Firenze, 7 febbraio 2008– Per la ottava volta su quindici, nella storia repubblicana, una legislatura si conclude prematuramente dopo che il Presidente della Repubblica, osservando rigorosamente il dettato costituzionale, ha preso atto che non c’è una maggioranza per formare un nuovo governo. La XV con la durata di poco più di venti mesi si colloca al secondo posto per brevità, dietro l’XI che si concluse a metà gennaio del 1994. a seguito di eventi ben più drammatici delle vicende politiche di questi giorni.
Tre legislature sono state di due anni(1992-1994, 1994-1996, 2006-2008), tre di quattro anni (1968-1972, 1972-1976, 1979- 1983), una di tre anni ( 1976-1979), solo sette quelle che sono arrivate a scadenza naturale (1948-1953, 1953-1958, 1958-1963, 1963-1968, 1987-1992, 1996-2001, 2001-2006).
In occasione delle Assemblee di Circolo del Partito Democratico, convocate a Firenze l'8, il 9 e il 10 febbraio l'onorevole Ermete Realacci sarà domani alle 17 alla Casa della Cultura in via Forlanini 164 e alle 18.30 presso l'Altana di Piazza Tasso.
Anche il sindaco di Firenze Leonardo Domenici interverrà domani alle 17.30 alla Sede Arci in piazza dei Ciompi, mentre sabato sarà alle 10 al Circolo Arci XXV Aprile in via Bronzino 117.
«La crisi istituzionale e politica aperta con la caduta del governo Prodi avrà -è l'appello sottoscritto dai consiglieri comunali fiorentini del PD- di mandare il Paese al voto con l'attuale Legge elettorale, il cosiddetto Porcellum. Come si sa tale sistema non prevede né preferenze né alcuna possibilità per l'elettore di scegliere il proprio rappresentante.
Tale sistema ripone con forza il problema della selezione della classe dirigente, che il nostro partito ha saputo ben affrontare a livello della sua dirigenza attraverso il sistema delle primarie. Nei prossimi giorni gli elettori delle primarie del 14 ottobre saranno chiamati a votare i propri rappresentanti nei circoli e nelle assemblee cittadine e provinciali. Questo esempio di democrazia ha di fatto consolidato un modello di selezione aperto e partecipato che, come ci siamo detti più volte, deve diventare uno dei tratti distintivi del PD.
Per questo, per noi risulta importante affrontare il tema della selezione delle candidature per il Senato e per la Camera dei deputati attraverso lo strumento delle primarie. Pur non nascondendoci le difficoltà che i tempi ristretti comportano siamo altresì convinti che uno sforzo in tal senso sia necessario come attestazione di apertura, partecipazione e reale innovazione del sistema politico».