L’eccellenza casearia è toscana: se nel biologico i riconoscimenti legati al concorso “Le Forme del Bio” sono andati alle regioni di tutta la penisola – dal Piemonte alla Sardegna passando per l’Emilia Romagna – la seconda edizione di “Pecorini d'Italia” ha premiato inequivocabilmente la provincia di Siena, e in particolare la Val d’Orcia, come patria del pecorino di qualità: la medaglia d’ora è andata al “Pecorino di Pienza Riserva” dell’azienda di Silvana Cugusi, con sede a Montepulciano, che ha vinto anche nelle categorie di pecorino fresco, semistagionato e stagionato in foglie di noce, a riprova della bontà della materia prima e delle tecniche di produzione.
A seguire il “Bianco candido di cantina” del Caseificio Il Fiorino di Roccalbegna e il “Moliterno” sardo di Serrenti.
Le premiazioni si sono svolte ieri, domenica 7 settembre in Piazza Pio II per la giornata conclusiva della 48esima edizione della Fiera del Cacio alla presenza di Marco Del Ciondolo e Claudio Serafini, rispettivamente sindaco e assessore al commercio e turismo del Comune di Pienza; Claudio Galletti e Giovanni Pacini, assessore all’agricoltura e dirigente della provincia di Siena; Fuvio Tocco, presidente della provincia sarda del Medio Campidano; Ignazio Garau, direttore di Città del Bio e Caterina Santori dell’Aiab nazionale.
Tredici le regioni da cui sono arrivati i centocinquanta campioni di formaggio, sette le categorie in cui sono stati suddivisi i pecorini, con una particolare sezione dedicata al latte crudo, e dodici le sezioni per le produzioni biologiche.
Il “Pecorino Stagionato” prodotto dalla Fattoria La Vialla di Arezzo è invece risultato l’eccellenza nel concorso nazionale “Le Forme del Bio”, mentre l’argento e il bronzo sono andati rispettivamente alla “Robiola di Roccaverano Dop” dell’azienda Agrilanga, in provincia di Asti e al “Pecorino tipo cotto” dell’azienda Bacciotti di Scarperia, in provincia di Firenze.
Le dodici categorie in concorso, però, hanno assegnato riconoscimenti ad aziende, prodotti e territori di tutta Italia: dalla “ricotta stagionata al ginepro” di Anversa, in provincia dell’Aquila al “Castelmagno Dop” della Valle Grana fino al Caciocavallo stagionato campano di Contursi. "A fregiarsi dei riconoscimenti – ha detto Ignazio Garau, presidente di Città del Bio – sono stati certamente abili produttori, pastori e casari, ma anche quei territori dalla grande qualità ambientale su cui hanno pascolato le capre, le pecore, le vacche e le bufale che hanno operato la prima ed essenziale “trasformazione artigianale” in latte del ricco assortimento delle erbe di prati e alpeggi”.
L’appuntamento pientino è stato anche l’occasione per rafforzare il coordinamento delle “Città del Formaggio”, iniziativa promossa da Città del Bio in collaborazione con Res.
I sindaci e gli amministratori presenti ieri hanno sottoscritto un protocollo di intesa per coordinare un progetto di salvaguardia e valorizzazione delle produzioni casearie storiche della nostra penisola. Pieno appoggio anche dalla Provincia di Siena, per cui ha firmato l’assessore all’agricoltura Claudio Galletti.
Tanta gente per le strade di Pienza anche nel pomeriggio per assistere al tradizionale Gioco del Cacio al Fuso: con 71 punti si è aggiudicata la vittoria la contrada di Gozzante che ha battuto le sfidanti Il Prato (57 punti); Casello (52 punti); Case Nuove (51 punti); Le Mura (51 punti) e San Piero (27 punti), in un gioco in cui l’abilità consiste nel far girare una forma di cacio pecorino intorno ad un fuso di legno sistemato al centro della Piazza.
Soddisfatti dei quattro giorni gli amministratori pientini, che hanno accolto calorosamente decine di sindaci e produttori che hanno raggiunto Pienza per prendere parte alle premiazioni di ieri. “Un ringraziamento sentito – commenta l’assessore Serafini – va all’amministrazione provinciale di Siena, per il contributo importante in termini di risorse e partecipazione, a tutti gli ospiti che sono venuti a trovarci in questi giorni da ogni parte d’Italia e alla Pro Loco di Pienza, che ha contribuito all’organizzazione della Fiera.
E’ stata la festa della città e di tutte le sue generazioni – aggiunge Serafini - dai bambini che hanno dipinto il Palio passando per i giovani sbandieratori e tamburini fino alle generazioni più mature, protagoniste nel Gioco del Cacio e nella mostra dedicata ai cinquant’anni della manifestazione”.
La Fiera del Cacio è stata promossa dal Comune di Pienza in collaborazione con la Pro Loco, le Contrade, la Consulta Giovanile di Pienza, l’Arci, le Scuole Primarie comunali, il Gruppo Fotografico pientino e la Corale di Pienza.
I concorsi nazionali Le Forme del Bio e Pecorini d’Italia sono stati organizzati in collaborazione con la Regione Toscana, la Provincia di Siena, l’associazione Città del Bio, l’Aiab, Slow Food e il Consorzio Pecorino Toscano.