Firenze- Il personale degli enti dipendenti della Regione Toscana, inserito nelle graduatorie al termine dei relativi concorsi, potrà essere assunto. Lo prevede una legge, approvata all'unanimità dall'assemblea toscana, illustrata dal presidente della commissione Affari istituzionali Ilio Pasqui (Pd). Gli enti e gli organismi dipendenti, compresi quelli di consulenza per Giunta e Consiglio, possono procedere alle assunzioni a tempo determinato ed indeterminato, purché l'incidenza delle spese per il personale della Regione e di tali enti sia inferiore al 50% della spesa corrente complessiva, sempre riferita a Regione ed enti nel loro insieme.
Gli enti dipendenti devono, però, - ha sottolineato Pasqui - aver rispettato gli obbiettivi di contenimento della spesa fissati dalla legge regionale 24/2007, in linea con la legge Finanziaria dello stesso anno: miglioramento del saldo di bilancio (10% se era positivo, pareggio se era negativo) e mantenimento della spesa per il personale nei limiti del 2004. La proposta di legge sblocca così una difficile situazione, che rischiava, ad esempio, di compromettere la stessa operatività dell'Agenzia regionale di sanità (Ars).
La legge Finanziaria ha infatti introdotto il divieto di assunzione per tutti gli enti, nei quali l'incidenza delle spese per il personale superasse il 50% delle spesa corrente. "La legge non risolve il problema, ma sta dentro ad un quadro - ha concluso il Presidente - e rappresenta una soluzione ponte, in attesa del Dpcm specifico, frutto di indicazioni emerse in Conferenza Stato-Regioni". Nel corso del dibattito, si sono espressi a favore della legge Alessandro Antichi (Fi-Pdl), che ha parlato di salvaguardia dei principi e della particolare natura delle agenzie, e Luca Ciabatti (Prc), che ha sottolineato il significativo obiettivo raggiunto.
"La legge però risolve la situazione di Ars ma non di Arpat - ha sottolineato Ciabatti - e la Regione dovrà dare garanzie in proposito". Come ha spiegato il vicepresidente della Giunta regionale Federico Gelli: "La legge intende garantire la continuità dell'impegno, nel processo di stabilizzazione, in attesa dell'emanazione del Dpcm". L'aula ha approvato all'unanimità la legge, respingendo l'emendamento di Jacopo Ferri (Af), che chiedeva di prorogare di un anno le graduatorie dei concorsi aperti, in scadenza al 31 dicembre 2008.
La Giunta aveva espresso parere contrario, per non far saltare la pianificazione concordata, mentre i consiglieri Luca Ciabatti (Prc) e Marco Carraresi (Udc), definendo "ragionevole" l'emendamento, avevavo parlato di "delicata operazione di giustizia". (dp/ps)