Festival dei Popoli: venerdì 21 novembre, giornata finale della 49° edizione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 novembre 2008 13:06
Festival dei Popoli: venerdì 21 novembre, giornata finale della 49° edizione

Domani, venerdì 21 novembre, giornata finale della 49° edizione del ‘Festival dei Popoli’ tra Cinema Odeon, Auditorium Stensen e Spazio Uno.
Cinema Odeon
Il Festival parte alle ore 15.00 con Hair India (Italia, 2008, 75’) di Raffaele Brunetti e Marco Leopardi. Il film rivela i meccanismi del traffico dei capelli fra India e Italia. I poveri indiani si fanno rasare al tempio in un rituale di purificazione, i mercanti comprano i capelli dai sacerdoti, gli imprenditori li tingono e creano le «hair extension», le dive di Bollywood le acquistano per migliaia di dollari.

Alle 17.00 il cortometraggio Old Man and Earth (Lituania, 1965, 18’) di Robertas Verba, il ritratto poetico di un agricoltore che vive secondo natura. Seguono le avventure dei fucilieri lettoni durante la prima guerra mondiale di The Constellation of the Riflemen (Lettonia, 1982, 52’) di Juris Podnieks e una rappresentazione ilare del socialismo reale di And the Soup Is Ready on Time (Estonia, 1983, 20’) di Valeeria Anderson. Il Festival continua alle 19.00 con l'Evento Speciale “Z32” (Israele/Francia, 2008, 81’) di Avi Mograbi.

Centrato sul pentimento di un soldato che, obbedendo agli ordini, ha ucciso a sangue freddo dei civili palestinesi. Il film è la lucida ricostruzione di un delitto. Il risultato è una riflessione "politica", dal valore universale, sull'atto stesso dell'uccidere. In prima serata, alle ore 21.30, si terrà la premiazione dei film vincitori del 49° Festival dei Popoli. A seguire la proiezione di Routes (Gran Bretagna, 2007, 48’) di Alex Reuben, un viaggio attraverso i paesaggi, la musica e la danza del profondo sud degli Stati Uniti: dal North Carolina fino alle strade di New Orleans.


Cinema Stensen
Il Festival inizia come di consueto alle ore 10.00 con la sezione dedicata ai volti del potere. Si parte con Les Anneaux du serpent (Francia, 2007, 45’) di Christophe Cognet. Degli agenti di sicurezza chattano fra di loro in un forum di discussione. Intanto la macchina da presa esplora i luoghi dove lavorano. Ma chi sta registrando? Segue la proiezione della pellicola Faceless (Austria/Gran Bretagna, 2007,50’) di Manu Luksch. In una società occidentale del futuro la preponderante presenza delle camere a circuito chiuso ha annullato il concetto stesso di privacy e i cittadini sono ormai abituati a vivere senza poter disporre del proprio viso.

Alle ore 15.00 quattro produzioni lituane: le complicate vite affettive di From the Life of Elves (Lituania, 1996, 25’) di Janina Lapinskaitė; la storia di un uomo abbandonato dalla moglie alla soglia dei cinquant’anni raccontata da Janina Lapinskaite in Venecijus' Life and the Death of Cezar (Lituania, 2002, 55’); il ritratto della biologa Eugenija Simkunaite in A Sorceress (Lituania, 1975,10’) di Henrikas Šablevičius e i centenari di Thoughts of One Hundred Years Old (Lituania, 1969, 17’) di Robertas Verba.

A partire dalle 17.00 riflettori puntati sull’autrice francese Claire Simon. Si inizia con Une journée des vacances (Francia 1983 22’) dove la regista riprende per una giornata il padre malato. A seguire Mon cher Simon (Francia, 1982, 32’), la storia di un ragazzo algerino trasferitosi nel sud della Francia dove tutti lo considerano lo «scemo del villaggio». Conclude la sezione Récréations (Francia, 1992, 54’): il cortile di una scuola materna si trasforma al suono della campanella e i bambini, finalmente liberi, possono giocare a simulare gli adulti.

Le proiezioni terminano alle ore 19.00 con Crossroad Street (Lettonia, 1988, 85’) di Ivars Seleckis. Siamo nella Lettonia del 1988 e la macchina da presa registra la vita quotidiana di una piccola comunità di un sobborgo di Riga quando la lotta per l’indipendenza era appena cominciata.
Spazio Uno
In prima serata, a partire dalle 21.30, il film The Man from Animazone (Pärnography) (Estonia, 2005, 52’) di Hardi Volmer, un omaggio alla tradizione del cinema d’animazione in Estonia con particolare attenzione al regista Priit Pärn.

Segue In paradisum (Estonia, 1993, 53’) di Sulev Keedus, il racconto della vita della prigioniera Pille, moglie del pluriomicida Andreas. Filmato con lo stile del cinéma vérité, è un raro sguardo all’interno delle prigioni estoni e, al tempo stesso, la personale testimonianza di una donna che tollerava la violenza disumana cui la sottoponeva il marito.

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