Il Senato ha approvato il ddl confermando un emendamento di Ceccuzzi anti scommesse sulla Festa senese La legge che vieta le scommesse sul Palio di Siena è una realtà E’ fatta. Andrà in pubblicazione, nei prossimi giorni, la legge il divieto di scommesse sulle manifestazioni che, come il Palio di Siena, hanno un contenuto storico, culturale e rievocativo prevalente e che non presentano alcun fine sportivo o agonistico. Il Senato, infatti, ha approvato ieri, martedì 18 novembre, il disegno di legge numero 1196, che converte in legge il decreto numero 149 relativo alle disposizioni per assicurare gli adempimenti comunitari in materia di giochi. Il comma 8 dell’articolo 1-bis, inserito dalla Camera nel ddl, grazie all’approvazione dell’emendamento del deputato del Pd, Franco Ceccuzzi, introduce il divieto di scommettere su quelle manifestazioni il cui contenuto storico e culturale è legato agli usi delle comunità locali.
L’Ufficio Studi del Senato, illustrando il contenuto del comma 8 nel dossier relativo al disegno di legge riporta che: “a titolo esemplificativo, si segnala l’esclusione dalle scommesse del Palio di Siena”. “Sono due – afferma Franco Ceccuzzi - i motivi di grande soddisfazione per il risultato raggiunto: il primo è l’esclusione del Palio da ogni tipo di scommessa, che allontana definitivamente il pericolo di una mercificazione pericolosa della nostra Festa, dal momento che l’aspetto agonistico è del tutto legato al carattere storico e rievocativo dell’evento.
L’intervento del 2006, che facemmo sui Monopoli per evitare di inserire il Palio di Siena tra le scommesse, era basato su una sorta di moral suasion, senza alcun appoggio giuridico. In questo senso la città deve ringraziare l’agenzia dei Monopoli che ha rispettato la Festa pur avendo la possibilità di inserirla tra le manifestazioni sulle quali scommettere. Ora potrà essere ancora più forte il contrasto alle scommesse illegali sul Palio, mettendo in atto tutti gli strumenti opportuni per prevenire e combattere un fenomeno illegale che danneggia la Festa e la città.
L’altro motivo di soddisfazione – conclude il deputato senese – riguarda la doppia utilità della norma fiscale del 2006: non solo ha introdotto i benefici fiscali per le Contrade, ma è ormai un riferimento al Palio sul quale si può far leva per richiamare la nostra Festa nell’ordinamento giuridico italiano pur senza citarla direttamente, come dimostra il riferimento dell’Ufficio studi del Senato”.