Ancora guai per la Scuola italiana. Questa mattina, poco prima delle ore 12, si è verificato il crollo di un controsoffitto in un istituto agrario di Grosseto. Al momento non si segnalano feriti, né tra gli alunni né tra i docenti. Tra le cause dell'accaduto potrebbero esserci le pioggie di questi ultimi giorni, che avrebbero generato delle infiltrazioni d'acqua. Al momento sono all'opera alcune squadre di Vigili del Fuoco per rimuovere le parti pericolanti della struttura e mettere in sicurezza il complesso scolastico.
"Troppo facile dire che è stata una fatalità.
Servono soldi. Servono quei 300 milioni di euro che la finanziaria del governo Prodi aveva stanziato per gli interventi per la sicurezza sugli edifici scolastici e che il decreto Gelmini ha tagliato. Ma è ora di mettere mano veramente all'edilizia scolastica, che non è stata più finanziata con un piano organico da tempi immemorabili". Angelo Frosini, sindaco di San Miniato, reagisce così alle dichiarazioni del governo dopo il crollo al liceo Darwin di Rivoli. "Dire che si è trattato di una fatalità significa voler far credere alla gente che lo stato di degrado e di insicurezza delle scuole italiane è un dato inevitabile, al quale dobbiamo rassegnarci -dice Frosini- ma non è così!.
La verità è che in questo paese ci sono amministratori locali che si prendono le loro responsabilità e un governo che taglia ai Comuni e agli enti locali le risorse per migliorare la sicurezza delle scuole”. “Dopo il terremoto di San giuliano di Puglia nel 2002 –spiega il sindaco- aiutammo quel Comune, raccogliendo soldi tra la popolazione di San Miniato. E noi, che avevamo fatto i controlli sempre, li potenziammo ulteriormente. Nel dicembre del 2003 la scuola per l’infanzia di Balconevisi fu dichiarata inagibile.
Intervenimmo trasferendo i ragazzi al sicuro a La Serra e investimmo 350mila euro per adeguare la scuola alle norme antisismiche, sottraendoli ad altri interventi ma consentendo la riapertura della scuola dopo appena un anno, il tutto senza ricevere neanche un euro dallo Stato”. “La scorsa estate –riprende Frosini- mentre Tremonti cancellava l’Ici sulla prima casa e diminuiva i fondi ai Comuni, i controlli della Provincia di Pisa avevano evidenziato problemi di carattere strutturale per l'edificio che ospitava il liceo Marconi.
Problemi che non consentivano la presenza degli studenti in quella struttura. La decisione: trasferire il Marconi a San Donato. Ci siamo presi le nostre responsabilità. C’è anche chi, irresponsabilmente, ha criticato quella scelta. Non importa. Oggi i genitori degli studenti del Marconi possono dormire sonni tranquilli, e questo è quello che conta". "Prima del 15 settembre scorso –continua il primo cittadino- abbiamo speso 400mila euro per intervenire sulle scuole del Comune. Alla Sacchetti di via Rondoni a San Miniato abbiamo speso 100mila euro per rifare il tetto e consolidare la staticità dell'edificio.
Altri 109mila euro sono serviti per rifare il tetto e migliorare la staticità dell'edificio anche all'asilo nido di Stibbio. Altri 68mila euro sono serviti per mettere a norma, secondo le prescrizioni necessarie ad ottenere il certificato di prevenzioni incendi, la scuola primaria di via Poliziano e la scuola d'infanzia di via Candiano a San Miniato Basso, il plesso scolastico di San Donato, la scuola primaria di La Scala e la scuola primaria di Cigoli. Presso la scuola d'infanzia di via Candiano a San Miniato Basso, con 29mila euro, è stata sostituita anche la caldaia e rifatto l'impianto elettrico della centrale termica.
Come si chiama tutto questo? Fatalità? No, questo è governare! Sulla sicurezza non si scherza. Occorre che il governo metta a bilancio le risorse per intervenire sulle scuole, per non lasciare soli Comuni e Province. Il resto sono solo chiacchiere e scuse!".