Sesto Fiorentino- Lunedì 3 marzo 2008, dopo circa 10 anni di interdizione alla fruizione pubblica del bene artistico archeologico ipogeo più significativo del comprensorio fiorentino, a Quinto, il tumulo etrusco della montagnola è stato oggetto di una grave trasformazione che ne altera le caratteristiche morfologiche e paesaggistiche. Oltre 10 alberi di alto fusto, e vari cespugli, di preziose specie ornamentali, caratteristiche dei parchi toscani, sono stati abbattuti. Erano monumenti verdi, veri e propri, che da secoli segnavano la geomorfologia del tumulo da epoche precedenti alla scoperta della sottostante tomba etrusca avvenuta negli anni ’60.
"Gli alberi sottolineavano la monumentalità del sito, esaltandone anche paesaggisticamente le funzione celebrativo monumentale, che le tombe ipogee avevano, non solo per il loro contenuto e la loro struttura -spiega il Prof.
Mauro Ugolini dell’associazione Alternativa Città per l’Uomo- anche, per l’impronta, vero segno sul territorio dove erano state edificate". Dopo il il taglio degli alberi -denuncia l'associazione- il progetto finanziato da TaV prevede lo scorticamento del terreno al di sopra delle pietre della tomba. Questo non considera l’insieme degli elementi costruttivi etruschi (le pietre , l’argilla a, gli inerti).