Firenze– Supermicroscopi che fotografano il linguaggio dei neuroni, metodi per sconfiggere i batteri senza antibiotici, novità nella cura del cancro, delle cardiopatie, dell’alzheimer, perfino la prova scientifica del libero arbitrio.
I primi straordinari risultati di alcuni progetti in corso all’Università di Firenze sono stati presentati oggi in occasione della Giornata della Ricerca promossa dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Si tratta di studi finanziati in questi anni dall’Ente, che per il 2008 raddoppia addirittura l’investimento nel settore, destinando a 143 progetti di rilievo circa 18 milioni di euro (contro gli 8,9 del 2007), per un totale nell’ultimo quinquennio di circa 50 milioni.
Hanno partecipato alla cerimonia il presidente dell’Ente Edoardo Speranza con il past rettore dell’Università di Firenze Paolo Blasi in qualità di consigliere d’amministrazione e, per l’Ateneo, i prorettori Guido Chelazzi (Ricerca) e Sandro Rogari (Formazione) insieme ai molti ricercatori beneficiari in rappresentanza anche di istituti scientifici nazionali (Cnr, Inoa, Lens, ecc.).
“L’ingresso nel gruppo Intesa San Paolo”, ha spiegato Speranza, “ha portato all’Ente maggiori dividendi che abbiamo investito nella tutela del patrimonio e in ricerche di particolare significato.
Accanto ai restauri importanti (villa Bardini con il suo giardino) e alle grandi mostre d’arte (Botticelli, Arnolfo, Alberti, Leonardo, Cézanne, il ciclo di Fattori, presto Galileo), prende corpo un crescente impegno a favore della scienza, nel solco della migliore tradizione culturale di Firenze. Scopo dell’Ente è promuovere sinergie virtuose, puntando sull’eccellenza e sullo sviluppo di grandi centri capaci di attrarre ricercatori internazionali e di porre un argine alla fuga di cervelli”.
Ai 9,3 milioni per la ricerca già previsti per il 2008 ne sono stati dunque aggiunti 8,6 dal Fondo Progetti Rilevanti per un totale di 17,9. Di questi, oltre 10 sono destinati al Polo Scientifico di Sesto Fiorentino, 6,5 al settore biomedico, il resto (1,5 circa) a progetti vari. Risorse che fanno dell’Ente una delle fondazioni bancarie più impegnate sul fronte della ricerca, strategico per il futuro del Paese. Come in passato, gli investimenti calamiteranno contributi almeno di pari importo da canali istituzionali (Unione Europea, governo, enti pubblici e privati), e produrranno significative ricadute sull’apparato produttivo toscano e sulla qualità della formazione superiore.
Ha spiegato Blasi: “Abbiamo concentrato le risorse sui progetti di punta delle istituzioni scientifiche pubbliche, dando priorità a iniziative che già dispongono di strutture adeguate e personale qualificato.
Grazie a questi progetti, Firenze consolida il proprio patrimonio di conoscenze e si conferma al top anche come città della scienza”.
Tra gli scienziati che hanno presentato un’anteprima del loro lavoro, il bioingegnere Claudia Manfredi (con l’ospedale pediatrico Meyer sta indagando sul pianto dei neonati), la biotecnologa Stefania Tegli (sta sperimentando sulle piante per vincere i batteri senza antibiotici), l’endocrinologo Maria Serio (coordina 13 equipe in un’indagine sui meccanismi cellulari legati all’insorgere di Alzheimer, tumori e patologie renali), l’ingegner Claudio Borri con il suo centro interuniversitario Criaciv, la speciale galleria del vento, sede a Prato, dove si certifica la resistenza di ponti (Messina), stadi (della Juventus), stazioni dell’alta velocità (quella di Calatrava a Reggio Emilia), grattacieli e impianti industriali.
Il fisico Tito Arecchi ha invece documentato una sua ricerca sulle dinamiche caotiche cerebrali che consente di certificare antiche intuizioni come il libero arbitrio, mentre, in parallelo, il professor Francesco Pavone ha presentato risultati e prospettive di una serie di test con un innovativo microscopio capace di fotografare attimo per attimo gli impulsi elettrici dei neuroni, ossia il linguaggio con cui le cellule del cervello comunicano tra loro.
Hanno concluso lo psicologo Piero Salzarulo con la sua ricerca sui meccanismi del risveglio senza sveglia, e il neurologo Piero Geppetti sui farmaci contro il dolore.