Firenze, 18 novembre- I carabinieri di Firenze hanno perquisito questa mattina gli uffici degli assessori comunali Graziano Cioni (sicurezza) e Gianni Biagi (urbanistica). La magistratura vuole chiarire i rapporti tra amministratori comunali e Fondiaria SAI. Perquisito anche un manager della società, Fausto Rapisarda. L’operazione, sottolinea in una nota il sindaco Leonardo Domenici, sono “diretti ad acquisire elementi utili alle indagini relative a ipotesi di reato per presunti rapporti illeciti fra i due assessori e il gruppo Fondiaria-Sai”.
“Siamo quindi - prosegue il sindaco - di fronte a un passaggio investigativo volto a reperire eventuali elementi di prova e ad accertare le ipotesi formulate negli atti prodotti dalla Procura: mi auguro, nel ribadire piena fiducia nell’autonomo operare della Magistratura, che tutto cio’ possa avvenire in tempi compatibilmente rapidi anche tenendo conto del delicato momento politico-istituzionale che la citta’ di Firenze si sta accingendo a vivere, in vista delle prossime elezioni amministrative”.
Domenici ribadisce infine che “la situazione che si e’ determinata quest’oggi non fa venire meno la mia fiducia nei confronti di Gianni Biagi e Graziano Cioni, di cui conosco e apprezzo, oltre alla capacita’ amministrativa, anche le qualita’ umane e il cui apporto alla lunga azione di governo di questi anni e’ stato particolarmente importante”. A Firenze il gruppo Fondiaria-Sai e’ proprietario, tra l’altro, di una vasta area a Castello, alla periferia Nord della citta’, al centro di vari progetti per insediamenti residenziali e di uffici.
“L’assessore Biagi sarebbe sospettato del reato di corruzione in concorso con Salvatore Ligresti ed altri dirigenti e professionisti del gruppo Ligresti”. Lo affermano, in una nota, i legali difensori degli assessori fiorentini Gianni Biagi e Graziano Cioni dopo le perquisizioni. Gli avvocati Annalisa Parenti e Pier Matteo Lucibello hanno affermato che “i decreti di perquisizione notificati agli assessori fiorentini Graziano Cioni e Gianni Biagi sono stati motivati da un “generico sospetto del reato di corruzione”.
Anche l’assessore Cioni, secondo quanto si apprende, sarebbe sospettato del reato di corruzione in concorso con Salvatore Ligresti. La questione riguarda lo sviluppo urbanistico della piana di Castello, area di circa 80 ettari di terreni situati alla periferia nord di Firenze di proprieta’ di Fondiaria-Sai.
L’avvocato Lucibello ha affermato che “il decreto di perquisizione di Biagi e’ stato motivato in modo assolutamente generico” e contiene la seguente affermazione: “Adottava iniziative e provvedimenti in contrasto con gli interessi pubblici dell’ente di appartenenza”, per aver ricevuto ‘la promessa di utilita’ economiche e non economiche, per se’ e per altri, ovvero da conseguirsi da lui direttamente o indirettamente”.
Invece Cioni, hanno reso noto i legali, secondo le attuali ipotesi di indagine avrebbe commesso corruzione perche’ “ometteva di astenersi da ogni decisione inerente l’approvazione e la concreta esecuzione alla convenzione urbanistica stipulata il 18 aprile 2005 tra il Comune di Firenze e il consorzio Castello”. Cioni, secondo le ipotesi dell’inchiesta, avrebbe dovuto sostenere la convenzione “perche’ il figlio e’ dipendente della Fondiaria-Sai”. Il figlio, in effetti, fu assunto dalla compagnia assicurativa nel 2002 come impiegato, ma, sottolineano i legali, “tre anni prima della convenzione” e “occupandosi della liquidazione di sinistri automobilistici non ha alcun interesse diretto o indiretto nelle vicende urbanistiche di Castello”.
Cioni, tuttavia, sostengono i legali, “mai si e’ occupato direttamente della convenzione, salvo il voto dato in Giunta insieme agli altri assessori” e che dunque “nessun atto contrario ai doveri di ufficio e’ stato commesso, cosi’ che la corruzione e’ inesistente”.
“Sono sereno, anche se la perquisizione in casa mi ha turbato. I carabinieri del Ros si sono comportati benissimo, con i magistrati ho collaborato tante volte e ho fiducia che chiariranno presto la questione”.
Lo ha detto l’assessore comunale di Firenze Graziano Cioni, rispondendo ai giornalisti in merito all’inchiesta che lo vede indagato. Ai cronisti che gli chiedevano le sue intenzioni, alla luce dell’inchiesta, in merito alle primarie del Pd, in quanto e’ candidato, “le primarie - ha risposto Cioni - non c’entrano niente, si tratta di due piani distinti”.
“Le ultime notizie stampa relative alle indagini sul progetto multisala di Novoli e alle perquisizioni negli uffici dei due assessori comunali Cioni e Biagi, pongono un legittimo dubbio sul governo del territorio fiorentino”.
Così il coordinamento provinciale di Alleanza Nazionale ed i gruppi consiliari di An verso il Pdl al Comune di Firenze e alla Provincia di Firenze. “Pur non entrando nel merito delle indagini e lasciando alla magistratura il compito di fare chiarezza, ci è d’obbligo dire che il nostro partito – spiegano gli esponenti di An verso il Pdl – già da tempo aveva evidenziato perplessità e dubbi su alcune scelte urbanistiche del Comune di Firenze. In ogni caso, per quello che attiene alla nostra valutazione politica, dobbiamo rilevare che questi avvenimenti non pongono soltanto sotto una cattiva luce l’amministrazione di sinistra ma danneggiano anche l’immagine stessa della città.
Logica e coerente conseguenza di quanto sta avvenendo, sarebbero le dimissioni dei due assessori. Anche la giunta provinciale, presieduta da Matteo Renzi, - concludono - ratificando le continue variazioni del piano di coordinamento provinciale, conseguenti alle varianti urbanistiche approvate dal Comune di Firenze, ha avallato questa gestione del territorio che oggi, a seguito di quanto emerso, sembra essere messa in discussione”.