolini.
Osannata ad unisono dalla critica specialistica, e forte del suo nuovo lavoro intitolato “A Due”, l’autrice bolognese regala all’attento pubblico presente in sala, un’esibizione di alto livello artistico, in grado di rapire l’ascoltatore attraverso una sorta di continuo gioco inventivo. La serata dell’Auditorium ha voluto coronare così i venti anni della manifestazione, chiudendo un’edizione che si è articolata nel corso del 2008, anche con una serie di manifestazioni collaterali.
Oltre che contest quindi, si è trattato soprattutto di una festa della musica emergente, utile rampa di lancio per quei gruppi che purtroppo non hanno lo spazio e l’opportunità per poter esprimere la propria arte.
Alessio Nencioni