Ancora un grande solista sarà protagonista del concerto della Camerata Strumentale Città di Prato giovedì 6 marzo al Teatro Politeama Pratese (ore 21). Dopo Alessio Bax, Pietro De Maria, Monica Bacelli, Mario Brunello e Louis Lortie, arriva sul palco del Politeama il giovane e talentuoso violoncellista cinese Jian Wang, definito da Isaac Stern come uno dei più brillanti violoncellisti della sua generazione. Wang ha debuttato nel 1995 sotto la guida di Claudio Abbado e ha già suonato con le più prestigiose orchestre internazionali tra cui la Royal Concertgebouw Orchestra, l’Orchestra di Santa Cecilia, la Mahler Chamber, l’Orchestre National de France, con la guida di direttori quali Chailly, Sawallisch, Eschenbach, Chung, Hickox, Wigglesworth e Harding.
A Prato, con la direzione di Alessandro Pinzauti, Jian Wang interpreterà il Concerto per violoncello e orchestra Hob. VIIIb:2, di Franz Joseph Haydn, lavoro composto nel 1783 e modellato sulle grandi doti virtuosistiche del violoncellista Anton Kraft, insigne musicista attivo, come fu lo stesso Haydn, alla corte dei principi Esterhàzy. Nell'arco dei tre movimenti, la scrittura per violoncello diventa sempre più incandescente, sospinta da una ricca ornamentazione che spazia su tutta l'estensione dello strumento per poi sfociare nell'Allegro finale in passi di puro virtuosismo brillante e spericolato, un vero banco di prova accessibile solo ai grandi virtuosi.
Non comuni capacità virtuosistiche sono richieste anche per l'esecuzione delle Variazioni su un tema rococò Op. 33, composte tra il 1876 e il 1877 da Ciajkovskij, sulla scia della venerazione che il compositore russo nutrì nel corso della sua vita per le opere di Mozart. All'eleganza settecentesca che caratterizza il tema iniziale fanno da contrappeso sette variazioni in cui progressivamente il violoncello fa ricorso ad ogni risorsa virtuosistica trasformando l'intera composizione in un autentico pezzo di bravura.
Echi e citazioni mozartiane si rincorrono anche nella Quinta Sinfonia di Franz Schubert, brano conclusivo del concerto. Composta nel 1816, questo lavoro sinfonico, di chiare proporzioni settecentesche, restituisce un'atmosfera di letizia e serenità, lontana dalle malinconie dello Schubert della maturità. Ad aprire la serata, ancora una pagina sinfonica: la Sinfonia n. 80 di Franz Joseph Haydn, composta tra il 1783 e il 1784, poco prima dei grandi successi che il compositore avrebbe raccolto con le formidabili serie delle Sinfonie "parigine" e "londinesi".
Anche questo concerto sarà trasmesso in diretta radiofonica sulle frequenze di Rete Toscana Classica a partire dalle 20.50 con il commento di Luca Berni.