Amministrative, primarie: a Firenze c'è voglia di terza forza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 settembre 2008 14:37
Amministrative, primarie: a Firenze c'è voglia di terza forza

Firenze, 30 settembre 2008 – Con la prevista discesa in campo del presidente della Provincia Matteo Renzi, sale a quattro il numero di candidati alle primarie (Lapo Pistelli, Daniela Lastri e Graziano Cioni): «Corro senza paracadute, libero, perché prima della mia carriera viene Firenze. Sono l´unico che mette in gioco la carriera. E se perdo non farò l´assessore di chi vince. Se vinco m´impegnerò a cambiare Firenze» questo l´annuncio di ieri sera.
Venerdì 3 ottobre alle ore 21 al Teatro Puccini Lapo Pistelli invita i fiorentini per condividere le ragioni politiche e personali della sua candidatura, per raccontare la sua idea di Firenze.

Il teatro sarà aperto al pubblico dalle 19,30 e la serata inizierà alle 21.
Intanto Guido Sacconi sembra si candidi alle primarie per il Presidente della Provincia: “La Provincia di Firenze, istituzionalmente e politicamente -ha dichiarato l’eurodeputato PD/PSE presidente della Commissione speciale cambiamenti climatici di Bruxelles- rappresenterà il luogo necessario per la soluzione condivisa dei problemi di Firenze e dei Comuni limitrofii. Vivibilità urbana, qualità dell’aria, trasporti, stadio, aeroporto, pianificazione urbanistica, servizi alle imprese, saranno temi centrali nella vita dei cittadini e nel futuro dell’area.

Serve insomma un cambio di passo".
Con l'avvicinarsi di delicati appuntamenti elettorali, a Firenze il tema delle primarie del Partito Democratico ha acceso il dibattito politico, ma non certo l'interesse degli elettori.
Grande successo di pubblico invece per il Quaderno del Circolo Rosselli “Firenze 1998-2008. Analisi di una città difficile” (n.2/3 del 2008, fasc.101). Lo hanno presentato ieri sera, in un affollatissimo incontro, Mario Primicerio, Carlo Trigilia e il direttore della rivista, Valdo Spini presso lo Spazio del Circolo Rosselli in via Alfani 101, rosso.

Tra gli altri, erano presenti e hanno preso la parola anche i consiglieri comunali di Firenze Ornella De Zordo e Mario Razzanelli, il consigliere comunale di Scandicci e residente a Firenze, Ernesto Ricci, Antonio Floridia, presidente dell’Osservatorio elettorale della Regione Toscana, Mario Bencivenni, Alessandro Pesci, Mirco Bianchi, Francesco Re, Raimondo Innocenti e Guido Clemente.
"A fronte di molti problemi emersi -ha affermato l’ex ministro Valdo Spini nel corso del proprio intervento- si è risposto con strumenti politico-amministrativi del tutto inadeguati e soprattutto inattuati: la dismissione di fatto del Piano Strategico per l’area metropolitana fiorentina è stato un primo segnale.

Quanto ai piani urbanistici, basta l’esempio del Piano Strutturale, approvato alla fine dell’estate scorsa in consiglio comunale ma che al primo problema (nuovo stadio per la Fiorentina) si è dimostrato inadeguato e “impreparato” ad affrontare un tema sul tappeto da almeno vent’anni. Un piano a maglie larghe, che demanda troppe scelte ai Piani attuativi, primo fra tutti il Regolamento Urbanistico. I segnali di allarme e di insoddisfazione della società fiorentina , peraltro non sono mancati.

Come mette bene in evidenza Antonio Floridia nel suo saggio, dal punto di vista elettorale, Firenze vede corrispondere ad un’espressione politica nazionale verso il centro-sinistra nettissima, una serie di pronunce critiche sui problemi amministrativi locali inequivocabili. Queste vanno dai risultati delle stesse elezioni amministrative del 2004, quando il Sindaco uscente ha dovuto affrontare il ballottaggio nonostante che il candidato del centro-destra fosse talmente improvvisato da lasciare quello schieramento all’indomani delle elezioni stesse (ed in cui si verificò un consistente successo della candidata della sinistra critica) fino al risultato negativo del referendum sulle linee 2 e 3 della tramvia, mentre in parallelo si andavano formando una serie di Comitati dei Cittadini per dare espressione a richieste che non trovavano sbocco né nei partiti né nella rete tradizionale della partecipazione sul territorio.

Questi segnali non sono stati presi sul serio, in nome di una continuità del potere che veniva comunque assicurata. Salvo poi, adesso che la campagna elettorale è praticamente cominciata, vedere la stampa diffondere la notizia di un possibile cambiamento di percorso che escluda il Duomo. Il che, tra l’altro, di fatto, avvalora la nostra richiesta di moratoria. A tutto questo non rimedia la frammentazione dell’offerta politica tradizionale e tantomeno uno scontro tra persone, che pure è, in democrazia, fisiologico, ma sarebbe meglio avvenisse sulle scelte e sui programmi.

A tutto questo può e deve rimediare una politica basata sull’analisi dei problemi, la ricerca delle soluzioni, il confronto sulle proposte di contenuto, l’intervento diretto delle cittadine e dei cittadini di Firenze sulle scelte, una politica capace di assumersi fino in fondo le proprie responsabilità dialogando alla pari con tutti i cittadini".

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