Firenze, 16 Luglio 2008- "Le città hanno bisogno di innovazione, altrimenti muoiono o declinano. Questo è uno dei tanti interventi che abbiamo messo in atto per dare una risposta, seppur parziale, a un problema enorme come quello della casa". E' quanto ha dichiarato il sindaco Leonardo Domenici nel corso della simbolica consegna delle chiavi ai 369 assegnatari degli appartamenti realizzati con il Programma sperimentale nazionale "Ventimila alloggi in affitto" e locati a canone calmierato. Alla cerimonia erano presenti anche l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi, l'assessore alle politiche abitative Paolo Coggiola, l'assessore regionale all'urbanistica Riccardo Conti, Stefano Tossani presidente di "Affitto Firenze" e gli altri operatori che hanno realizzato gli interventi (Le Quinte, Immobiliare Sabrina e Troni Omilde e figli) e una folta delegazione degli assegnatari.
"Quello di stamani è un appuntamento importante per diversi motivi - ha aggiunto il sindaco -. Prima di tutto perché con questo programma diamo una risposta al bisogno abitativo di tante famiglie; in secondo luogo perché arriva a compimento un percorso che in tre anni ha visto la realizzazione di oltre 600 alloggi di cui la metà in affitto a canoni calmierati e che ha comportato un investimento per l'economia cittadina di 140 milioni di euro". Il sindaco Domenici ha continuato sottolineando la caratteristica fortemente innovativa di questo programma: "Si tratta di un'esperienza pilota a livello nazionale, che testimonia i risultati che si possono ottenere grazie alla sinergia tra il pubblico e i privati attenti e lungimiranti".
La cerimonia è stata aperta dall'intervento dell'assessore Paolo Coggiola che ha ricordato come molte famiglie abbiano già ricevuto le chiavi degli alloggi assegnati. "Entro l'autunno tutti gli appartamenti saranno consegnati. Si tratta di un grande risultato anche perché ha tracciato un percorso innovativo destinato a fare scuola: abbiamo in programma di realizzare ulteriori 40 alloggi con questa modalità facendo ricorso ai fondi comunali". L'assessore Coggiola ha poi aggiunto che le segnalazioni arrivate dagli assegnatari saranno utilizzate per migliorare la tipologia dei prossimi alloggi che saranno costruiti in modo da rispondere ancor meglio alla necessità dei nuclei familiari.
L'assessore regionale Conti si è soffermato sulla valenza sociale di questo intervento grazie a cui si sono immessi sul mercato 369 alloggi a canoni calmierati. "In una città in cui l'affitto medio si attesta sui 1.000 euro al mese, poter contare su alloggi il cui canone di locazione, grazie al contributo pubblico, è più che dimezzato rappresenta un risultato importante seppur non risolutivo. Dobbiamo proseguire su questa strada e far diventare un programma sperimentale un intervento ordinario".
Anche Tossani e Giudici hanno sottolineato l'importanza del Programma "Ventimila alloggi in affitto" auspicando che diventi uno strumento ordinario nell'ambito delle politiche abitative delle amministrazioni pubbliche. "Abbiamo ottenuto un grande risultato, reso possibile da una proficua ed efficace sinergia tra pubblico e privato". Con la consegna degli appartamenti giunge a compimento il percorso del Programma sperimentale "Ventimila alloggi in affitto", finanziato dallo Stato con decreto 21/2001 e recepito dalla Regione Toscana con una apposita delibera nel 2003.
Nel 2004 il consiglio comunale di Firenze ha approvato l'atto di indirizzo in cui erano individuate le aree di intervento e l'anno successivo è arrivato il via libera all'accordo di pianificazione firmato da Comune e Provincia, alla connessa variante urbanistica e allo schema di convenzione con gli operatori privati. E nel novembre 2005 sono iniziati i primi cantieri. In concreto il programma prevedeva il finanziamento statale, attraverso la Regione, del 45% dei costi di realizzazione degli alloggi da affittare a canone convenzionato (se la locazione è permanente) e del 25% (se invece è a termine, per almeno dieci anni).
Ai contributi regionali si sono aggiunti agevolazioni da parte del Comune di Firenze nei confronti della proprietà: ovvero l'abbattimento dell'Ici per la durata di dieci anni, l'abbattimento del 40% degli oneri di urbanizzazione, la dilazione del pagamento della restante somma dovuta per un periodo di cinque anni. Inoltre non sono stati chiesti oneri concessori relativi al costo di costruzione. I privati sono stati individuati attraverso un avviso pubblico (si tratta di Affitto Firenze spa, impresa Le Quinte, Troni Omilde, Immobiliare Sabrina) con priorità per le proposte che prevedevano il riuso e la riqualificazione delle aree urbane tramite interventi di recupero del patrimonio urbanistico ed edilizio esistente.
Il programma prevedeva poi che almeno l'85% degli alloggi per i quali è stato richiesto il contributo dovesse essere concesso in locazione permanente e il 15% in locazione temporanea (per almeno dieci anni). Il canone di affitto è stato determinato sulla base dei parametri stabiliti nell'accordo territoriale, stipulato ai sensi della legge 431/98. Insieme agli alloggi in affitto, alcuni privati hanno realizzato anche abitazioni in vendita con i quali hanno finanziato la quota non coperta dai contributi regionali.
Per quanto riguarda invece l'individuazione delle famiglie, l'Amministrazione comunale il 31 marzo 2006 ha pubblicato un bando per la formazione della graduatoria. Per partecipare era previsto il requisito di reddito convenzionale compreso fra 13.000 e 38.000 euro, con priorità rispetto ad anziani con sfratto, giovani coppie e lavoratori in mobilità. Le domande arrivate sono state 1.940 e 884 i nuclei familiari ammessi in graduatoria. Il contratto di locazione è stato concordato con gli operatori, che secondo la convenzione urbanistica è stabilito sulla base dei patti territoriali vigenti con abbattimento del 25%.
Tenuto conto che attualmente è in corso la ridefinizione dei nuovi patti territoriali, si è concordato di applicare i valori dei patti territoriali del 2004 rivalutati nella misura del 37,50% della variazione dell'indice ISTAT. Pertanto i canoni variano da un minimo di 5,97 euro al metro quadrato ad un massimo di 7,09 euro al metro quadrato a seconda che gli alloggi siano inferiori o superiori a 55 metri quadrati ed alla loro ubicazione. A titolo esemplificativo un appartamento di 40 metri quadrati ha un canone massimo di affitto di 283,60 euro e un appartamento di 60 metri quadrati ha un canone massimo di 370,20 euro.
Ovviamente a questi valori occorre aggiungere la quota del posto auto, cantina e eventuali terrazze. Tali canoni, a seguito della Finanziaria 2007 saranno gravati dell'IVA al 10%. A conti fatti, quindi, l'affitto medio si attesta sui 450 euro al mese, ben lontano dai canoni sul libero mercato. I contratti hanno durata di 6 anni rinnovabili per ulteriori 2 anni e alla scadenza sarà cura della Amministrazione Comunale verificare la permanenza dei requisiti soggettivi per l'assegnazione. In dettaglio ecco chi ha realizzato e dove sono localizzati gli alloggi.
- 160 alloggi realizzati da Affitto Firenze in via Empoli (20), via de Pinedo (5), via della Sala (85), San Lorenzo a Greve (50);
- 138 alloggi realizzati dall'impresa Le Quinte Giudici in via di Scandicci (24) e via di Quarto (114);
- 60 alloggi realizzati da Immobiliare Sabrina in via Allori.
- 11 alloggi realizzati da Troni Omilde in via Pistoiese-via di Brozzi.
"Si muove il sindaco, gli assessori e addirittura un assessore regionale -commenta Ornella De Zordo consigliera di Unaltracittà/Unaltromondo- In realtà non c'è niente da celebrare perché questa amministrazione ha pesanti responsabilità in una vicenda tutt'altro che limpida, che fra l'altro in molti casi vede protagonisti l'arch.
Bartoloni di Quadra in qualità di progettista, e il geom. Ciolli come responsabile del procedimento, un'accoppiata che compare in diverse inchieste giudiziarie legate all'edificazione a Firenze. I fatti parlano di varianti al PRG per 9 aree individuate dagli operatori e rese edificabili mentre prima erano destinate a servizi pubblici, verde pubblico o agricolo. Non c'erano aree già destinate all'edificazione residenziale, aree dimesse da riqualificare? Certo così i margini di profitto per le imprese sono saliti a dismisura.
I fatti parlano di 369 alloggi costruiti con il 45 % di contributo pubblico oltre che di consistenti esenzioni dai contributi per una locazione a canoni calmierati, ma anche di 299 alloggi lasciati alla vendita a libero mercato e costruiti nelle aree di maggior pregio tra le 9 rese edificabili: un grazioso regalo della amministrazione ai soliti operatori del valore di qualche decina di milioni di euro. Mentre la casa a Firenze è sempre più un' emergenza: la 4° città in Italia per sfratti per morosità, circa 7000 sfratti esecutivi, graduatorie per le case popolari con più di 4000 iscritti in attesa.
Questi sono i bisogni reali, non i bilanci di Affitto Firenze s.p.a.. I fatti parlano di un accordo bilaterale fra Affitto Firenze s.p.a. e Comune di Firenze per una bozza di contratto duramente contestata da due dei maggiori sindacati degli inquilini: uno si è rifiutato di proseguire il confronto alle condizioni poste, l'altro ha scritto parole pesantissime (e l'assessore Coggiola lo sa bene perché quella lettera era indirizzata anche a lui) sul contratto da cui solo con grande sforzo sono state tolte clausole definite vessatorie - e non tutte - e sul comportamento dell'amministrazione comunale, che a detta del segretario provinciale di quella organizzazione è stata fin troppo accondiscendente con la proprietà, non garantendo affatto gli inquilini.
Questi i fatti: definire questa una esperienza senza precedenti in Italia e in Europa sarebbe davvero esilarante, se non fosse un tema così tragicamente serio. Era necessario cominciare a programmare gli interventi sul territorio a partire dalle esigenze e dalle condizioni del territorio stesso e non dalle preferenze dei soliti 4 operatori; destinare alla locazione anche i 299 alloggi senza contributo, con riferimento alla L. 431 e ai patti territoriali; fare un percorso realmente condiviso sulla definizione dei contratti.
In breve, per una volta, tenere conto dei bisogni della cittadinanza più che di quelli della grande proprietà e dei grandi operatori. E' chiedere troppo?"