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Emergenza sangue: donatori in aumento, ma cresce anche il fabbisogno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 luglio 2008 22:01

Firenze- La carenza di sangue segnalata in Toscana non è drammatica, tanto che in questi giorni la nostra regione ha rifornito il policlinico Gemelli e a Careggi il numero dei donatori è raddoppiato. Si sono verificati problemi non tanto perché sono diminuiti i donatori, i quali anzi sono sempre di più, ma perché è in crescita l’utilizzo di sacche di sangue. Lo ha dichiarato in aula l’assessore regionale al diritto alla salute Enrico Rossi, rispondendo a un’interrogazione presentata dai consiglieri dell’Udc Giuseppe Del Carlo, Marco Carraresi e Luca Titoni.

I tre consiglieri, preoccupati dalle notizie sull’emergenza sangue, avevano chiesto alla Giunta quali interventi urgenti si intendessero assumere per favorire l’aumento delle donazioni di sangue, per migliorare l’accoglienza dei donatori nei centri trasfusionali, per incrementare gli organici del personale dei centri permettendone così l’apertura anche la domenica, per garantire a ogni donatore, anche dipendente di piccole aziende private, di poter concretamente usufruire del giorno lavorativo libero.
L’assessore Rossi ha risposto che la Toscana da qualche anno ha raggiunto l’autosufficienza per il bisogno di sangue, diventando di conseguenza a sua volta donatrice nei confronti di altre realtà., Sono in leggero aumento anche le donazioni nel primo quadrimestre del 2008: 49.752 contro le 49.404 dello stesso periodo dell’anno precedente.

Tuttavia, si sono verificati dei problemi a causa dell’aumento, a partire dal 2007, del consumo clinico dei globuli rossi: sono state infatti distribuite 160.213 sacche di sangue contro le 152.928 dell’anno prima. Un fabbisogno che, secondo l’assessore, è dovuto al “continuo miglioramento dell’efficienza del sistema sanitario toscano, che porta a un notevole aumento di attività ospedaliera sia come quantità che come qualità”. L’impiego del sangue non è più riservato agli interventi chirurgici ad alta complessità, ma le trasfusioni sono ormai utilizzate, in oncologia e in altre specialità mediche, anche negli ambulatori e a domicilio.

Si tratta dunque di un aumento di richiesta strutturale, a cui a detta di Rossi è necessario rispondere con un impegno a tutto campo. “Bisogna rilanciare il servizio – ha spiegato -, fare sensibilizzazione per un uso appropriato del sangue nei centri trasfusionali, ma il vero salto di qualità si avrà se riusciremo a migliorare la programmazione delle donazioni, in modo da conoscere e organizzare in anticipo le quantità di sangue a disposizione”.
Giuseppe Del Carlo si è detto rassicurato dall’intervento dell’assessore che delinea una situazione sotto controllo.

Tuttavia ha raccomandato un maggior impegno nell’attuazione di alcuni interventi, come rendere più accoglienti i centri trasfusionali per i donatori e permettere la loro apertura anche la domenica. Del Carlo ha anche annunciato che sulla questione sarà presentato in Consiglio un ordine del giorno specifico. (cem)

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