L’Istituto Italiano di Scienze Umane, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, s’è fatto promotore del primo corso di formazione in cultura italiana destinato a borsisti iracheni dell’Università di Baghdad. L’iniziativa, chiamata La porta d’Occidente, ha preso il via lo scorso anno e si chiude adesso, martedì 9 settembre alle ore 16, con una cerimonia all’Istituto Italiano di Scienze Umane, nell’Altana di Palazzo Strozzi a Firenze. All’incontro parteciperanno Aldo Schiavone, direttore dell’Istituto, Gianludovico de Martino di Monte Giordano, ministro plenipotenziario responsabile Task Force Iraq, MAE, Mahdi Taleb, consigliere culturale dell’Ambasciata dell’Iraq a Roma, Marco Silvi, primo segretario dell’Ambasciata italiana di Baghdad, Riccardo Nencini, presidente del Consiglio Regionale della Toscana e Antonia Ida Fontana, direttrice Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
Interverranno anche gli studenti iracheni e i docenti, gli amministratori e i responsabili delle istituzioni culturali che hanno partecipato all’iniziativa.
Per l’occasione Franco Cardini terrà la lezione magistrale L’Europa e il Vicino-Medio Oriente tra storia e cultura.
Il corso, cui hanno partecipato 9 ragazze, 8 ragazzi e 2 professori, è stato fortemente innovativo per la sua struttura e soprattutto per le sue finalità. In questo anno infatti non ci sono state solo lezioni, ma un vero e proprio Grand Tour, con visite al patrimonio artistico italiano e incontri con i rappresentanti ai più alti livelli delle varie istituzioni politiche, culturali e imprenditoriali italiane.
Tutto con lo scopo di contribuire alla formazione di una nuova classe dirigente che guardi all’Occidente sulla base di più precise conoscenze. Il percorso formativo, iniziato dalla storia e dalla cultura antica, nei due semestri scolastici si è poi incentrato sui grandi temi dell’attualità, attraversando varie discipline: dalla storia alla filosofia, dall’arte alla musica, dall’economia alla politica. Diretto dal professor Franco Cardini, il corso ha visto tra i suoi docenti Maurizio Bettini, Mario Citroni, Cesare De Seta, Roberto Esposito, Guido Martinotti, Leonardo Morlino e Alberto Varvaro.
Le lezioni, oltre che a Firenze, si sono tenute in alcune città italiane sedi delle attività dell'Istituto, come Milano e Napoli.
A partecipare alle lezioni erano in 19: 9 ragazze, 8 ragazzi e 2 professori. Alcuni sunniti, altri sciiti ed un paio di origine kurda, i giovani sono tutti provenienti dall’Università di Baghdad dove, ormai da 5 anni, la Facoltà di Lingue straniere ha dato vita ad un Istituto di cultura italiana, sostenuto dall’Ambasciata italiana della città. Il SUM ha contributo all’iniziativa inviando un cospicuo numero di volumi e negli anni la biblioteca irachena è diventata assai ricca.
I due professori, con questa esperienza, hanno arricchito il loro bagaglio culturale, pronti adesso a dividerlo con gli studenti di Baghdad, mentre gli alunni tornano in Iraq carichi di progetti: 5 o 6 di loro vogliono proseguire la carriera universitaria, uno vuole diventare un giornalista. Non sono mancati risvolti sentimentali: un ragazzo e una ragazza del corso si sono sposati tra loro, una ragazza irachena si è invece sposata con un italiano. La porta d’Occidente ha presentato agli studenti iracheni i caratteri originali, sotto il profilo storico, economico, sociale e culturale, dell’Italia: un paese che non appartiene a un generico “Occidente”, ma che ha piuttosto costituito nei secoli il fulcro della specificità euromediterranea.
E’ emerso così come la penisola italica, attraverso la mediazione grecoromana prima, medievale e rinascimentale poi, e anche con apporti arabo-islamici, sia stata centro e fucina della società europea attuale. Insistendo sulle caratteristiche specifiche di oggi, si è inteso mostrare ai borsisti provenienti da un paese del Medio Oriente e abituati quindi a guardare alla storia dell’Occidente essenzialmente come a quella dell’area da cui è partita l’esperienza coloniale, come il mondo italiano abbia esercitato già a partire dalla fine dell’XI secolo, ma con più forza ancora dopo il XVI, un tipo di influenza del tutto particolare, incentrata sul commercio e soprattutto sulla produzione di beni artistici, letterari e, insomma, di tutto quello che di solito si qualifica come “valore immateriale”.
Ed è stata cura degli organizzatori sottolineare come in realtà questa presenza italiana nel resto d’Europa e nel mondo abbia prodotto la diffusione di idee e di forme culturali che hanno costituito la radice della stessa società globalizzata dei nostri tempi. Il corso si è tenuto in due moduli, ciascuno costituito da numerosi seminari, per un totale di oltre 700 ore di didattica. Il primo, di carattere introduttivo, si è svolto nella sede di Firenze dell’Istituto di Scienze Umane (Palazzo Strozzi), trattando di Storia dell’Europa, dell’Italia e del concetto di Occidente dal VI sec.
a.C. ad oggi sotto il profilo antropologico, sociologico ed economico; i rapporti internazionali e le strutture costituzionali e amministrative dell’Occidente contemporaneo; la produzione, la cultura e l’arte italiana come veicoli caratteristici di un linguaggio diffuso in tutto l’Occidente, ma con esso mai totalmente confuso. I docenti di questa prima parte sono stati, tra gli altri, Anna Benvenuti, Maurizio Bettini, Franco Cardini, Mario Citroni, Isabella Gagliardi, e Marxiano Melotti. Il secondo modulo, di approfondimento, era invece costituito da seminari monografici e sulla conoscenza dell’Italia contemporanea: dal corso sulla democrazia di Leonardo Morlino a quello sulle città moderne e l’Italia contemporanea di Guido Martinotti e Ernesto Galli della Loggia, o agli incontri sulle politiche di tutela del patrimonio culturale con Patrizia Violi e il comandante del Nucleo Tutela Patrimonio dei Carabinieri, Giuseppe Marseglia, sino al Grand Tour tra archeologia e storia dell’arte di Luciana Jacobelli e Cesare De Seta.
Per chiudere i beni più “immateriali”: la letteratura contemporanea e le questioni filosofiche curate, rispettivamente da Alberto Varvaro e da Roberto Esposito. I seminari di questo secondo modulo si sono svolti in alcune delle città che ospitano altre sedi dell’Istituto, come Milano e Napoli.
Un Grand Tour per capire l’Italia di oggi
Nel modulo di approfondimento i borsisti hanno avuto occasione di incontrare i rappresentanti delle amministrazioni pubbliche, delle principali istituzioni culturali, economiche e sociali delle città coinvolte, nonché gli operatori del sistema economico, informativo e turistico.
Tra i numerosissimi interventi ricordiamo quelli del direttore del Museo del Giardino di Boboli, della direttrice della Biblioteca Nazionale di Firenze, del direttore artistico del Teatro alla Scala, dello chef del Cibreo e del Circolo Teatro del Sale, del direttore di Archeologia Viva e del direttore editoriale della casa editrice Sharq-Gharb.
Le visite alle sedi delle istituzioni, alle aree monumentali, ai musei, alle aree industriali, ai centri di produzione del sapere e dell’informazione, ai luoghi di culto e di aggregazione hanno dunque offerto un’immagine sfaccettata e diacronica della complessità e della dinamicità della società e della cultura italiana nel suo sistema di relazioni mediterranee ed europee.
Al tempo stesso tale esperienza ha contribuito ad offrire, tramite una serie di specifiche case histories, utili e concreti termini di raffronto e di riflessione sui modelli e i meccanismi di governance della società italiana. Gli incontri seminariali, sviluppati sulla base delle esperienze acquisite nel primo modulo e delle attitudini e degli interessi specifici mostrati dai borsisti, hanno preso in esame alcuni temi chiave del dibattito culturale attuale: solidarietà e accoglienza; multiculturalità; società e libertà di informazione; tutela e valorizzazione del patrimonio culturale.
Allo stesso modo i momenti di visita sono stai ricondotti al quadro teorico del primo modulo e sviluppati con incontri specifici di carattere storico-culturale differenziati per sede e dedicati a temi basilari per la comprensione dell’identità italiana nel suo contesto europeo e mediterraneo, come Grand Tour, patrimonio materiale e immateriale, tradizione filosofica e giuridica e, quali concreti esempi di continuità tra presente e passato, media, turismo, design, moda, sport e pubblicità.
Hanno contribuito al corso
Cristina Acidini (sovrintendente Polo Museale Fiorentino), Khaled Fouad Allam (Università di Trieste), Franco Amarelli (Università degli Studi di Napoli “Federico II”), Giandomenico Amendola (Università degli Studi di Firenze), Laura Barletta (Università degli Studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa”), Alessandro Bedini (Campus di Lucca), Anna Benvenuti (Università degli Studi di Firenze), Fausto Bertinotti (Camera dei Deputati), Simone Beta (Università degli Studi di Siena), Maurizio Bettini (Università degli Studi di Siena), Giuliana Boccadamo (Università degli Studi di Napoli "Federico II"), Paolo Branca (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), Franco Cardini (Istituto Italiano di Scienze Umane), Claudio Carpini (Azienda Ospedaliero-Universitaria di Careggi), Angela Catello (Università degli Studi di Napoli “Federico II”), Michele Cavallaro (La7), Alessandro Cecchi (direttore Giardino di Boboli, Firenze), Umberto Cecchi (direttore Canale 10, Firenze), Davide Ciafaloni (Università di Milano Bicocca), Sergio Cofferati (Sindaco del Comune di Bologna), Francesca Maria Corrao (Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”), Nicolò Costa (Università di Roma Tor Vergata), Salvatore Costanza (Istituto Italiano di Scienze Umane), Carlo Cresti (Università degli Studi di Firenze), Isadora D’Aimmo (Assessore alla Pace, all’Immigrazione e alla Cooperazione Internazionale per la Provincia di Napoli), Andrea Daniotti (Istituto Italiano di Scienze Umane), Tusio De Iuliis (associazione “Aiutiamoli a vivere”, Pescara), Cesare de Seta (Università degli Studi di Napoli Federico II), Domenico Del Nero (Istituto Vasari, Figline Valdarno), Alessandro Della Latta (Istituto Italiano di Scienze Umane), Marco Di Branco (Università della Basilicata), Rosario Diana (Istituto per la Storia del Pensiero Filosofico e Scientifico Moderno, Napoli), Fabio Dondi (Fondazione per l’Istituto Italiano di Scienze Umane), Mahmud Salem El Sheikh (Università degli Studi di Firenze), Francesco Esposito (La7), Roberto Esposito (Istituto Italiano di Scienze Umane), Chiara Facello (Istituto Italiano di Scienze Umane), Vittoria Fiorelli (Università degli Studi di Napoli "Suor Orsola Benincasa"), Marcello Flores d’Arcais (assessore alla Cultura, Comune di Siena), Antonia Ida Fontana (direttrice Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze), Gaston Fournier (coordinatore artistico Teatro alla Scala, Milano), Isabella Gagliardi (Università degli Studi di Firenze), Ernesto Galli Della Loggia (Università Vita-Salute S.
Raffaele), Cristina Giachi (Università degli Studi di Firenze), Francesco Giambrone (Sovrintendente del Teatro Comunale di Firenze), Maria Grazia Giglioli (Istituto Vasari, Figline Valdarno), Sondos M. Hamed (Università degli Studi di Bologna), Luciana Jacobelli (Università degli Studi del Molise), Amara Lakhous (casa editrice Sharq/Gharb), Gad Lerner (La7), Carlo Lippolis (Università degli Studi di Torino), Anna Maria Lorusso (Università degli Studi di Bologna), Abrah Malik (Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”), Nicoletta Maraschio (presidente Accademia della Crusca), Ezio Marra (Università di Milano Bicocca), Giuseppe Marseglia (Comando Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri, Palermo), Guido Martinotti (Istituto Italiano di Scienze Umane), Francesco Mazzucchelli (Università degli Studi di Bologna), Marxiano Melotti (Università di Milano Bicocca), Umberto Melotti (Università degli Studi di Roma “La Sapienza”), Laura Minervini (Università degli Studi di Napoli "Federico II"), Leonardo Morlino (Istituto Italiano di Scienze Umane), Francesco Moro (Università degli Studi di Firenze), Paola Negri Scafa (ENEA), Riccardo Nocentini (Sindaco del Comune di Figline Valdarno), Elisa Novi Chavarria (Università degli Studi del Molise), Elena Nuzzo (Università degli Studi di Verona), Francesco Palla (direttore Osservatorio Astrofisico di Arcetri, Firenze), Gabriella Paolucci (Università degli Studi di Firenze), Roberto Parapetti (Centro ricerche archeologiche e scavi Torino), Fabio Picchi (chef del Cibreo, Circolo Teatro del Sale, Firenze), Giovanni Pratesi (presidente Museo di Storia Naturale, Firenze), Piero Pruneti (direttore “Archeologia Viva”), Stefano Rastelli (Università degli Studi di Pavia), Alessandro Saggioro (Università degli Studi di Roma “La Sapienza”), Stefano Santasilia (Università degli Studi di Napoli “Federico II”), Aldo Schiavone (Istituto Italiano di Scienze Umane), Silvia Sebastiani (Istituto Italiano di Scienze Umane), Fabio Seller (Università degli Studi di Napoli Federico II), Marisa Tortorelli Ghidini (Università degli Studi di Napoli “Federico II”), Andrea Tramontana (Università degli Studi di Bologna), Alessandro Vanoli (Università degli Studi di Bologna), Alberto Varvaro (Istituto Italiano di Scienze Umane), Roberta Venco Ricciardi (Università degli Studi di Torino), Salvatore Viaggio (Università della Tuscia), Serena Vicari (Università degli Studi di Milano Bicocca), Patrizia Violi (Università degli Studi di Bologna), Novella Vismara (Università degli Studi di Milano Bicocca), Massimo Visone (Università degli Studi di Napoli “Federico II”), Noor N.
Abdul Wahid (Università degli Studi di Bologna), Luana Zanella (assessore alla Pace, Comune di Venezia).