Quella di due anni fa è stata considerata da molti, politici, giornalisti e studiosi, come una delle tornate elettorali fra le più virulente nella storia della Repubblica. Tanto aspra ed incerta da essere paragonata a quella che, nel 1948, vide scontrarsi la Democrazia cristiana di Alcide De Gasperi da un lato ed il Fronte socialcomunista di Togliatti e Nenni dall'altro.
Ed è proprio su “Le elezioni del quarantotto” che si concentra l'ultimo lavoro del giornalista e ricercatore universitario Edoardo Novelli.
Un libro gradevole già nelle fattezze e che attraverso stralci di giornale, i pensieri affidati dai diversi leader ai rispettivi diari, ma soprattutto una vasta galleria di immagini (sono ben 82 le riproduzioni a colori di manifesti e volantini che trovano cittadinanza fra le quasi duecento pagine) cerca di raccontare la storia, le strategie messe in atto e gli esiti della prima campagna elettorale repubblicana.
Una campagna che chiama in causa il passato del numero uno della Democrazia cristiana (“l'onorevole De Gasperi, pieno di fiele austriaco”) e gli eredi di Garibaldi divenuto il simbolo e quindi “forzatamente arruolato” nel Fronte democratico popolare; ancora, gli aiuti economici provenienti da oltre oceano grazie al Piano Marshall e gli italiani prigionieri negli impervi territori dell'Unione Sovietica.
Ma quelle del 18 aprile 1948, a ben vedere, sono anche le prime elezioni in cui la Doxa di Milano attraverso lo strumento del sondaggio indaga le intenzioni di voto degli italiani (e sappiamo oggi quanto questa pratica sia al centro di ogni vigilia elettorale) e dove l'impegno della Chiesa retta da Pio XII a fianco della 'balena bianca' (con i Comitati civici di Luigi Gedda) si fa fondamentale.
“Le elezioni del quarantotto – Storia, strategia e immagini della prima campagna elettorale repubblicana” di Edoardo Novelli
Donzelli editore, pagine 194 con 82 tavole a colori, 16 Euro
ISBN 88-6036-243-1
