Firenze, 23 Giugno 2008- «Il nuovo regolamento regionale ci consente di fare richiesta per un referendum consultivo che, se approvato dal consiglio, ci permetterà di indire quel referendum abrogativo della legge elettorale regionale che ha cancellato il voto di preferenza e che ci fu impedito proprio in corso d'opera il 27 dicembre scorso». E' quanto sostiene Mario Razzaneli, capogruppo dell'Udc che questa mattina, i nsieme agli altri membri promotori del referendum Giampaolo Pagliai dell'Udc al Comune di Pistoia, Paolo Cintolesi del Comitato Oltre di Comeana, Puccio Cartoni membro del Comitato dei 101 e Giovanni Agelli in qualità di vicepresidente dell'Associazione del buongoverno di Pisa, ha annunciato, appunto, «la richiesta per un referendum consultivo e per due disegni di legge di iniziativa elettorale».
«Tutti parlano ma nessuno fa niente - ha proseguito Razzanelli - e in questa apparente mancanza di volontà l'unica soluzione è quella di prendere nuovamente l'iniziativa e presentare al consiglio regionale un referendum assai più semplice di quello abrogativo e di uguale valore politico. Secondo i sondaggi 7 toscani su 10 sono per il ripristino della classe regionale. Non solo. I tempi del referendum coincideranno con quello nazionale sulla legge elettorale, e questo non può che giocare a nostro favore.
Messe da parte le 30 mila firme raccolte lo scorso dicembre e bloccate da una legge "truffa", in quanto il solo modo per interrompere un procedimento in corso è quello di emanare una norma transitoria, si riparte dunque con una nuova battaglia sul fronte della legge elettorale bypassando il blocco sul referendum abrogativo e portando avanti altre iniziative». «Stiamo per proporre anche due richieste di legge di iniziativa popolare - ha spiegato Razzanelli - la prima per avvallare la proposta del referendum sul ripristino del voto di preferenza, la seconda sull'altro punto caldo su cui ci battiamo da tempo, la riduzione cioè dei consiglieri regionali dagli attuali 65 a 50.
Il Consiglio regionale toscano avrà dunque otto mesi per decidere, tempi tecnici che non possono che dare risposte certe e definitive». «Basteranno 5000 firme per obbligare il consiglio regionale a riaprire tali vertenze - ha concluso il capogruppo dell'Udc - siamo e continuiamo ad essere l'unica Regione in Italia ad essere in queste condizioni, è come se ci considerassero cittadini di serie Z». « Con la scusa della partitocrazia si sono presi le poltrone, hanno tolto ai cittadini la possibilità di scegliere- ha ribadito Giampaolo Pagliai - anche le primarie sono primarie da carnevale, perché le fondamentali sono proprio quelle che ammettono il voto di preferenza,le assemblee non devono essere pretoriane per ottenere più prebende.
Penso che siano dei liberticidi, fanno i padroni da sempre, è l'ora di tornare ad un regime realmente democratico».