Chiusa ieri, domenica 8 giugno, la IV Mostra regionale bovini di razza Chianina, l’amministrazione torritese, vista la buona riuscita del convegno e dell’esposizione e il pieno appoggio degli allevatori, già pensa al prossimo anno, convinta di avere tutte le carte in regola per poter ospitare la mostra nazionale del 2009. Ne è convinto Paolo Malacarne, assessore alle attività produttive di Torrita, che durante il convegno di sabato mattina, ha sottolineato le grande potenzialità del nuovo Centro servizi alle imprese con sede a Torrita, ma punto di riferimento per tutta la Valdichiana: “Qui ci sono tutte le condizioni per creare un polo fieristico di rilievo, con più di undicimila metri quadrati esterni attrezzati e una localizzazione strategica a servizio della grande ricchezza produttiva che contraddistingue la Valdichiana”.
Tanti gli allevatori che anche ieri, nonostante l’inclemenza del tempo, hanno partecipato all’asta dei vitelli: otto le categorie in gara, per ognuna delle quali la Banca Monte dei Paschi ha offerto all’acquirente un contributo di quattrocento euro. Il campione di mostra – ovvero il miglior esemplare fra tutte le categorie secondo la giuria tecnica - a cui è stato assegnato il Trofeo Mario Grazi, è risultata una giovenca di 18 mesi dell’azienda agraria Giovanni Pucci di Cortona. Tanti anche gli allevatori, gli esperti del settore, i rappresentanti di categoria e le istituzioni che si sono confrontati, sabato 7 giugno, sui temi della tracciabilità di filiera, ma anche sui punti di forza e di debolezza di un comparto che in materia di produzione, acquisto e somministrazione della carne di razza Chianina, può ancora compiere passi in avanti per la valorizzazione in ambito locale.
Un settore non semplice, quello della Chianina che, come ha sottolineato Fausto Luchetti, presidente dell'Anabic, Associazione nazionale allevatori bovini italiani, vede alcuni squilibri: una strutturazione produttiva debole, un’età elevata degli allevatori, una consistenza media delle aziende e alcuni problemi strutturali, quali gli aumenti dei costi energetici e di produzione. D’altra parte, abbiamo un settore dalle grosse potenzialità, una qualità organolettica delle carni indiscussa e un legame con il territorio d’origine che può rappresentare il vero valore aggiunto.
A questo elemento si è rifatto l’intervento di Susanna Cenni, deputata del Pd e membro della commissione agricoltura alla Camera, che ha sottolineato la grande attenzione mostrata dal nostro territorio verso le proprie tipicità, ma, al tempo stesso, ha messo in guardia dal non fare i conti con dinamiche internazionali che rischiano di pesare fortemente sull’andamento del settore zootecnico anche a livello locale. “Dobbiamo inserire le nostre politiche a livello globale – ha detto Cenni riferendosi all’apertura verso gli Ogm e al ricorso a clonazioni per carni e latti”.
“Piena apertura alla ricerca biotecnologia, a patto che essa sia pubblica e garantita; ma stiamo attenti a tutelare la biodiversità e a non fare mai venire meno quel valore aggiunto che è rappresentato dal legame con il territorio. Per sostenere questi settori, per farli crescere nell’innovazione e mantenere alti i livelli di competitività, c’è bisogno del sostegno delle istituzioni, ma anche delle imprese. I finanziamenti e le risorse ci sono, ma dobbiamo investire ancor più sulla qualità, cercando una strutturazione forte e vivace della filiera, dall’allevamento alla ristorazione, perché è qui che possiamo competere.
E poi apertura alla filiera corta, che rappresenta, se adeguatamente garantita e pubblicizzata, il miglior modo per andare incontro al consumatore”.
Dello stesso parere anche l’assessore provinciale all’agricoltura Claudio Galletti, da tempo impegnato nella strutturazione della filiera corta sul nostro territorio come forma di reciproco vantaggio per produttori e consumatori. “Negli ultimi dieci anni – ha ricordato, però Galletti - il nostro Paese è dipeso sempre più dall’estero per le carni, passando dal 50 per cento di carne importata sul totale dei consumi degli anni Novanta al 60 per cento di oggi - e questo deve farci capire che gli aumenti di produzione, come quelli della carne Chianina, non sono certo paragonabili ad altre realtà.
Allora questo significa che per noi il legame dei prodotti con il territorio d’origine è davvero strategico per competere. Un’ultima battuta l’assessore Galletti l’ha riservata al mattatoio intercomunale di Sinalunga, di prossima attivazione che rappresenta una risposta pubblica ad una necessità importante degli allevatori del sud della provincia di Siena.
La IV Mostra regionale bovini di razza Chianina è stata organizzata e promossa dal Comune di Torrita di Siena, insieme ai Comuni di Montepulciano, Sinalunga, Trequanda, San Casciano dei Bagni e all’associazione Senese Allevatori, con il contributo del Ministero delle politiche agricole e forestali; della Regione Toscana; della Provincia di Siena; della Camera di commercio di Siena; dell’Anabic, Associazione nazionale allevatori Bovini; dell’Arsia; degli Amici della Chinina; della Azienda Usl 7 Siena e all’Apt Chianciano Terme Valdichiana.