La quarantottesima edizione della Fiera del Cacio di Pienza, da giovedì 4 a domenica 7 settembre, si annuncia la stagione in cui consolidare l’apertura nazionale di un appuntamento che per oltre quarant’anni si è proposto nella sostanza di un colorato rituale popolare. Tutte le iniziative continueranno a ruotare attorno a quella forma di cacio dai profumi penetranti che è il pecorino, aggiungendo alla tradizione uno sguardo attento alla tutela e alla commercializzazione del formaggio: si va dal Gioco del Cacio al Fuso al convegno sulla distribuzione commerciale dei pecorini, dalla frequentatissima degustazione lungo le vie del centro storico ai concorsi nazionali per mettere in evidenza le eccellenze produttive del Paese, a cominciare da quelle tradizionali e biologiche.
Domenica 7 settembre saranno, infatti decretati i vincitori di “Pecorini d'Italia” e “Le forme del Bio-Formaggi di eccellenza e pascoli doc”, due concorsi promossi in collaborazione con Città del Bio, Aiab e Provincia di Siena a cui hanno preso parte aziende casearie provenienti da tutta Italia.
“Dopo anni in cui la Fiera aveva perso aderenza con la comunità pientina – ha detto in conferenza stampa Claudio Serafini, assessore al commercio e al turismo del Comune di Pienza - oggi presentiamo una festa pensata per la città, ma anche per i suoi ospiti e i consumatori.
Un appuntamento che guarda la passato, con una mostra fotografica sulla storia della Fiera, ma anche al futuro, coinvolgendo i giovani, che hanno dato vita al gruppo di sbandieratori e tamburini, e i giovanissimi, che quest’anno hanno dipinto il Palio destinato alla contrada vincitrice del Gioco del Cacio al Fuso. Un lavoro per dare un presente, ma anche un futuro alla Fiera del Cacio”. “Dall’altra parte - ha continuato Serafini – c’è il grande lavoro dell’amministrazione per fare di Pienza un centro in cui discutere e confrontarsi sulle modalità di produzione, tutela e commercializzazione del pecorino, così come l’apertura ai due concorsi nazionali “Le Forme del Bio” e “Pecorini d'Italia” ci permette di essere a contatto con il meglio della produzione casearia del Paese”.
Dalla conferenza stampa di stamani è uscito anche un annuncio: “Il comune di Pienza, insieme a tutti i caseifici che producono pecorino in Val d’Orcia e gli allevatori con le loro associazione di categoria, in accordo con la Regione Toscana, la Provincia di Siena e la Comunità Montana Amiata Val d’Orcia – ha detto Serafini – ha chiesto di avviare alla Camera di Commercio di Siena le procedure per la domanda di registrazione di un marchio di qualità collettivo, di un disciplinare e di un consorzio del Pecorino di Pienza”.
“Non pensiamo ad una Dop - ha sottolineato l’assessore - ma ad un marchio di qualità che ci consenta di mantenere quella flessibilità necessaria ad una continua innovazione, ma anche di rispondere alle esigenze di trasparenza che il mercato oggi chiede”. Si è soffermato sui due concorsi nazionali Giovanni Pacini, dirigente dell’assessorato all’agricoltura della Provincia di Siena e responsabile del panel test del pecorino.” Sono stati centocinquanta i campioni pervenuti per partecipare ai due concorsi nazionali “Pecorini d'Italia” e “Le forme del Bio”.
I campioni, in forma assolutamente anonima, sono stati esaminati da un gruppo di valutazione organolettica, il cosiddetto panel test, composto da otto membri: un metodo che ci consente di garantire la massima scientificità, un risultato riproducibile e che assicura alle amministrazioni che se ne avvalgono di andare a premiare i migliori prodotti in termini di materia prima e processo produttivo”.
La Fiera del Cacio è un appuntamento promosso dal Comune di Pienza in collaborazione con la Pro Loco, le Contrade, la Consulta Giovanile di Pienza, l’Arci, le Scuole Primarie comunali, il Gruppo Fotografico pientino e la Corale di Pienza.
La manifestazione ha visto collaborare anche il Comune di Montalcino, la Comunità Montana Amiata Val d'Orcia, la Provincia di Siena, la Regione Toscana, l’Apt Chianciano Terme Val di Chiana, l’associazione Città del Bio, l’Aiab, Slow Food e il Consorzio Pecorino Toscano.