Firenze, 09 Maggio 2008- Il tema del futuro e del presente dell’aeroporto di Peretola torna nelle cronache mediatiche. Negli ultimi giorni si è ufficialmente riaperto il dibattito sulla possibilità di intervenire sull'aeroporto di Firenze-Peretola ampliandolo, mentre da Pisa la SAT Galileo Galilei smentisce l'esistenza di un progetto concreto relativo al possibile lancio di un'offerta pubblica di acquisto su Firenze. Nel primo quadrimestre dell'anno i passeggeri in arrivo e in partenza dall'aeroporto di Firenze sono stati 577mila (+4,2%).
“Per il territorio fiorentino si apra la stagione del coraggio. Discutiamo insieme sulle idee, senza farci condizionare dalle ideologie”. Così Matteo Renzi, Presidente della Provincia di Firenze, è intervenuto questa mattina alla 6^ Giornata dell’Economia, organizzata dalla Camera di Commercio nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Firenze. “Se fossimo innamorati del nostro futuro almeno un decimo di quanto siamo innamorati del nostro passato, staremmo sicuramente meglio”, ha aggiunto il Presidente della Provincia, invitando tutti ad una discussione sul merito delle questioni aperte.
“Se ci sono le idee va bene, se il confronto è solo ideologico perdiamo tutti”.
«Dopo le uscite in solitario di Matteo Renzi sulla necessità della seconda pista dell'aeroporto di Peretola sembra riaprirsi la questione, in chiave del tutto elettorale -interviene Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo- Pare infatti di assistere alle prove generali di campagna elettorale dentro al PD e oltre, più che a un reale confronto sul funzionamento del trasporto aereo e sulle misure di protezione ambientale della popolazione residente; le recenti rilevazioni dell'inquinamento acustico rese pubbliche da ARPAT sono inquietanti.
Unaltracittà/Unaltromondo, nel confermare la ferma contrarietà a qualunque ipotesi di potenziamento dello scalo fiorentino, che comporterebbe inevitabilmente un aggravio dell' impatto ambientale nella circostante zona già pesantemente colpita, torna a chiedere che si proceda velocemente ad una riorganizzazione dell'intero sistemo aeroportuale regionale, in base a considerazioni complessive di flussi, viabilità connessa, impatti ambientali. Il sistema aeroportuale deve essere messo a sistema; abbiamo già più volte affermato che un rafforzamento del trasporto ferroviario con lo scalo di Pisa e la ripresa della possibilità di check in alla stazione di Firenze migliorerebbero il servizio senza bisogno di nuovi pesanti interventi impattattanti.
La competizione tra singoli scali, soprattutto con la crescita dei voli low cost. (si parla anche di ampliamenti a Siena e Grosseto), si sta dimostrando fallimentare a livello nazionale. E' assolutamente vitale che la politica non abdichi ai propri compiti di programmazione a livello centrale e periferico, e impedisca che siano i cittadini a pagare, soprattutto in termini di qualità della vita, per i maggiori profitti delle compagnie che gestiscono gli aeroporti».
“Ribadisco la necessità di difendere il valore di un ‘vuoto’, poiché a differenza di un ‘pieno’ ha sempre bisogno di trovare nuove motivazioni.
Il territorio aperto che va da Castello a Tavola passando per l’ampio spazio che ricade nel comune di Sesto Fiorentino potrebbe essere usato per tante cose: per espandere importanti infrastrutture di carattere sovracomunale, per realizzare poli industriali e produttivi grazie alla bassa rendita fondiaria, per abbattere i costi di costruzione di alloggi low cost. Ci sarebbe lo spazio per fare tutte queste cose. Ma si può anche scegliere di garantire ossigeno alle nostre città”. È quanto ha affermato stamani il sindaco di Sesto Fiorentino Gianni Gianassi intervenendo al convegno “Un piano per la Piana” organizzato da Quadrifoglio al Polo Scientifico Universitario.
“I 24.000 alberi del bosco della Piana, una volta cresciuti, produrranno qualcosa come 7,5 tonnellate d’ossigeno al giorno – ha spiegato Gianassi - si possono garantire importanti ecosistemi piuttosto che snobbarli o dileggiarli: penso ai laghi di Gaine, di Focognano della Querciola, del Capitano, di Padule, che hanno ricondotto a nuova vita il sistema floro-faunistico della Piana. Tutti questi spazi possono essere usati per garantire i ‘vuoti’. Il parco non è interesse soltanto dei sestesi e dei campigiani ma anche dei fiorentini e dei toscani.
A Firenze, intesa come una comunità più vasta di quella racchiusa nei confini amministrativi, questo parco serve”. Nel corso del convegno il sindaco Gianassi ha anche mostrato la sovrapposizione dei confini del bosco della Piana recentemente approvato dalla Provincia e quelli dell’ipotetica pista aeroportuale parallela all’autostrada: “queste due cose non possono convivere, dunque quando si fanno convegni sul parco si deve sapere che il parco ci potrà essere se sarà parco e non ad altre condizioni.
Il parco della piana è necessario a una città moderna, che cresce, studia, lavora, intraprende ed ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei propri cittadini”.