Firenze– La Fiera Antiquaria di Arezzo compie 40 anni, anniversario che quest’anno verrà accompagnato da un evento per approfondire il tema, un convegno dal titolo “Per una visione dell’antiquariato in piazza” e da un’iniziativa legislativa. L’edizione del quarantennale è stata presentata questa mattina da Paolo Nicchi, presidente dell’Associazione Fiera Antiquaria. L’iniziativa legislativa è stata annunciata dal consigliere regionale Mauro Ricci intervenuto alla presentazione: “La Fiera Antiquaria di Arezzo è nata da una felice intuizione di Ivan Bruschi nel 1968 - ha detto Ricci - e in occasione di questa ricorrenza presentiamo una proposta di legge, unica in Italia, che ha come obiettivo il rilancio del mercato antiquario”.
La legge sulla disciplina degli interventi regionali in materia di valorizzazione delle fiere e dei mercati antiquari della Toscana e del commercio di antiquariato in generale, ha spiegato Ricci, vuole dare una regolamentazione al settore. “La normativa, oltre a riqualificare la manifestazione – ha concluso il consigliere - mira a garantire risorse per un riconoscimento formale del venditore, assicurando al compratore un acquisto libero e sicuro”. Nicchi ha ricordato come la manifestazione aretina sia occasione per rilanciare il turismo della città toscana.
“La fiera – ha detto – conta, ogni anno, oltre 450 espositori e circa 12.000 visitatori. È stata visitata, dal 1968 ad oggi, da oltre 5 milioni di persone. È un avvenimento importante per la Toscana e si è pensato pertanto ad un convegno in grado di proiettarla verso il futuro”. Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani e presidente del comitato scientifico del quarantennale della Fiera antiquaria, ha sostenuto che “la gloriosa Fiera Antiquaria di Arezzo ha bisogno di alcune rettifiche”.
La manifestazione è nata quando l’Italia era ancora ottimista ed entrava nella società dei consumi. Arezzo ha saputo allora sfruttare la congiuntura storica ed economica favorevole. Ma è l’ora di un ripensamento. “Il convegno che si terrà il 28 giugno – ha detto Paolucci – si rende necessario per il declino della qualità della manifestazione aretina, che ha perso in qualità e va rilanciata nel nome della competizione e dell’azzardo. Si deve garantire ad Arezzo un antiquariato che sia un incontro dell’acquirente con le cose che desidera, una Fiera che mantenga l’aspetto avventuroso dell’acquisto antiquario”.
Secondo Paolucci l’obiettivo del convegno è garantire la libera contrattazione tra venditore e compratore.
Per il presidente del Comitato tecnico, Pierluigi Puglisi, la manifestazione è il simbolo di un modo tutto particolare di intendere l’antiquariato. “C’è bisogno – ha detto – di un sostegno al settore. La piazza offre ancora molto, ma dobbiamo recuperare i veri valori dell’antiquariato”. La formidabile intuizione di Ivan Bruschi va messa al passo con i tempi, ha ricordato anche Franco Scortecci, presidente regionale Ascom.
“L’appuntamento di Arezzo – ha affermato – riesce a cogliere lo spirito del territorio ed è divenuto una bandiera per la città toscana. Ma per riformarlo serve uno strumento che ne colmi la lacuna normativa. (em)