Un confronto nazionale sulle esperienze di teatro in carcere. Lo organizza a Firenze la Regione Toscana, oggi lunedì 24 novembre, nel Saloncino del Teatro della Pergola. “A scene chiuse?” - questo il titolo – sarà aperto (ore 10.00) da Paolo Cocchi, Onofrio Cutaia, Maria Pia Giuffrida e Siro Ferrone, rispettivamente assessore regionale alla cultura, direttore generale Eti, provveditore toscano dell'amministrazione penitenziaria, docente in discipline dello spettacolo all'Università di Firenze.
L'appuntamento si colloca alla vigilia del decimo anniversario della nascita, in Toscana, di una specifica “rete” fra le attività di spettacolo all'interno degli istituti penitenziari: dalle 7 realtà coinvolte nel 1999, all'inizio del progetto, con il tempo la “rete” si è allargata fino a comprenderne, oggi, 15. Vengono realizzati laboratori musicali, di scrittura e di scenografia: per tutte valga l'esperienza pilota di Volterra che ha raggiunto negli anni una rilevanza anche a livello internazionale.
«Un vero e proprio ponte comunicativo – sottolinea Paolo Cocchi – tra culture e comunità diverse, tra liberi e non liberi, un importante spazio di comunicazione fra carcere e città».
E alla Pergola, domani, si cercherà di capire se esiste la possibilità, e quali possono essere le metodologie, per mettere a confronto le diversificate esperienze nazionali con l'obiettivo di ipotizzare relazioni e scambi partendo dai risultati, sociali ed artistici, raggiunti.
Il programma prevede anche la presentazione di una mostra fotografica (“A scene chiuse”), di un volume che raccoglie le immagini di Maurizio Buscarino dedicate all'esperienza del teatro in carcere nonché approfondimenti tematici e, nel pomeriggio, una tavola rotonda con un confronto fra esperienze di Toscana, Lazio, Emilia, Lombardia, Puglia.