Sesto Fiorentino, 4 luglio 2008- Alle 10.30 al campo dell'area Osmatex, in via Lucchese erano presenti soltanto 6 persone (gli altri abitanti erano a lavorare). Il monitoraggio costante del campo da parte dei medici per i diritti umani che di altre associazioni che hanno contatti con i rom che ci vivevano testimoniano che, al momento dello sgombero, nel campo stesso abitavano ancora oltre 100 persone (comprese donne e bambini e anziani ammalati). E' stato loro impedito di prendere gli oggetti personali dentro le baracche prima della distruzione.
ora di cena, gli abitanti del campo sono
rientrati hanno trovato tutto distrutto: le baracche, gli averi personali, gli zaini con i libri di scuola, le medicine. Un gruppo di persone di varie associazioni ha raggiunto il campo verso le 22 e ha trovato oltre 100 persone che non avevano un posto dove andare. Sia i centri di accoglienza che le istituzioni contattate non hanno saputo trovare una soluzione a questa emergenza umanitaria.
“Le condizioni di vita all’interno dell’area occupata di via Lucchese erano assolutamente disumane e molto pericolose.
Non c’erano né acqua, né servizi igienici, e mancava qualsiasi sistema di raccolta dei rifiuti. Ciononostante qualcuno continua ad affermare che quelle persone potevano vivere lì”. È quanto ha affermato il sindaco Gianni Gianassi dopo essersi recato all’Osmannoro per verificare la situazione dell’area “ex Osmatex” di via Lucchese, sgomberata ieri per ordine della Questura di Firenze. Gli agenti, coadiuvati dalla polizia municipale di Sesto Fiorentino, hanno effettuato un controllo riscontrando la presenza di sei persone di origine rumena - cinque uomini e una donna – che vivevano in pericolose condizioni igienico-sanitarie e hanno poi proceduto alla demolizione delle baracche fatiscenti usate come dormitorio.
“Tecnicamente – ha spiegato stamani Gianassi in una conferenza stampa – non si può parlare di sgombero, visto che la presenza degli occupanti era diminuita sensibilmente negli ultimi mesi”. Gianassi ha contestato anche alcune cifre circolate relativamente alle presenze nel campo: “dal sopralluogo non ho riscontrato segni di vita che facessero pensare a un’uso massiccio dell’area, come bombole del gas, fornelli o altri oggetti”. Il Comune di Sesto Fiorentino si è detto disposto ad accogliere due donne con due bambini molto piccoli all’interno delle strutture di assistenza cittadine.