Firenze, 07 Luglio 2008- "Siamo convinti di aver fatto una grande operazione che dà una risposta concreta a 369 famiglie fiorentine. Una operazione che non ha eguali in Italia e in Europa e che anticipa quanto previsto dal Piano Strutturale che prevede la destinazione della metà della capacità edificatoria all'edilizia sociale". E' quanto rispondono gli assessori all'urbanistica Gianni Biagi e alle politiche abitative Paolo Coggiola a un'interrogazione presentata dalla capogruppo di Unaltracittà/unaltromondo Ornella De Zordo in merito al Programma sperimentale nazionale Ventimila alloggi in affitto.
"Ci sono 369 famiglie felici di poter dell'opportunità di abitare in un alloggio a canoni che vanno da 350 a 500 euro - ha precisato l'assessore Coggiola -. Sfido la consigliera De Zordo a trovare condizioni e soluzioni migliori di quelle rese possibili dal programma Ventimila alloggi in affitto. Anche perché la realizzazione di case destinate all'affitto permanente è sempre legata alla presenza di un investimento pubblico. In questo caso si è trattato di uno stanziamento statale ma nel Piano Strutturale è prevista una norma con cui dare vita a un fondo comunale finalizzato a interventi di questo tipo".
Si tratta della norma del 20% che prevede che chi realizza interventi superiori a 2.000 metri quadrati di superficie debba destinare almeno il 20% della metratura ad alloggi a canone convenzionato. "Si tratta di una norma che ha fatto scuola - ha sottolineato l'assessore Biagi - e che darà un importante contributo al problema abitativo non soltanto per gli alloggi che saranno materialmente realizzati. È infatti prevista la possibilità per i privati di non costruire tutti o quota parte degli appartamenti in cambio di un esborso al Comune.
Queste risorse (che ammontano già a 500.000 euro) andranno a finanziare un fondo comunale con cui finanziare un programma sull'esempio dei Ventimila alloggi in affitto". Per quanto riguarda il contratto di locazione, l'assessore Coggiola ha ricordato che lo schema è stato concordato con gli operatori e con i sindacati di inquilini e proprietari. Sulla base della convenzione urbanistica è stato quindi stabilito sulla base dei patti territoriali vigenti con abbattimento del 25%. "Tenuto conto che attualmente è in corso la ridefinizione dei nuovi patti territoriali - ha precisato l'assessore Coggiola - insieme ai sindacati degli inquilini e ai rappresentati dei proprietari abbiamo discusso in merito all'entità della rivalutazione Istat da applicare al valore del 2004.
Invece del 75% richiesto dai proprietari, abbiamo proposto il 37,50% della variazione dell'indice Istat. Una proposta accettata dai proprietari ma rifiutata dai sindacati. Si è trattato dell'unico episodio di tutto il lavoro portato avanti per la definizione del contratto tipo in cui si è manifestata una posizione contraria dei sindacati degli inquilini. Comunque - ha concluso l'assessore Coggiola - i canoni variano da 350 a 500 euro". In dettaglio i canoni variano da un minimo di 5,97 euro al metro quadrato ad un massimo di 7,09 euro al metro quadrato a seconda che gli alloggi siano inferiori o superiori a 55 metri quadrati ed alla loro ubicazione.
A titolo esemplificativo un appartamento di 40 metri quadrati ha un canone massimo di affitto di 283,60 euro e un appartamento di 60 metri quadrati ha un canone massimo di 370,20 euro. Ovviamente a questi valori occorre aggiungere la quota del posto auto, cantina e eventuali terrazze. Tali canoni, a seguito della Finanziaria 2007 saranno gravati dell'IVA al 10%. A conti fatti, quindi, l'affitto medio si attesta sui 450 euro al mese, ben lontano dai canoni sul libero mercato.
«L'amministrazione ha annunciato la consegna dei primi alloggi del programma nazionale "20.000 alloggi in affitto".
Ma come già era emerso in precedenza, troppe cose non tornano se si analizza un intervento che doveva avere come scopo principale quello di dare risposte al bisogno di abitazioni delle fasce più deboli della popolazione. In realtà, come ha confermato anche l'assessore Coggiola rispondendo oggi alla nostra interrogazione, si è trasformato in un notevole regalo alla speculazione e alla rendita fondiaria, quella che a parole si dice di voler combattere. Le nove aree su cui si è costruito, già in partenza di proprietà dei soliti grandi costruttori, erano inedificabili: verde pubblico o agricolo, servizi pubblici.
Con 9 varianti ad hoc al Piano Regolatore Generale sono state rese edificabili, ma non solo per alloggi sociali in locazione: infatti oltre a questi (369, per i quali c'è un contributo pubblico di ben il 45% del costo di costruzione) ne sono stati costruiti quasi altrettanti (299) destinati alla vendita a libero mercato. Un grazioso omaggio della amministrazione fiorentina ai vari Baldassini Tognozzi, Unica, ecc. In quanto poi ai contratti di locazione, l'accordo stipulato fra comune e Affitto Firenze spa (che raggruppa i soliti soggetti di sempre) è stato fortemente criticato dai sindacati degli inquilini, in quanto tutela quasi esclusivamente gli interessi dei proprietari, piuttosto che dei locatari, anche nella determinazione del canone, che risulta alla fine tutt'altro che basso.
Tutto come sempre, quindi: i grandi interessi favoriti e garantiti speculano sul drammatico bisogno di abitazioni; un'occasione persa per il bisogno di abitazioni a basso costo in una delle città più care e in cui la casa diventa sempre più un bisogno sociale».
Una interrogazione urgente sul «recupero a fini residenziali in via Gherardo Silvani 3/r» è stata presentata dal consigliere Giovanni Donzelli (AN-Pdl)
«Tale recupero - scrive l'esponente del centrodestra - è stato progettato da "Quadra Progetti".
L'elaborato è stato presentato dai progettisti il 17 gennaio 2007 per la verifica delle distanze dagli edifici circostanti e sul sito della rete civica del Comune di Firenze è possibile verificare l'ubicazione degli edifici nel piano regolatore». Secondo Donzelli «non c'è corrispondenza tra il posizionamento degli edifici, come compare nella documentazione elaborata dalla Quadra Progetti, e quanto è possibile vedere dal piano regolatore presente sul sito del Comune di Firenze». «Le distanze previste dall'articolo 54 del regolamento edilizio - prosegue l'interrogazione - sarebbero rispettate soltanto con il posizionamento degli edifici illustrato nelle tavole presentate dal geometra Vinattieri a nome della Quadra Progetti e non nella situazione che è possibile verificare dal sito del Comune».
In particolare Donzelli vuole sapere «quale dei due posizionamenti degli edifici è difforme dalla realtà, se quello del piano regolatore così compare dal sito internet del Comune, o quello depositato dal geometra Vinattieri per conto di Quadra»; «in caso sia sbagliato quello di Quadra Progetti, cosa ha intenzione di fare l'amministrazione comunale per garantire il rispetto dell'articolo 54 del regolamento edilizio nel caso di via Silvani 3r».