Firenze 27. maggio 2008- Nella Toscana 2007, prosegue la crescita delle imprese a maggioranza femminile, arrivando a segnare un +643 unità (+0,7%) contro un -943 (-0,3%) delle restanti, con un'incidenza del 23% sul tessuto imprenditoriale regionale, ma a questa crescita non corrisponde un altrettanto positivo sviluppo del numero di imprenditrici toscane (-0,8%).
Le donne sempre più ricoprono un ruolo di Amministratrice (+1,5% ,+0,3% i colleghi maschi), mente diminuiscono in veste di Socie (-2,2%, -3,9%), Titolari (-0,1%, +0,1%) o in Altre Cariche (-0,9%, -2,0%).
La conferma arriva dall'Osservatorio sulle Imprese Femminili di Unioncamere Toscana, in collaborazione con Regione Toscana, su dati forniti da Infocamere-Stockview relativi al Registro Imprese delle Camere di Commercio.
Nel confronto con le altre regioni benchmark, la Toscana rosa evidenzia una performance in linea con Piemonte e Veneto (entrambe +0,5%); superiore a Lombardia (+0,1%); inferiore a Emilia Romagna (+1,2%) e Marche (+1,3%).
Lo sviluppo della demografia imprenditoriale femminile ha avuto incrementi sia sulla costa che all'interno della nostra regione.
Sono state particolarmente positive le performance di Prato (+3,4%) Pistoia e Pisa (entrambe +1,3%); non rilevanti quelle di Siena e Livorno (entrambe +0,9%), Arezzo e Grosseto (+0,4%), Lucca (+0,1%); negativi gli andamenti di Massa Carrara (-0,7%) e Firenze (-0,1%).
Nella classifica delle incidenze femminili, restano al primo posto Grosseto (28,8%) e all'ultimo Firenze (21,4%). La provincia di Prato (23,0%), pur non essendo la più femminilizzata, ha mostrato, tra il 2003 e il 2007, la maggiore variazione (+2,0%) sorpassando, così, quelle di Pistoia, Lucca, Pisa.
In controtendenza con quanto verificatosi tra le imprese a maggioranza maschile, le imprenditrici toscane hanno preferito la forma giuridica di società di capitale (+6,3%, +766) e quella di cooperativa ( +5,1%,+53 contro +0,1%, +6).
Una lieve flessione (-0,1%, in assoluto -63) nell'universo femminile per la voce ditta individuale, che rimane tuttavia la più diffusa (il 60% circa delle imprese femminili, il 52% per le altre imprese).
Le imprese guidate da donne sono particolarmente cresciute nei settori costruzioni (+7,6%, +244; rimanenti +3,4% e +2.080) e nei servizi alle imprese (+4%, +478), dove si osservano punte alte nelle attività immobiliari (+291, +4,9%), e di consulenza professionale e imprenditoriale (+171, +4,1%).
Diminuiscono, invece, nel settore dell'agricoltura (-146 imprese rosa, cioè -1,0%).
Sono in leggera flessione, per la prima volta dal 2003, nel commercio (-0,5%, ossia -154 imprese), soprattutto in quello al dettaglio che perde 206 imprese (-1,0%); e nel manifatturiero (-0,2%, ossia -22 imprese), a causa del comparto moda (-99 imprese, -1,4%) dove scendono le imprese tessili femminili (-152, -6,5%), controbilanciate in parte dalla crescita del settore delle confezioni (+71, +2,5%).
Nonostante le performance non positive, comunque, i settori del commercio e dell'agricoltura continuano a raccogliere il maggior consenso da parte delle donne (il 29,0% e 15,3% delle imprese femminili operano rispettivamente nei due settori), seguono i settori manifatturiero (14,4%), altri servizi pubblici e alla persona (8,8%), alberghi e ristoranti (8,2%).
Crescono le imprenditrici straniere: +8,3% quelle comunitarie, soprattutto provenienti da Romania e Repubblica Ceca; +6,2%, le extra-comuntarie, grazie alle presenze cinesi, senegalesi e pachistane.
D'altro canto diminuiscono le imprenditrici toscane (-1.184, -0,8%), sebbene il complesso femminile non toscano rimanga sostanzialmente stabile (+37, +0,1%), e la compagine maschile abbia segnato andamenti peggiori (rispettivamente -1,4% e -1,1%).