Domenico Guarino (Battipaglia Salerno, 1968) è noto ai più per l'impegno di giornalista presso l'emittente radiofonica Controradio-Popolare Network. Negli ultimi anni, però, sta facendo parlare di sé anche grazie al talento da scrittore che lo ha portato a vincere nel 2006 il prestigioso concorso "Raccontare la periferia" organizzato dal Gabinetto Vieusseux, nel 2007 il "Tiziano Terzani" e nel 2008 il "Piero Passetti".
Da domani i suoi scritti saranno accessibili a tutti e non più soltanto ai giurati dei premi letterari.
Esce in libreria la prima raccolta di racconti, dal titolo "Di domenica si può anche morire" (Selezione Narrativa Polistampa, pp. 152, euro 10). Le storie di Guarino fanno entrare in contatto con un mondo fatto essenzialmente di relazioni e di emozioni che si contrappongono fortemente alla velocità, alla precarietà e alla superficialità in cui oggigiorno siamo immersi. I sei racconti della prima sezione del libro vertono intorno al rapporto uomo/donna e sono un invito sincero a vivere profondamente ciò che la vita propone.
Sono morsi di vita contro la banalità routinaria, affondati attraverso le maglie di una quotidianità che spinge verso il naufragio. Secondo Guarino il segreto per non affogare sta nel dare l'esatto valore alle cose, concentrandosi esclusivamente su quelle degne, meritevoli. La seconda sezione accoglie Una casa grande come un sogno e Il mio nome è mai più, le due storie che gli hanno valso gli allori del Vieusseux e del Terzani.