Firenze, 07.07.08- Domani, martedì 8 luglio 2008 alle 21, l'Area Pettini Burresi (via Faentina 145, Firenze) ospiterà la presentazione dell'ultimo romanzo di Massimo Griffo, Amaritudine (Selezione Narrativa Polistampa, pag. 392, 15 euro), in finale al Premio Roma 2008. Interverrà il giornalista Michele Brancale e sarà presente l'Autore.
Italiani popolo di gente meschina, voltagabbana, incline alla corruzione. Difetti che Griffo condensa in Amaritudine, vocabolo desueto che sintetizza l'amarezza e l'afflizione provate dai cittadini onesti e leali di fronte a quella parte di società che si fa sempre più volgare, ingannatrice e prevaricatrice di valori atavici.
Tutto questo senza perdere la speranza in un'Italia migliore e solidale dove le stesse prime lettere del titolo "amar" sono appiglio ed auspicio per un vicino riscatto. Griffo non esprime giudizi morali e si attiene a una narrazione realistica, scabra, animata da personaggi esemplari osservati in cinquant'anni di storia d'Italia, dal 1944 al 1993, alcuni veri, altri frutto di finzione. Gualtiero ne è l'ingenuo protagonista che diventa vittima e perfino inconsapevole complice delle malefatte e degli errori altrui lungo un periodo di storia nazionale che parte dalla guerra, cammina nel boom economico, si smarrisce negli anni di piombo, evapora negli anni ottanta.
Massimo Griffo è nato a Palermo, ha vissuto a Roma, Ostia, Milano e risiede a Firenze da molti anni.
Ha pubblicato romanzi di successo tra cui Futuro anteriore (Premio Viareggio - Opera prima), Fiaba perversa (Premio Vallombrosa), L'Orango pitagorico (Premio Dessì), Il balilla col cappotto (Premio Casentino).
(Irene Gherardotti)