Firenze, 19.06.20008- Domani, venerdì 20 giugno, alle ore 12 la Basilica di Santa Maria Novella ospiterà la suggestiva presentazione del volume di Simone Bartolini Gli strumenti astronomici di Egnazio Danti e la misura del tempo in Santa Maria Novella (ed. Polistampa, pp. 136, euro 14). Interverrà lo storico della scienza Thomas B. Settle e saranno presenti l'Autore e l'Editore. Il volume traccia il profilo storico di Danti (1536-1586) e permette di capire il funzionamento dell'apparato strumentale da lui lasciato sulla facciata della basilica, oggetto di un recente restauro coronato dal perfetto ripristino del quadrante del 1572.
Subito dopo la presentazione verrà posizionata sul pavimento della basilica una linea meridiana che permetterà l'osservazione del passaggio del Sole esattamente alle ore 13:16 e 39 secondi.
"Non c'è miglior modo di celebrare uno scienziato se non con la valorizzazione della sua opera - afferma frate Alessandro Salucci, presidente dell'Opera per Santa Maria Novella -. Ed è proprio questo che ha attuato Simone Bartolini con la pubblicazione dedicata allo gnomone astronomico e all'armilla equinoziale di Egnatio Danti.
Il volume esalta la vocazione scientifica di Firenze, e mostra come Santa Maria Novella non sia stata soltanto il luogo scelto da tanti committenti per dare modo a valenti artisti di esprimere il loro genio artistico e glorificare in esso la ricchezza e valenza del loro casato, ma che lo fu anche del pensiero e della ricerca scientifica". Dopo il volume I fori gnomonici di Egnazio Danti in Santa Maria Novella, edito sempre da Polistampa nel 2006, oggi Simone Bartolini con il suo nuovo libro dedicato agli strumenti astronomici di Egnazio Danti torna ad approfondire il lavoro di riscoperta di questa figura davvero notevole della storia dell'astronomia.
Danti, già cosmografo del granduca di Toscana Cosimo I ed esiliato da Firenze alla morte di quello, contribuì alla riforma gregoriana del calendario. Suo è il quadrante astronomico sulla facciata di Santa Maria Novella con otto orologi solari e un'armilla equinoziale che costruì affinché tutti i fiorentini potessero valutare quanto l'equinozio astronomico (11 marzo alla sua epoca) si stesse discostando da quello ecclesiastico (21 marzo). Fu tra i primi a sostenere che il sapere doveva essere divulgato non solo tra gli specialisti: aveva già intuito che per «schiantare dai popoli la superstizione, e segnatamente i deliri dell'astrologia giudiziaria, cui il cieco volgo prestava allora tanta credenza, non è già l'uso delle minacce o dei castighi, ma bensì il diffondere lo studio delle scienze fisiche e naturali».
Il nuovo volume di Bartolini, dopo aver ricostruito il contesto storico in cui il geniale Danti visse, descrive accuratamente gli strumenti astronomici sulla facciata della basilica fiorentina, curando anche gli aspetti più tecnici che fanno apprezzare maggiormente il panorama scientifico e culturale della seconda metà del '500. Ulteriore pregio dell'opera è il suo potere divulgativo: per mezzo di fotografie e chiari schemi, Bartolini rende fruibile a tutti un testo di taglio scientifico, grazie forse alla profonda passione che lo anima.
Da sempre cultore dell'astronomia, lavora a Firenze come cartografo presso l'Istituto Geografico Militare e nell'ultimo decennio ha progettato e realizzato varie opere artistico-gnomoniche. (Irene Gherardotti)