Firenze– In Toscana si “scoppia di riciclaggio”. Che l’aumento sia definito “prevedibile” dall’assessore all’Ambiente Anna Rita Bramerini “ha poca importanza e non risolve certamente il problema”. L’allarme lanciato da Revet per un boom di raccolta differenziata che ha portato al collasso la società di stoccaggio per lattine, vetro e plastica è “realtà e occorrono misure di emergenza”. A dirlo il presidente della commissione speciale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti urbani Paolo Marcheschi (Fi-Pdl), stamani (lunedì 14 luglio) allo stabilimento di Pontedera per “verificare lo stato di saturazione improvvisa”.
“Quello che ho visto oggi – dichiara il presidente della commissione – è un impianto sotto stress che ha limiti effettivi di buon funzionamento.
Piazzali zeppi di multimalteriale e file di camion stracolmi che aspettano di scaricare dimostrano che quello lanciato da Revet non è un allarmismo ingiustificato. Di fronte a questi cumuli enormi di rifiuti, non si può fare a meno di constatare che ciò che è mancato in questi anni sono stati programmazione e investimenti adeguati. A confermarlo, la stessa Bramerini che sul caso Revet si è immediatamente attivata pur evidenziando una sottovalutazione nelle scelte di pianificazione degli impianti”.
“La raccolta differenziata – continua Marcheschi - va avanti perché spinta dall’effetto emergenza rifiuti in Campania, certamente uno spot efficace, e non dai milioni stanziati per il suo incremento. Gli obiettivi importanti che si intendono raggiungere, si ottengono senza enormi investimenti. Piuttosto trasferiamo le risorse nell’anello mancante del ciclo: gli impianti, che come dimostra Revet non sono adeguati alle esigenze”. Secondo il presidente della commissione, è quindi “del tutto inutile forzare ancora sulla raccolta differenziata che rischia di essere smaltita in discarica”.
A conclusione del sopralluogo e del colloquio con il presidente di Revet Antonio Marrucci, Marcheschi ribadisce il suo “forte impegno per dare risposte concrete e risolutorie. Mi auguro che il presidente Martini, già investito della questione dal Cda di Revet, accolga in tempo reale la richiesta di autorizzazione per un sito di stoccaggio provvisorio. Ha i poteri per farlo e può intervenire per rendere la procedura assolutamente immediata. Capisco l’inciso lanciato dall’assessore: le autorizzazioni e le valutazione di impatto ambientale sono atti importanti anche per la sicurezza sul lavoro.
Anche la situazione che ho trovato oggi nei piazzali di Revet è poco agevole. I lavoratori vivono in una situazione di evidente precarietà”.
“D’altronde – evidenzia ancora il presidente – al di là dell’allarme denunciato da Revet, la Giunta toscana ha ben chiaro lo stato di emergenza in cui versa la nostra regione. La delibera approvata appena qualche giorno fa (n. 527 del 7/7/08 ndr) ne è una prova lampante. In quel documento è palese la necessità di fare in fretta gli impianti necessari, mentre è evidente che il richiamo a ritardi o inadempienze nell’attuazione del piano straordinario dell’Ato Toscana Centro, porterà a sanzioni o correttivi che fanno intendere ad un possibile commissariamento, in particolare dell’area metropolitana fiorentina”.
“Al di là di come vorrà operare la Giunta – ha concluso Marcheschi – in qualità di presidente di una commissione d’inchiesta su tutto il ciclo dei rifiuti, verificherò che scelte politiche poco lungimiranti non facciano esplodere i costi delle tariffe, in Toscana già così esorbitanti rispetto alle atre regioni d’Italia”. (f.cio)