Domani, mercoledì 12 marzo, appuntamento con la sesta giornata del Samsung Korea Film Fest, all’Auditorium Stensen (Viale Don Minzoni 25).
Protagonista della giornata sarà il regista Lee Myung-se, che sarà presente alla proiezione del suo film M (ore 20.00). Lee Myung-se è uno dei registi più innovativi della Corea di oggi. Dopo essersi laureato all'Institute of Arts di Seoul ed aver lavorato come aiuto regista di Bae Chang-ho, ha diretto Gagman, una malinconica commedia sul contrasto fra sogni e realtà.
Oggi, con sei lungometraggi alle spalle, è considerato uno dei maggiori registi del suo paese. In M Lee Myung-se porta a compimento il percorso dei film precedenti, imprimendo a ciascuno dei temi che gli sono cari una torsione iperbolica: l’inseguimento amoroso si sposta dallo spazio fisico a quello mentale, la sperimentazione sul linguaggio cinematografico e la frammentazione del montaggio si sciolgono in una completa perdita dei punti fermi, lo sguardo al cinema occidentale diventa omaggio.
Il protagonista di M è Min-woo, uno scrittore in crisi, che non riesce a scrivere il suo nuovo best seller a causa di un blocco creativo.
Inconsciamente evocata da questo vuoto (che è mentale, ma soprattutto del cuore) arriva Mimi, fragile, ingenua, innamorata di lui. Lo segue, lo incontra, forse lo ama. E mette in crisi tutte le sue certezze e il suo rapporto con Eun-hye, la fidanzata ricchissima, bellissima, perfetta. Ma chi è Mimi? Un fantasma, un’allucinazione, la proiezione di un sentimento nascosto? La giornata si aprirà alle 17.30 con Take care of my cat della regista donna Jeong Jae-eun, in cui si fa uso della metafora “felina” per riflettere sulla condizione delle relazioni umane.
Cinque amiche nella Corea di oggi, si sono promesse di non lasciarsi mai, ma devono fare i conti con le differenze che scavano fra di loro: Hae-ju è carina, sicura di sé, e ha trovato un lavoro a Seoul, che le permette di avere denaro a disposizione e di sentirsi realizzata; Tae-hee lavora nel laboratorio termale della sua famiglia ma vorrebbe diventare disegnatrice di tessuti e presta aiuto volontario ad uno scrittore disabile, innamorato di lei; Ji-yeong vive con i nonni in una baracca di periferia, e deve fare i conti prima di tutto con i bisogni fondamentali; insieme a loro due gemelle che vendono monili fatti a mano nei mercatini.
A poco a poco la vita le allontanerà sempre di più: qualcuna decide di partire, qualcuna di non pensarci più.
Alle 22.45 chiude la giornata Ardor, diventato un breve tempo un film di culto presso il pubblico internazionale, anche a motivo della sua “origine” artistica: una regista pasionaria, Byeong Yeong-yoo, conosciuta in tutto il mondo per il suo impegno sociale a difesa dei diritti delle donne, sceglie di girare un melodramma intriso di forte erotismo.
Mi-heun scopre che il marito la tradisce e si trasferisce con lui e la loro figlia in un piccolo paese di campagna, per cercare di ricostruirsi una vita.
La nuova consapevolezza la schiaccia, è un fantasma perduto che si aggira nelle rovine di un’esistenza senza più fiducia, fino a quando non incontra il medico del paese, In-kyu.