E' arrivata stasera la bocciatura dei cosiglieri del PD, del PdCI, Verdi e della Sinistra alla proposta della commissione d'indagine comunale sull'affaire Castello. Un Ordine del giorno per sospendere l'imminente approvazione del Piano Strutturale e procedere alla sua riadozione parziale per le parti introdotte dalla giunta il 30 settembre scorso, riguardanti in particolare l'area di Castello e le nuove costruzioni relative all'accordo con Ferrovie dello Stato. E' quanto richiesto da Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo, e da Anna Nocentini, capogruppo di Rifondazione comunista, durante il Consiglio comunale odierno.
Mentre a Novoli c'è un cantiere sequestrato e la magistratura indaga, il sindaco ha parlato di istituzioni che vivono una forte crisi, ma ha aggiunto che di "Castello" se ne parla anche troppo da dieci anni a questa parte, e non c'è nessuna necessità di approfondirlo o ridiscuterlo ulteriormente.
La tesi del capogruppo PD Formigli è che il Consiglio Comunale è l'unico l'organo deputato a parlare dell'argomento.
"Un'occasione perduta -commenta il consigliere UDC Razzanelli- Il Sindaco e la sua maggioranza perdono un'occasione preziosa per portare in città un po' di trasparenza. Era un momento ideale per dimostrare che non c'è nulla da nascondere, anzi, perché l'attuale maggioranza poteva chiarire la sua posizione ancor prima del giudizio della magistratura, ma così non è stato.
E tutti sappiamo che quando il 1 dicembre prossimo verrà approvato il piano strutturale non sarà possibile alcuna seria discussione e verrà approvato così com'è. Ancora una volta la trasparenza e la partecipazione sono due vocaboli con cui il Sindaco e la sua maggioranza si riempiono volentieri la bocca, ma sono agli antipodi del loro modo di operare".
"Sarebbe stato un elemento utile alla trasparenza attivare un luogo istituzionale in cui ricostruire le premesse, le motivazioni e i passaggi più o meno lontani di un iter iniziato ben prima del già lontano 1996 -ribatte Ornella De Zordo di Unaltracittà/Unaltromondo- Molti esempi smentiscono questa affermazione, a partire dalle variazioni di destinazione d'uso e dalla valorizzazione dell'area grazie agli insediamenti pubblici di Provincia e Regione, sollecitati proprio dal Comune di Firenze, per proseguire con lo scomputo degli oneri di urbanizzazione per la realizzazione del parco, "fiore all'occhiello" di tutta l'operazione Castello, che quindi non costerebbe niente alla Fondiaria, ma che potrebbe essere cancellato con l'eventuale costruzione dello stadio grazie all'emendamento della giunta al Piano Strutturale.
Vari altri passaggi meriterebbero di essere approfonditi. Inquietante la pochezza delle argomentazioni contrarie alla Commissione e la fretta di voler chiudere ogni apertura verso la trasparenza".
"Vorrei dire ai consiglieri comunali di maggioranza che hanno contribuito a questa crisi e hanno delegittimato il consiglio -così Guglielmo Picchi, deputato fiorentino del PDL- Forse la maggioranza ha qualcosa da nascondere? sarebbe stato un atto di grande trasparenza da parte della maggioranza di studiare più serenamente la pratica Castello e rivedere se ci siano state decisioni prese troppo in fretta o magari lacunose in certi aspetti.
Certo alcune delibere sono passate dal consiglio comunale, ma quelle che sono passate solo al vaglio della giunta chi le controllerà? Il comportamento del PD è ancora una volta inspiegabile e politicamente poco trasparente. Le istituzioni devono rendere conto ai cittadini proprio nei momenti in cui eventi esterni richiedono trasparenza degli atti delle istituzioni".