La delibera di giunta del Comune di Firenze che prevede la creazione di un gestore idrico unico per gli Ato (Autorita' territoriali ottimali) 2,3 e 6, ha spaccato la maggioranza in Palazzo Vecchio. Al momento del voto in consiglio comunale, ieri pomeriggio, è mancato il numero legale. A favore della delibera erano il Partito democratico e il Partito socialista. Due dei tre consiglieri dei Comunisti italiani si sono astenuti. L'altro non era presente, insieme a Verdi e Sinistra democratica. Assenti anche Prc e Unaltracitta'/unaltromondo, che sono all'opposizione.
Il sindaco Leonardo Domenici, uscito dall'aula dopo il voto, ha detto ai giornalisti che ''e' stato fatto un incomprensibile regalo alla destra''. Il Pd ha successivamente espresso ''sfiducia'' nei confronti del presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini (Sinistra democratica) che ha ''privilegiato l'appartenenza partitica''. Il centrodestra ha alzato cartelli con scritto ''Elezioni''.
«Dal dibattito del consiglio comunale è emerso un dato preciso: la maggioranza di centrosinistra non c'è più e il sindaco farebbe bene a prenderne atto dando seguito a quanto lui ha più volte ventilato o minacciato. E' ora che se ne vadano». E' quanto hanno dichiarato i capigruppo di "Forza Italia verso il Popolo della Libertà", Alleanza Nazionale e UDC.
«La crisi della maggioranza di Domenici - hanno aggiunto - assomiglia a quella della maggioranza anche sostiene il presidente del consiglio dei ministri Romano Prodi. In entrambe è venuta meno la possibilità di tenere insieme la sinistra radicale e quella riformista. E', insomma, una crisi politica che evidenzia un fallimento strategico ma a Palazzo Vecchio l'ex maggioranza del barcollante sindaco Domenici è anche riuscita ad aggiungere, alla crisi politica in atto, una crisi istituzionale.
Perché dal partito democratico è stata avanzata la richiesta di dimissioni del presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini: siamo al disfacimento delle ragioni che hanno tenuto insieme fino ad ora i responsabili del malgoverno di Firenze. Chiediamo che si torni al voto».
«Le parole del consigliere del partito democratico Michele Morrocchi che ha annunciato la sfiducia nei confronti del presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini mi hanno lasciato allibito. Sono la prova provata che il partito democratico considera le istituzioni a suo servizio e ritiene lo "sgarro" di Cruccolini una mancanza di fedeltà al partito».
E' quanto ha dichiarato il capogruppo dell'UDC Mario Razzanelli. «Non ho mai risparmiato critiche al presidente Cruccolini - ha aggiunto Razzanelli -ed ho sempre sostenuto la necessità che fosse il presidente di tutti. Oggi Morrocchi ci ha confermato che Cruccolini è stato eletto per essere a servizio del loro partito e che, avendo contravvenuto a questo accordo, deve andare casa. Questa non è democrazia e l'aggettivo "democratico" può essere tranquillamente depennato dal logo del partito al quale appartiene Morrocchi».
“Oggi si è consumato l’ennesimo strappo nella maggioranza che non è riuscita ad approvare la delibera sull’acqua ovvero la riorganizzazione degli ATO.
La maggioranza di Domenici a Firenze è al capolinea come quella di Prodi a livello nazionale”. Così Guglielmo Picchi, deputato di Forza Italia di Firenze, commenta la bocciatura della sull’ATO unica per la gestione dell’Acqua da parte del Consiglio Comunale di Firenze. “La maggioranza è molto debole da molti mesi come dimostrano le numerose votazioni in cui si è spaccata e non ha saputo trovare la sintesi. E’ ancora più grave il fatto che una maggioranza debole e divisa voglia imporre ai fiorentini e alla città scelte fondamentali come quelle sulla viabilità e sulla tramvia senza dialogo e confronto.
Il referendum sulla tramvia certificherà il requiem il fallimento dell’esperienza amministrativa della sinistra a Firenze e la necessità di convocare elezioni anticipate da svolgersi a Giugno”.