Mentre c'è un Piano strutturale da approvare entro il 1 dicembre, il già difficile "Caso Firenze" si è infilato in un labirinto politico-giudiziario, che rischia di affondare la candidatura dell'assessore indagato, Graziano Cioni, alle primarie del Pd per la corsa a sindaco. Al centro della vicenda lo sviluppo urbanistico della piana di Castello (un'addizione urbana di 1.400.000 mc.). L´ipotesi di accusa formulata dalla Procura di Firenze è nei confronti degli assessori Graziano Cioni (tra l'altro con delega a Occupazione e alterazioni suolo pubblico per i profili della viabilità) e Gianni Biagi (con delega a Urbanistica ed edilizia Piano strutturale, Centro Storico, Sistema Informativo Territoriale), che avrebbero fatto favori a Fondiaria SAI della famaglia di Salvatore Ligresti, che era presente al momento dell'accordo del 2005, nonostante non potesse nè firmare nè trattare alcunchè per la società di cui è soltanto Presidente onorario.
Domenici difende la giunta.
E Graziano Cioni dichiara ai giornalisti prima della covention a sostegno della sua candidatura alle primarie per la carica di sindaco: «La magistratura fa il suo dovere ma risponderò alle bassezze di chi ha creduto di colpire la mia immagine, quella del Pd e quella delle primarie. I nomi? Li farà la magistratura». Possibile che la magistratura si sia prestata a mettere in opera una congiura contro Cioni? Che abbia accettato l'incarico di portare avanti un attacco al corretto svolgimento di elezioni primarie interne a un partito, procedendo al fine di offuscare l'immagine di uno dei candidati? “Al di là delle nuove ipotesi avanzate su un uso politico della vicenda giudiziaria in campagna elettorale -rispondono i Comitati dei Cittadini- ci sembra importante che la magistratura svolga in piena autonomia e a fondo le sue indagini.
Ci conforta il fatto che le indagini siano condotte da magistrati che, in occasione della requisitoria al processo contro Cavet per i danni in Mugello, dando nuovo e vivo senso alla parola ‘modernità’, hanno affermato: Di fronte ad eventi che hanno stravolto non solo l’ambiente ma la vita stessa delle persone, questo è un processo necessario, dovuto, insopprimibile. Ed è un processo moderno, perché lo Stato moderno non deve soltanto essere efficiente, ma anche rispettoso dei diritti dei cittadini”.
Di certo le iniziative giudiziarie degli ultimi mesi segnalano una crescente attenzione della Magistratura che addita l’intreccio di interessi tra amministratori, società finanziarie, costruttori edili e professionisti in questa città.
Da anni protagonisti politici ed economici operanti sotto il segno di una modernizzazione aprono grandi cantieri. Da anni i cittadini, talvolta organizzati in comitati e associazioni, denunciano una frenetica attività edilizia in “patto d’acciaio” con la rendita immobiliare.