“La commissione sta organizzando per il prossimo 31 ottobre un grande convegno per discutere delle emergenze archeologiche della Toscana”. Lo ha annunciato oggi Ambra Giorgi, presidente della commissione regionale Cultura, durante la visita alla zona archeologica di Vetulonia, in provincia di Grosseto
“L’iniziativa – ha aggiunto la Giorgi – si svolgerà presso il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato e punta a far conoscere i dati archeologici dei rinvenimenti e approfondire le problematiche e le prospettive di valorizzazione e gestione delle tree aree archeologiche a rischio in Toscana, il Melone del Sodo di Cortona, l’area archeologica di Gonfienti a Prato, il cantiere delle Navi Antiche di Pisa”.
Partecipano i rappresentanti delle Soprintendenze archeologiche, degli Enti locali, della giunta regionale ma anche esperti di marketing, gestione e comunicazione che si confronteranno con associazioni di imprenditori su esperienze di successo che hanno permesso la valorizzazione di zone archeologiche.
“Vogliamo fare il possibile perchè le emergenze archeologiche della Toscana si trasformino in punti di eccellenza – ha spiegato la presidente – In questi mesi abbiamo visitato le tre aree a rischio e abbiamo raccolto dagli amministratori e direttamente dagli archeologi esigenze e problematiche per portare avanti gli scavi o restaurare al meglio quanto ritrovato”.
Ma la commissione non punta solo a questo. “E’ importante discutere anche la questione dei tanti musei e zone archeologiche della Toscana, sono circa 80, in molti casi si tratta di piccoli antiquaria: anche qui bisogna intervenire, creando strutture unificate che riuniscano i reperti di diversi comuni, con a disposizione più risorse e più personale, così da permettere ai turisti di visitarli; la parola d'ordine è fare sistema in Toscana anche in questo settore”. E bisogna fare presto, non solo per salvare quanto già riportato alla luce, ma anche per poter offrire adeguate strutture agli archeologi che continuamente scoprono tombe e insediamenti.
La commissione regionale, prima di Vetulonia, ha visitato gli scavi di Massa Marittima, dove pochi giorni fa sono stati riportati alla luce, presso il Lago dell'Accesa, strutture edilizie etrusche del VII secolo A. C. Ma la campagna di scavi 2006 non è ancora finita: secondo gli archeologi servirà circa un anno per comprendere la reale estensione dell’abitato, dato che molte strutture sono ancora interrate. “E' necessario mettere in sicurezza quello che è stato recuperato – ha sottolineato la Giorgi – come a Gonfienti, a Prato, in cui sono stati messi sotto tutela 12 ettari e sono in corso di vincolo altri 5”.
“A Pisa invece le problematiche sono diverse, con il ritrovamento di decine di navi e migliaia di manufatti il cantiere punta a diventare un centro di eccellenza del restauro del legno accogliendo reperti da tutta Italia”. Per la presidente, la presenza e la collaborazione delle istituzioni è fondamentale per permettere al passato di ritornare alla luce e di essere studiato e visto da tutti. (ac)