Firenze 06.10.2008- Dopo quello che è successo il 2 ottobre a Barberino e a Sesto Fiorentino, CGIL, CISL e UIL di Firenze hanno proclamano per martedì 7 ottobre uno sciopero generale di una ora con modalità definite dalle RSU o dalle singole categorie, in concomitanza con lo sciopero generale dell’intera giornata di martedì 7 ottobre, proclamato unitariamente dalla categoria degli edili di Firenze. I sindacati CGIL CISL UIL dei settori pubblici e privati che sono soggetti alla Legge sui servizi minimi essenziali , pur di non privare i cittadini di tali servizi, hanno deciso una diversa modalità di partecipazione allo sciopero generale.
Saranno mille, all’incirca, le iniziative nei luoghi di lavoro e nei territori, che domani 7 ottobre saranno attuate nell’ambito della giornata di mobilitazione della Toscana per la sicurezza.
Iniziative di mobilitazione e di lotta concentrate nel tempo ma non per questo meno determinate. Sono iniziative che riempiranno di contenuto le ore di sciopero programmate. Gli edili di Firenze e provincia si fermeranno per l’intera giornata, quelli del resto della Toscana per 4 ore (gli edili hanno indetto anche un’ora di sciopero a livello nazionale), tutti gli altri attueranno un’ora di sciopero generale. Delegati e dirigenti di Cgil Cisl grideranno, lo fanno da sempre, che il lavoro non può, non deve uccidere, che la sicurezza dei propri dipendenti è un dovere primario del datore di lavoro, che la vita di chi la mattina esce di casa per mantenere se stesso e le propria famiglia non può dipendere da un bullone.
Chiederanno alle proprie controparti che non bastano le parole e le buone intenzioni. C’è da decidere, contrattare, una organizzazione del lavoro a misura d’uomo e di sicurezza. In questo quadro deve essere evidente a tutti in particolare a governo e Confindustria che il Testo Unico nazionale sulla sicurezza non può essere rimesso in discussione, ma deve invece essere attuato al più presto in tutte le sue parti.
Alle istituzioni locali e agli organi preposti chiederanno di intensificare i controlli, di attuare un loro stringente coordinamento e di lanciare nel corso di tutto il 2009 una vera campagna di informazione e formazione.
Moltissime delle iniziative vedranno la presenza ai massimi livelli dei rappresentati delle istituzioni.
Il presidente della regione Claudio Martini sarà all’assemblea degli edili nel cantiere della Toto Costruzioni a Barberino del Mugello (inizio ore 14) la dove è avvenuta la tragedia più grande. L’assessore Regionale Enrico Rossi sarà all’assemblea alla Richard Ginori a Sesto Fiorentino (ore 10- 12). L’assessore del comune di Firenze Riccardo Nencini e l’assessore regionale Brenna saranno all’assemblea dei ferrovieri, colpiti nel profondo per la morte di uno di loro a Castello, al Dopolavoro Ferroviario (ore 10-12) .
All’assemblea della Power One di Terranova Bracciolini ci sarà il presidente della provincia di Arezzo Ceccarelli, il suo collega di Livorno Kutufà andrà all’assemblea nell’area del cantiere Benetti. Il sindaco di Prato Romagnoli sarà all’assemblea dell’Olimpias, il presidente della provincia Logli all’Unitec. I rappresentanti delle istituzioni saranno presenti anche a Pistoia, all’Ansaldo Breda (ore 10-11) e al presidio di Grosseto (ore 15-18). Le istituzioni saranno presenti all’assemblea all’Henraux di Lucca, al Nuovo Pignone di Massa e a Pisa dove, tra le altre, è prevista anche un’assemblea in comune.
Il segretario generale della Cgil Alessio Gramolati la mattina sarà a Siena il pomeriggio a Grosseto, quello della Cisl Maurizio Petriccioli sarà al dopolavoro ferroviario a Firenze, Vito Marchiani segretario generale Uil andrà all’assemblea di Barberino.
Il Consiglio provinciale ha approvato, all’unanimità, presenti i segretari provinciali di Cgil Mauro Fuso, Cisl Riccardo Cerza e Uil Vito Marchiani, una risoluzione della Sesta Commissione consiliare: "Fermiamo le stragi sul lavoro" che chiede: "Che sia pienamente applicata - senza stravolgimenti - la legge 81/2008 nonchè la L.R.T. 38/2007 e relativi regolamenti; che sia data piena attuazione ai protocolli e agli accordi sottoscritti fra istituzioni e parti sociali, richiamando le imprese alle loro responsabilità, procedendo alla puntuale verifica dell'applicazione, degli effetti e dei risultati conseguiti, sulla base di report almeno semestrali; che siano sanzionate tutte le violazioni contrattuali, in particolare quelle relative a condizioni di lavoro, orari, turni, carichi di lavoro, formazione, salute e sicurezza; che l'informazione in tema di sicurezza sul lavoro sia ampiamente rafforzata, utilizzando tutti gli strumenti opportuni e necessari; che siano coordinati, attraverso gli strumenti previsti dalle norme, tutti i soggetti preposti alla vigilanza, alla tutela e alla salvaguardia della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro; partecipa con il proprio Gonfalone allo sciopero regionale indetto dalle Organizzazioni Sindacali Cgil, Cisl, Uil della durata di quattro ore, dell'intera giornata per il settore edile, per martedì 7 ottobre 2008".
In apertura di seduta il Presidente Massimo Mattei ha sottolineato che: "La tragedia non ha ancora trovato una fine ed ancora una volta il Consiglio Provinciale affronta il tema delle morti bianche. Troppi lavoratori - ha aggiunto Mattei - sono costretti a pagare un prezzo al mercato che troppe volte privilegia il profitto rispetto alle più elementari norme di sicurezza. Non vogliamo e non possiamo rassegnarci a tutte queste stragi. Il lavoro deve rappresentare soltanto la propria realizzazione, la possibilità di emancipazione e sostentamento e non può essere mai causa di morte.
Più volte anche da questo palazzo abbiamo chiesto di applicare le Leggi esistenti, e abbiamo chiesto di effettuare più controlli. Le Istituzioni, gli esponenti dell’imprenditoria e del sindacato devono prendersi le proprie responsabilità e investire sulla sicurezza. Manca una cultura della sicurezza nei nostri cantieri, tra gli operai, tra chi deve fare di tutto perché tragedie come quelle avvenute nella scorsa settimana non debbano più accadere. Occorre tornare a rimboccarsi le maniche e occorre potenziare ulteriormente il sistema di controllo e vigilanza".
Il Segretario della Camera del Lavoro Mauro Fuso, a nome delle tre sigle sindacali, ha sottolineato come: "Non possiamo metterci la coscienza e la testa a posto nel giudicare questi fatti come tragica fatalità. Proprio perché avvengono troppo spesso. E quindi dobbiamo evitare assolutamente di considerare questi fatti come incidenti che capitano. In questa vicenda dovrà essere accertata la verità, e dovrà essere fatta al più presto, per un dovere verso le vittime, verso i loro familiari, ma anche per un dovere nostro della cultura di questo territorio che ha portato a considerare insieme degli accordi sul tema della sicurezza.
Occorre ricercare la verità. Questo è il primo passaggio poi, dopo la ricerca della verità, la ricerca delle responsabilità anche se siamo convinti che bisogna accrescere la cultura della sicurezza e questo bisogna farlo nei luoghi dei lavori, nelle imprese, sapendo che per le imprese c’è una responsabilità in più: la direzione dei lavori, e quindi sapendo che le responsabilità sono diverse che i ruoli sono diversi, che tutti quanti devono rispettare nello svolgimento delle attività le loro mansioni nel rispetto di regole e di responsabilità precise.
Troppo spesso le imprese si rifiutano di contrattare con le organizzazioni sindacali, con i loro rappresentanti, con i lavoratori le condizioni attraverso cui si svolgono le attività lavorative. La contrattazione delle aziende è uno dei passaggi significativi; laddove le imprese si rifiutano di fare questo creano le condizione di fatto per non accedere a una discussione serena sui fattori che concorrono alla produzione e realizzazione del lavoro. A livello regionale, nella discussione che abbiamo fatto venerdì con il Prefetto, abbiamo preso degli impegni e abbiamo deciso, tutti insieme, che questo impegno che C.G.I.L.
C.I.S.L. U.I.L. attraverso uno sciopero generale regionale degli edili, possa estendersi ad altre situazioni e in altro modo. Abbiamo inteso lanciare una campagna anche attraverso il coinvolgimento di altri organismi: le istituzioni scolastiche, la Chiesa e tutte quelle parti e quei pezzi di società che possono contribuire al tema della sicurezza e renderlo un elemento culturale. Stiamo cercando con tutte le Istituzioni e con tutte le stazione appalti - ha concluso Fuso - accordi che permettano di stabilire dalla stazione appaltante dalla committenza in giù un controllo che coinvolga tutte le Istituzioni ma anche le organizzazioni sindacali".
“Auspichiamo un celere accertamento della dinamica dei fatti e l’individuazione delle responsabilità – affermano Luca Ragazzo capogruppo dei Verdi in Consiglio Provinciale, Tommaso Grassi e Annalisa Pratesi, Portavoce Provinciali Verdi di Firenze e Vladimiro Barberio, Responsabile Lavoro dei Verdi della Provincia di Firenze – si tratta di una vera e propria emergenza e le cifre sono quelle di una strage, molte delle quali nel settore delle costruzioni”.
“La pratica del subappalto e il non rispetto delle normative e la carenza dei controlli rendono insicuro il lavoro in questo settore – sostengono gli esponenti Verdi – senza considerare ritmi e tempi massacranti, mancanza di informazione sulla sicurezza ed è necessario far prevalere il principio della tutela della salute e della sicurezza su quella del profitto”. “Apprezziamo la partecipazione del gonfalone della Provincia di Firenze allo sciopero regionale indetto per martedì 7 ottobre.
– dichiara il consigliere dei Verdi – Alla Provincia chiediamo il rispetto dei protocolli sulla sicurezza sul lavoro e l’applicazione delle sanzioni in caso di riscontrate irregolarità”. “Monitoreremo gli appalti della Provincia sul territorio e presteremo particolare attenzione alla applicazione delle norme di prevenzione degli incidenti sul lavoro – conclude Luca Ragazzo – a partire dal nuovo regolamento per la disciplina dei contratti in approvazione in Consiglio Provinciale”.
I gruppi consiliari di Alleanza Nazionale e Forza Italia esprimono solidarietà concreta alle famiglie delle persone che hanno perso i propri cari nei giorni scorsi sul cantiere della Variante di valico e alla stazione ferroviaria di Castello. I consiglieri soffermano la loro attenzione sul Testo Unico sulla sicurezza che è già stato bocciato nei fatti. “Noi crediamo che, per fare un passo avanti, su questo importante punto sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, da parte dell’ente Provincia, si deve compiere un immediato monitoraggio sull’attività della Provincia stessa come stazione appaltante dei lavori e sugli interventi riguardanti la formazione del lavoro come previsto da una mozione votata dalla maggioranza della provincia e del Comune di Firenze in una seduta congiunta dei due Consigli il 18 giugno 2007.
Aspetti, questi, che sono già stati criticati durante tutti questi anni di Consiglio provinciale. E’ su questi punti che si deve aprire un confronto concreto, onesto e trasparente per migliorare e garantire la vita, la sicurezza e la dignità sul posto di lavoro confronto che non può prescindere da una corretta gestione del dibattito, cosa che non è accaduta nella seduta odierna, fatta per votare l’ennesima solidarietà senza la concretezza delle azioni”.