Paolo Rossi ritorna in teatro con uno spettacolo che mescola, come è nel suo stile, la realtà con l’immaginazione; ricco di affabulazioni, monologhi, poesie, barzellette e vita vissuta. Questo lavoro prende spunto dalla storia di uno spettacolo mai andato in scena, Ubu Re d’Italia, fino ad immaginare il prossimo ancora da realizzare, in una sorta di ponte immaginario.
L’attore, l’uomo e il personaggio raccontano, con il linguaggio artistico tipico di Rossi, eventi e riflessioni sulla vita, sul mestiere dell’attore e, più in generale, sulla nostra società.
Vere e proprie lezioni di teatro, dove Jarry e Shakespeare, Cechov e Lenny Bruce si alternano in un vorticoso girotondo fino a confondersi con lo stesso artista. Paolo Rossi, protagonista unico in scena, propone diversi modi di fare teatro, cercando di ri-scoprire il rapporto con il pubblico e con il suo corpo, rivelando i percorsi che lo hanno portato sulla strada ancora. Un ritratto intimo, dolce-amaro di un Paolo Rossi inedito per ricordarsi che la vita a volte è meglio che sia affrontata con una risata.
Oltre agli autori citati, Paolo Rossi presenta brani scritti da Stefano Benni, Carolina de La Calle Casanova e Renato Sarti, che cura anche la regia.