Firenze, 3 Ottobre 2008- E' nel fissaggio di un bullone il problema della piattaforma che si e' staccata ieri da un pilone in costruzione in un cantiere nel Mugello. Nell'incidente avvenuto ieri erano morti tre operai mentre un quarto si era salvato. Immediata risposta di CGIL CISL e UIl di Firenze alle serie di morti sul lavoro che sono accadute ieri nel territorio della provincia. Oggi con inizio alle ore 12 si è svolto un presidio di fronte alla Sede della Prefettura , in via Cavour a Firenze, con la partecipazione di numerosissimi lavoratori, erano presenti numerose delegazioni delle RSU delle maggiori fabbriche di Firenze e più in generale delle maggiori aziende e degli enti pubblici.
Naturalmente erano presenti moltissimi lavoratori dell'edilizia e delle ferrovie colpiti in particolar modo per la morte di loro colleghi: Numerosissime quindi le bandiere della Fillea CGIL e della FILT CGIL insieme a quelle della CISL e UIl di categoria. Al termine del presidio di stamani mattina una folta delegazione sindacale unitaria è stata ricevuta dal Prefetto di Firenze, erano presenti all'incontro i rappresentanti del Comune di Firenze, della Provincia di Firenze e della Regione.
Una giornata di mobilitazione regionale, martedì prossimo, con un’ora di sciopero generale e iniziative in tutta la Toscana, decise a livello locale.
L’hanno proclamata Cgil, Cisl e Uil della Toscana dopo la strage di Barberino e Castello, che ha causato quattro morti e due feriti. I segretari generali regionali di Cgil, Cisl e Uil, Alessio Gramolati, Maurizio Petriccioli e Vito Marchiani, hanno partecipato questa mattina ad un presidio in via Cavour, nel centro di Firenze, insieme ai segretari provinciali dei tre sindacati ed a quelli delle due categorie coinvolte, edilizia e ferrovie, ed a cui si sono uniti anche rappresentanti delle istituzioni locali.
Circa duecento persone hanno sostato per un paio d’ore davanti alla sede della Prefettura, mentre i rappresentanti dei sindacati si incontravano in Palazzo Medici Piccardi con il Prefetto, Andrea De Martino, l’assessore regionale alla salute, Enrico Rossi, rappresentanti delle istituzioni locali coinvolte, e degli organi preposti alla sicurezza.
Al tavolo i sindacati hanno ribadito, trovando il consenso delle altre parti presenti, la necessità di accertare al più presto la dinamica degli incidenti ed eventuali responsabilità, evidenziando come in fatto di sicurezza non possano essere messe sullo stesso piano le responsabilità dei lavoratori, tra i quali va accresciuta certo la cultura della sicurezza, e delle imprese, a cui spetta il compito di vigilare sulla sicurezza.
In questo quadro –è stato detto- il Testo Unico nazionale sulla sicurezza non può essere rimesso in discussione, ma deve invece essere attuato al più presto in tutte le sue parti.
A livello regionale Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto più impegno nella promozione di una cultura della sicurezza e al tempo stesso nelle verifiche del rispetto delle normative, coinvolgendo in questo anche le forze dell’ordine.
L’Assessore Rossi ha assunto l’impegno di estendere la campagna lanciata da CGIL CISL UIL con il prossimo sciopero di martedì sul tema della sicurezza, coinvolgendo tutte le agenzie formative, dalla famiglia alla scuola, alla Chiesa, facendo del 2009 un anno di svolta su questo fronte.
Oggi i lavoratori delle ferrovie del comparto di Firenze hanno scioperato dalle 11,50 alle 14,50. Martedì invece lo sciopero riguarderà l’intera giornata per i lavoratori del settore edile della provincia di Firenze, si fermeranno per 4 ore gli edili nel resto della Toscana.
Per tutte le altre categorie, in tutta la regione, è stata indetta un’ora di sciopero che sarà utilizzata, con modalità decise a livello provinciale o di Rsu per una campagna di assemblee di sensibilizzazione sui temi della sicurezza sul lavoro.
Per onorare Rosario Caruso, Gaetano Cervicato e Giovanni Mesiti, vittime del tragico incidente sul lavoro in un cantiere della Variante di Valico a Barberino di Mugello, l’Amministrazione comunale ha proclamato per lunedì 6 ottobre 2008 il LUTTO CITTADINO e invita gli esercizi commerciali ad abbassare le saracinesche in segno di lutto, tra le ore 10 e le ore 11 del 6 ottobre.
In segno di partecipazione al dolore delle famiglie sono state inoltre annullate in accordo con le associazioni tutte le manifestazioni spettacolari programmate per il 4 e 5 ottobre prossimi.
Una rappresentanza del Consiglio regionale, guidata dal presidente Riccardo Nencini, si è recata questo pomeriggio a Barberino del Mugello dove ha preso parte all’assemblea pubblica al Teatro comunale, convocata a seguito del tragico incidente sul lavoro costato la vita a tre operai su un cantiere della A1.
Con Nencini, Eduardo Bruno, presidente della commissione speciale Lavoro, Vittorio Bugli, presidente della commissione Attività produttive, Fabio Roggiolani, presidente della commissione Sanità, la consigliera Caterina Bini. L’assemblea è stata sentita e si è concentrata sulla serietà del problema della sicurezza nei cantieri per un territorio fortemente interessato da opere infrastrutturali. Sul palco, con Nencini e Bruno, i rappresentanti delle istituzioni locali, dal sindaco di Barberino del Mugello, Gian Piero Luchi, al presidente della Comunità montana del Mugello, Stefano Tagliaferri, e regionali, con il vicepresidente della Giunta, Federico Gelli.
Per la Giunta era presente anche l’assessore Paolo Cocchi.
“Davanti ai morti, la retorica deve tacere − ha dichiarato Riccardo Nencini a margine dell’incontro − e occorre lasciare il passo ai fatti. A tutti noi, tocca il compito di ponderare molto seriamente quello che deve essere fatto”. Tra queste decisioni, sostiene Eduardo Bruno, il Consiglio può già prenderne una: “Sollecito l’immediata approvazione della legge sul finanziamento alle famiglie delle vittime del lavoro e dico che in quella legge bisogna far rientrare i familiari di questi tre morti.
Quella proposta di legge è già in Commissione e deve andare al voto dell’Aula fin dalla prossima seduta del Consiglio”. Bruno annuncia anche: “La commissione Lavoro farà un’intera giornata a Barberino coinvolgendo tutte le maestranze e tutti i soggetti istituzionali preposti alla sicurezza, con una visita ai cantieri per approfondire le questioni legate a un territorio interessato da grandi opere infrastrutturali”.
“Si crede di fare tutto il possibile e di sicuro molto lo stiamo facendo − ha aggiunto Vittorio Bugli −, ma serve una svolta, una capillare campagna per entrare nella cultura delle persone.
Perché il lavoro è cambiato, si è fatto sempre più difficile e serve una nuova cultura della sicurezza”. Fabio Roggiolani scandisce una domanda: “Mi domando perché una piattaforma di quell’altezza potesse essere così precaria e mi domando anche come non ci fossero altre misure di sicurezza”.