Firenze, 27 novembre 2008- Annunciate stamani le dimissioni dell'Assessore all'Urbanistica, Gianni Biagi, protagonista, secondo la magistratura fiorentina, di un intreccio d'affari fra partiti e disinvolti uomini d'impresa come Salvatore Ligresti. L'assessore ha inviato una lettera di dimissioni al sindaco: "Carissimo Leonardo, ti voglio prima di tutto ringraziare per l'affetto che hai dimostrato nei miei confronti martedì scorso presenziando alla perquisizione nei miei uffici. Avevi 'gli occhi giusti', come ha detto una delle mie segretarie.
Le accuse che mi sono rivolte mi offendono come persona e come amministratore della città. E le respingo in toto. Io non ho mai percepito compensi illeciti nè per me nè per terze persone. E sinceramente ho agito perchè a Castello ci fosse un vero pezzo di città con tutte le funzioni che un pezzo di città deve avere. Non una periferia senza capo ne coda. Questa è stata la mia più grande preoccupazione in questi anni. Ho sempre agito nell'interesse della città. Ma io voglio essere libero di difendermi da queste accuse senza il condizionamento del mio attuale ruolo.
Ti dico sinceramente che non sarei neppure in grado di svolgere con la necessaria serenità dovendo affrontare aspetti che inevitabilmente riguarderebbero l'area in qestione e che potrebbero essere lette dagli inquirenti come un segnale di reiterazione dei presunti reati. D'altra parte proprio la mia uscita di scena potrà forse riportare un po' di quella serenità che io comunque mi sento dentro e che mi ha sempre accompagnato in questi anni di lavoro comune. Non sono un corrotto né ho agito contro gli interessi della città e dei suoi cittadini.
Questo posso affermarlo con certezza e con la consapevolezza della stima e dell'affetto che in questi giorni ho ricevuto da tantissimi cittadini, dalla maggioranza che governa Palazzo Vecchio e anche da alcuni esponenti delle opposizioni. Spero proprio che il Consiglio comunale di Firenze, possa concludere con serenità il suo lavoro e che tutta questa vicenda danneggi il meno possibile le sorti future della coalizione che governa la città. Anche per questo penso che sia meglio che lasci l'incarico che tu mi hai affidato oramai quasi dieci anni fa.
D'altra parte io mi sono sempre sentito un tecnico prestato alla politica che un lavoro lo ha e che può in ogni momento tornare a farlo. Questo momento per me è giunto. Lo faccio con tranquillità d'animo e nella consapevolezza che in tutti questi anni abbiamo avviato un processo irreversibile di cambiamento che porterà questa città nel prossimo futuro ad essere più funzionale e vivibile dell'attuale. Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini in questi anni e in questi giorni. Un pensiero alle mie segretarie che sono state l'oasi di tranquillità nei momenti più delicati di questa lunghissima storia.
A te un abbraccio pieno di stima e di affetto".
Il sindaco Leonardo Domenici ha accolto le dimissioni con una lettera: "Caro Gianni, ti ringrazio per la tua lettera, piena di dignità. Così come ti ringrazio per il lavoro di questi anni al servizio della città. Mi dispiace molto di dover accogliere le tue dimissioni, ma lo faccio sapendo di rispondere ad una tua esigenza. Sono certo della correttezza del tuo operato e sono certo che lo potrai dimostrare. Con sincera amicizia ed affetto".
«Il gruppo de La Sinistra ha sempre ritenuto che qualunque intervento nell'area di Castello, così come altrove, si dovesse basare sulla salvaguardia degli interessi pubblici ed in particolare sulla realizzazione del parco in tutta la sua interezza a carico dei privati. Gli emendamenti che ci accingevamo a proporre nella riunione di maggioranza di oggi andavano in questa direzione -commentano i consiglieri del gruppo del La Sinistra- Lo stesso spirito istituzionale che ci ha portato a votare no alla richiesta di commissione di indagine del consiglio comunale, perché si sarebbe trattato di un'inutile e indebita interferenza con un'indagine giudiziaria in corso, ci porta però oggi a ritenere che non ci siano più le condizioni per una discussione serena sul piano strutturale.
Mantenendo un atteggiamento che riteniamo costituzionalmente corretto, non entriamo nel merito dell'indagine giudiziaria, limitandoci a ribadire la nostra piena fiducia negli inquirenti e la nostra richiesta che l'inchiesta proceda con la massima celerità e con l'imparzialità e il rigore necessari. Non è un mistero che le scelte relative all'urbanistica non erano stati tra gli argomenti di questi mandato che ci avevano convinto di più. A questo punto la discussione sull'assetto della città e dell'area metropolitana, che noi crediamo debba essere equilibrato e sostenibile, dovrà essere affrontato in un nuovo confronto programmatico in vista della nuova scadenza amministrativa che, garantendo pari dignità a tutte le forze politiche, sia caratterizzato da forti segni di rinnovamento.
Facciamo pertanto appello a tutto il centrosinistra di Firenze perché, in questo difficile frangente, ritrovi le ragioni di fondo del suo impegno a favore degli interessi popolari e pubblici, anche con atti di responsabilità e trasparenza che la città capirebbe. Qualunque tendenza all'arroccamento rischierebbe di favorire una destra che non merita di governare Firenze».
Lapo Pistelli ha inviato un messaggio all’assessore Gianni Biagi in seguito alla notizia delle sue dimissioni: "Ti esprimo la mia solidarietà e il mio dispiacere per le tue dimissioni.
Ne capisco le motivazioni. Condivido le parole del sindaco Leonardo Domenici in merito alla correttezza e allo spirito di servizio con cui hai sempre svolto il tuo ruolo di amministratore e confido in una rapida soluzione della vicenda".
"Le riteniamo naturalmente doverose e da accettare senza alcun dubbio -commentano dalla Federazione Comunale e Provinciale dei Verdi di Firenze- Esprimiamo piena fiducia nell'operato della Magistratura alla quale diamo grande solidarietà per il coraggio di aver messo le mani su tematiche così delicate e che coinvolgono interessi economici di grandissima dimensione.
E' ovvio che in queste condizioni non è possibile procedere all'approvazione del Piano Strutturale del Comune di Firenze. Lo sviluppo urbanistico di questa Città dovrà essere necessariamente oggetto di programma elettorale e quindi di verifica democratica con i cittadini di Firenze. E' necessaria una svolta di grande discontinuità sui temi della qualità ambientale e della vivibilità: dal Parco di Castello al drastico ripensamento del progetto della Multisala che, come hanno denunciato i Verdi di Firenze, è un Centro Commerciale mascherato.
Rinnoviamo la nostra piena solidarietà alla costruzione di un centro-sinistra plurale fondato su segnali di forte innovazione nei contenuti e nelle persone".
"Riteniamo che questa amministrazione non abbia la credibilità per gestire ulteriormente le questioni urbanistiche di Firenze -ribatte per Unaltracittà/Unaltromondo, Ornella De Zordo- E' necessario che si sospenda immediatamente l'iter di approvazione di un accidentato Piano Strutturale, ma anche che non si proceda all'approvazione di alcun atto di variante o di piano attuativo: non riteniamo che ci siano sufficienti garanzie che questi atti sarebbero svolti nell'interesse della città.
Chiediamo un prolungamento e un aggiornamento del dibattito consiliare sulla vicenda Castello, inopinatamente conclusasi appena due giorni fa con il rifiuto di approfondire i fatti e la formale assicurazione, da parte del Sindaco Domenici, che tutto era perfettamente regolare e sotto controllo. Le inevitabili dimissioni dell'assessore all'urbanistica Gianni Biagi non possono in alcun modo modificare un giudizio politico sulla disastrosa gestione del territorio cittadino e dell'attività urbanistico edilizia, a cui si affianca la considerazione che, al termine di 9 anni di gestione Biagi, buona parte dei vertici dell'urbanistica fiorentina è sotto inchiesta della magistratura, con l'emergere di intrecci e rapporti che evidenziano il clima di assoluta mancanza di trasparenza e di scarsa considerazione del bene pubblico".
«Sindaco e giunta si devono dimettere.
La città, fino alle elezioni della primavera 2009, dovrà essere amministrata da un commissario di governo». L'invito arriva dai capigruppo di Forza Italia-PdL e Alleanza Nazionale-PdL, Bianca Maria Giocoli e Riccardo Sarra, intervenuti insieme agli altri consiglieri dopo il sequestro preventivo delle «aree oggetto del piano urbanistico esecutivo di Castello», disposto dal tribunale su richiesta della procura di Firenze. «Come capo della giunta - hanno sottolineato - il sindaco Domenici 'non poteva non sapere', le decisioni sono prese collegialmente dalla giunta.
E non se la può certo cavare con le dimissioni dell'assessore all'urbanistica Gianni Biagi. Non si può continuare a governare la città dopo il retroscena emerso dalle intercettazioni degli inquirenti. Non si può continuare, come se niente fosse, a votare il piano strutturale e le altre delibere». «Siamo e rimaniamo garantisti - hanno proseguito i consiglieri del centrodestra - e ribadiamo che l'inchiesta della magistratura, alla quale rinnoviamo la nostra fiducia, deve fare il suo corso. Ma questa amministrazione non può rimanere al suo posto: solo tre giorni fa il sindaco, intervenendo in consiglio comunbale, ha difeso la sua giunta.
Oggi, però, accetta le dimissioni dell'assessore Biagi. Questa contraddizione conferma che solo un commissario di governo può gestire, in questa situazione, la città fino alle nuove elezioni, che in ogni caso rimarranno fissate per la primavera del 2009. Noi ci auguriamo che il sindaco rassegni spontaneamente le dimissioni, vedremo cosa accadrà lunedì, in consiglio comunale, quando sulla nostra richiesta, avanzata oggi alla conferenza dei capigruppo, Domenici affronterà l'argomento». «Il sindaco non è credibile nei confronti dalla città - hanno rilevato gli esponenti del Popolo delle Libertà - dagli stralci delle intercettazioni pubblicate sui giornali emerge che Domenici non ritiene fondamentale il parco nell'area di Castello.
Invece in un atto pubblico, ovvero la convenzione sottoscritta con i privati proprietari dell'area, si descrive il parco come una priorità». Quanto al nuovo stadio, il centrodestra ha ricordato «l'importanza di delocalizzare il nuovo impianto». «Ma anche in questo caso - hanno commentato - il sindaco ha preso in giro la città ed i tifosi: nelle intercettazioni si capisce bene che stadio e parco non possono coesistere. E' inutile quindi parlare di un nuovo impianto nell'area di Castello quando concretamente non lo si può fare».
Il Presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi, ha scambiato due battute con i giornalisti questa mattina, al margine della conferenza stampa indetta a Palazzo Medici sul rigetto da parte del Tar del Lazio del ricorso presentato dalla Provincia di Roma contro la Provincia di Firenze per l’abbassamento dell’Ipt.
Ad una specifica domanda di un giornalista: “Dalle intercettazioni pubblicate stamani emerge il ruolo di parte offesa della Provincia nella vicenda Castello. Lei cosa ne pensa?”, il Presidente Renzi ha risposto: “Non commento le vicende legate alle intercettazioni. Questa mattina i dirigenti e i dipendenti della Provincia si sono messi a disposizione dei Ros che hanno acquisito i documenti relativi al bando di gara del 2008 per la ricerca di una nuova sede. In qualità di Presidente della Provincia intendo però esprimere non solo la nostra disponibilità a collaborare con i Ros, ma anche la volontà di tutelare in tutti i modi e in tute le sedi l’onorabilità della Provincia e dei suoi lavoratori”.
“Al di là delle implicazioni giudiziarie -commenta invece Alberto Magnolfi, Presidente del Gruppo regionale FI-PdL- balza agli occhi il fallimento politico di un’intera classe dirigente sul terreno del governo del territorio nell’area più delicata dell’intera Regione.
Questo è lo scandalo politico di Castello frutto dell’egemonia senza ricambio della sinistra in Regione, Provincia e Comune, che rischia di compromettere seriamente il futuro di Firenze e le residue speranze di dare un assetto appena decente allo sviluppo dell’intera Piana. In giuoco non sono piccole scelte. In giuoco c’è lo sviluppo della città, del suo armonico coordinamento con il territorio, della necessità di avere certezze, che le vicende di oggi continuano a negare, sui temi delle infrastrutture, dei servizi e della sostenibilità dello sviluppo.
Martini deve assumersi le proprie responsabilità di Presidente della Giunta regionale e di esponente importante del PD e avere la dignità politica di affrontare al più presto possibile un confronto nella sede del Consiglio regionale senza limitarsi a generiche esternazioni attraverso la stampa.”
"L'area di Castello sequestrata dalla magistratura è il risultato di 15 anni di amministrazione della città da parte del centrosinistra e del partito democratico. E' l'ora di chiarire e di cambiare." Così Guglielmo Picchi, deputato fiorentino del Pdl commenta quanto emerso sulla stampa cittadina relativamente al sequestro da parte della magistratura dell'intera area di Castello a Firenze.
"Il comportamento della , ovvero il no politico alla commissione d'indagine sull'area di Castello, è stato politicamente irresponsabile e non ha fatto altro che alimentare sospetti sull'operato del Partito Democratico e della maggioranza che forse sarebbe stato chiarito, senza problemi, dall'indagine della commissione. Adesso senza se e senza ma deve essere bloccata l'approvazione del piano strutturale, nessun maxiemendamento. Sarebbe politicamente inaccettabile, eticamente sconveniente e poco trasparente nei confronti della città e dei cittadini elettori che il partito democratico, il sindaco e tutto il centrosinistra approvino un qualsiasi documento con un'indagine della magistratura in corso.
Mai un area così vasta era stata posta sotto sequestro il fallimento politico è lampante. A giugno però i cittadini potranno politicamente avallare o rigettare l'operato del partito democratico e del centrosinistra, siamo certi che faranno voltare pagina a Firenze".