Riccardo Montolivo non nasconde qualche problema nel gioco della squadra in questi inizi di stagione: “E’ normale – afferma – prima eravamo abituati a trovarci a memoria sul campo, giocavamo insieme da tre anni, ora la squadra ha molti nuovi innesti, quindi è fisiologico che ci voglia un po’ di tempo in più per ritornare a quei livelli, ma siamo già sulla strada giusta e io sono ottimista”.
Alle domande dei giornalisti nella sala stampa del Franchi il centrocampista viola risponde sempre in maniera diretta: “Vi aspettate molto da me, e so che sono un calciatore ‘importante‘.
Sto cercando di giocare sempre al meglio per ritrovare il passo giusto e i tempi di gioco. Se pensate che uno entri in campo con l’idea di fare male mi sembra che siamo fuori strada….Quando sono tornato a Firenze dalle Olimpiadi avevo un problema fisico, ora l’ho risolto e giocando gara dopo gara mi sento sempre più in forma e vicino alla condizione migliore”.
“Spaccature nello spogliatoio non ce ne sono – ricorda Montolivo – la provocazione del Mister voleva soltanto darci una spinta per riscattare qualche errore di approccio alle gare.
I complimenti ricevuti ad inizio stagione ci hanno fatto credere che bastasse scendere in campo per vincere, lo schiaffo di Roma ci ha risvegliato e ci ha fatto bene”.
Montolivo analizza anche la gara di Champions: “Non è vero che siamo andati in campo senza convinzione. Lo Steaua aveva sempre dieci uomini dietro alla linea della palla, aveva esperienza e pensava più a non prenderle che rispondere sul campo. Ecco perché non c’era spazio per attaccare”.
Poi l’attenzione va al prossimo impegno di campionato: “Andremo a Chiedo per vincere, non con presunzione, ma con la giusta mentalità.
Sappiamo che loro sono una squadra con elementi esperti e che ha un gioco ben impostato, il fatto che siano appena ritornati in Serie A non conta nulla”.
“Una colletta per Borgonovo? Non so come l’abbiate saputo – risponde sorpreso Montolivo – però è vero che abbiamo fatto la nostra parte per un’iniziativa benefica, non è certo la prima volta che tutto lo spogliatoio dà il suo contributo per motivi sociali o per la ricerca scientifica. Siamo fortunati a poter dare il nostro appoggio in maniera concreta”.
