Ritorna l’appuntamento biennale con la Galleria Moretti di Firenze, che dal prossimo settembre ospiterà nelle sue sale l’eccezionale evento espositivo Da Allegretto Nuzi a Pietro Perugino. La mostra avrà luogo, come ormai è consuetudine, in concomitanza con la Biennale antiquaria di Palazzo Corsini, a cui partecipa anche la Galleria Moretti con un ampio spazio espositivo, uno degli appuntamenti d’arte a cui importanti collezionisti italiani e stranieri non mancano mai.
La mostra Da Allegretto Nuzi a Pietro Perugino, che inaugura giovedì 29 Settembre e rimarrà aperta fino a tutto il mese di ottobre, verterà intorno a una raffinatissima selezione di circa 20 dipinti, di cui molti dispersi sul mercato internazionale e riportati in Italia grazie al grande impegno di Fabrizio Moretti che da anni attua una politica di recupero dei nostri capolavori per ricollocarli nelle grandi collezioni di musei.
Nell’ambito della promozione della grande pittura italiana è stata aperta al pubblico nei mesi scorsi una nuova sede a Londra, nella prestigiosa New Bond Street, che vuole essere un punto di riferimento per quei collezionisti di dipinti antichi dal XIV al XVIII secolo che cercano un approccio riservato e discreto al mercato dell’arte.
Nelle sale della galleria fiorentina si potrà ammirare la Santa Caterina d’Alessandria di Pietro Vannucci detto il Perugino, che rientra in Italia dopo una permanenza secolare all’estero.
E’ una pregevolissima tavola che faceva parte di quella che per secoli è stata la più grande pala d’altare mai realizzata. Collocata al centro della chiesa della Santissima Annunziata di Firenze, era originariamente formata da sette dipinti tuttora esistenti che oggi sono divisi tra il Museo dell’Accademia di Firenze, la chiesa fiorentina ed il Metropolitan Museum of Art di New York e il cui recupero permetterà, in una prossima mostra sul Perugino, la riunificazione con le altre e una ricostruzione dell’altare originale.
La tavola fu acquistata da Sir Joseph B. Robinson alla fine dell’Ottocento che la donò alla figlia, Ida, Principessa Labia.
Altra importante acquisizione avvenuta è la piccola ma ispirata opera di Tommaso di Cristofano detto Masolino il San Giovanni Battista, miracolosamente "riapparso" sul mercato americano una decina di anni fa e subito riconosciuta all’unanimità appartenente ad uno dei più grandi pittori italiani nel periodo di passaggio fra Gotico e Rinascimento: Masolino da Panicale.
Anche la Natività di Cristo del Maestro dell’Annunciazione Spinola, pittore fiorentino allievo di Giotto attivo nel secondo decennio del Trecento, proviene da una importante collezione straniera, e già facente parte di una piccola serie di dipinti su tavola che erano stati raggruppati da Roberto Longhi nel suo famoso saggio su Stefano Fiorentino.
Questa piccola ma preziosa raccolta prosegue la personale linea di ricerca di Fabrizio Moretti, giovane titolare della galleria fiorentina ormai affermata internazionalmente e presente alle più prestigiose manifestazioni antiquarie in Europa e negli Stati Uniti tra le quali meritano di essere ricordate il Tefaf di Maastricht, il The International Fine Art Fair di New York e la Biennale des Antiquaires di Parigi.
Situata nel cuore di Firenze, tra palazzo Strozzi e Santa Maria Novella, la Galleria Moretti è stata aperta al pubblico dei grandi collezionisti pubblici e privati dal 1999 con l'inaugurazione della mostra Da Bernardo Daddi a Giorgio Vasari cui ha fatto seguito, nel 2001, quella dedicata ai Pittori attivi in Toscana dal Trecento al Settecento e nel 2003 Da Ambrogio Lorenzetti a Sandro Botticelli.
Il catalogo della mostra, edito da Edifir sarà in lingua italiana ed inglese. Ogni singola opera esposta sarà accompagnata da un rigoroso studio scientifico a cura di alcuni dei massimi specialisti del settore come Luciano Bellosi, Andrea de Marchi, J. K. Nelson, Nicoletta Pons, Angelo Tartuferi, Cristina Guarnieri.