Upi Toscana non firmerà il Patto per la qualificazione dei servizi pubblici locali, perché non ne condivide l’impostazione, in modo particolare relativamente alla scelta dell’Ato unico regionale per i servizi idrici.
La decisione è stata assunta dall’Assemblea generale di Upi Toscana, che lunedì 17 dicembre ha votato un ordine del giorno.
“Oramai – sottolinea Lio Scheggi, presidente di Upi Toscana e della Provincia di Grosseto - il Patto è diventato una cosa molto diversa da ciò che originariamente era previsto fosse, trasformandosi in un documento troppo articolato e macchinoso che non dà indirizzi chiari.
Upi Toscana, in particolare, non condivide la scelta della Regione di dare vita ad un unico Ato che si occuperà di Servizio idrico integrato, e per questo non firmerà il protocollo sulla qualificazione dei Servizi pubblici locali. Se l’Ambito ottimale di riferimento dev’essere di dimensione regionale, infatti, riteniamo inutile creare la sovrastruttura di un’Autorità d’ambito, conservando allo stesso tempo le attuali 6 Conferenze dei sindaci con le relative strutture tecniche, quando le stesse funzioni di controllo e programmazione potrebbero essere esercitate da Giunta e Consiglio regionale.
La scelta compiuta, infatti, risulta un compromesso farraginoso e poco funzionale rispetto agli obiettivi dichiarati.
Upi Toscana, da parte sua, aveva fatto una proposta di buon senso che coniugava la riduzione del numero delle Ato con la rappresentatività delle comunità locali, prevedendo la realizzazione di tre Ato di Area vasta, in coerenza con la scelta che è stata fatta per gli Ato dei rifiuti. Tuttavia – conclude il presidente Scheggi - in una logica di collaborazione istituzionale, l’impegno delle Province toscane su questi temi proseguirà con l’obiettivo di recuperare una convergenza sui provvedimenti legislativi di settore che seguiranno all’adozione del Patto”.