Firenze, 04 luglio 2008- “Così non va”, tuona la Cia toscana. Ci vuole più agricoltura nel futuro. I prezzi degli alimenti al consumo sono aumentati del 28 per cento dal 2000 al 2007, mentre i redditi degli agricoltori sono diminuiti, nello stesso periodo del 18 per cento (contro un +16% della media europea). Insomma, per l’agricoltura toscana, i conti non tornano. Se ne parlerà lunedì prossimo, 7 luglio, a Firenze (presso l’Auditorium Mps-Capital Service, in Via dei Della Robbia, 41) durante l’assemblea della Cia Toscana, a cui prenderanno parte il presidente della Regione Toscana – e assessore all’agricoltura – Claudio Martini e il presidente della Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe Politi.
Sarà l’occasione, dopo le considerazioni raccolte nelle assemblee provinciali della Cia che si sono svolte in tutta la regione, di fare il punto sul futuro dell’agricoltura che appare in serio pericolo: nel 2007 sono aumentati i costi di produzione del 6%; è aumentata l’incertezza produzioni a causa dei cambiamenti climatici; si moltiplicano i vincoli e condizionamenti dell’attività agricola e il costo della burocrazia soffoca, sempre più, le imprese. Forte preoccupazione poi sul fronte burocrazia, che strangola letteralmente le aziende: basti ricordare che ogni azienda agricola dedica 100 giorni all’anno per risolvere le pratiche amministrative e burocratiche anziché per lavorare nei campi.