Neurologia: venerdì convegno a Palazzo Vecchio dedicato ai neuroni specchio
Immunologia: lavoro di ricercatori dell'Università di Firenze fornisce basi per nuove strategie di vaccinazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 gennaio 2008 14:11
Neurologia: venerdì convegno a Palazzo Vecchio dedicato ai neuroni specchio<BR>Immunologia: lavoro di ricercatori dell'Università di Firenze fornisce basi per nuove strategie di vaccinazione

Firenze, 10 gennaio 2008- Importanti risultati nel campo dell'immunologia della malaria: li illustra un lavoro firmato da ricercatori dell'Università di Firenze e dell'Università di Roma "La Sapienza" - in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità e il Centre National de Recherche et de Formation sur le Paludisme del Burkina Faso - e pubblicato sulla rivista internazionale PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences). E' stato scoperto che un gruppo etnico dell'Africa subsahariana, i Fulani, di cui era nota la resistenza all'infezione malarica, ha un deficit funzionale di linfociti T regolatori, cellule del sistema immunitario normalmente coinvolte nel controllo e nella soppressione delle risposte immunitarie e infammatorie.
Questa anomalia, che permette lo sviluppo di risposte immunitarie efficaci nel contrastare l'agente eziologico della malaria, il Plasmodium falciparum, verosimilmente ha favorito la diffusione di questo gruppo etnico in vaste zone dell'Africa subsahariana ad elevata trasmissione malarica.

Tali risultati sottolineano l'importanza delle cellule T regolatorie nel controllo dell'infezione malarica e forniscono le basi biologiche per concepire nuove strategie di vaccinazione.
“L'infezione malarica rappresenta, da millenni, una sfida adattativa importante per numerose popolazioni umane: gli adattamenti biologici più efficaci per difendersi dalla malaria comportano generalmente delle modificazioni dei globuli rossi, che costituiscono l'ambiente di vita dei plasmodi nell'organismo umano.

Tra queste ricordiamo la mutazione dell'antigene Duffy, l'anemia falciforme e la talassemia - spiega Maria Gabriella Torcia del Dipartimento di Fisiopatologia clinica dell'ateneo fiorentino - Il sistema immunitario concorre a proteggere dalla malaria, sia attraverso la produzione di anticorpi diretti contro i diversi stadi del plasmodio, sia attraverso l'intervento dei linfociti citotossici. L'immunità alla malattia si acquisisce però solo dopo un lungo periodo di esposizione all'infezione, in genere a partire dall'adolescenza, e viene pagato, a livello della popolazione, con una mortalità infantile molto elevata.

La pressione selettiva esercitata dal Plasmodium falciparum ha tuttavia contribuito a selezionare varianti dei geni coinvolti nella risposta immunitaria che determinano un più efficace controllo dell'infezione. I dati ottenuti nella nostra ricerca – sottolinea Torcia - dimostrano che la ridotta suscettibilità all'infezione malarica dei Fulani, a lungo studiata dall'equipe di David Modiano dell'Università di Roma “La Sapienza”, è correlata ad una alterata funzione delle cellule T regolatorie.

Grazie a questa "anomalia" i Fulani riescono a sviluppare risposte immunitarie efficaci contro il Plasmodium falciparum sin dai primi anni di vita. Le cellule T regolatorie sono quindi fondamentali nell'attenuare le risposte immunitarie al Plasmodium falciparum. I nostri prossimi studi saranno centrati sull'identificazione degli antigeni del parassita in grado di attivare queste cellule e su possibili strategie di controllo del loro funzionamento”.
La risata è contagiosa
Non è solo un modo di dire.

Alla base dell'istinto di imitare il gesto e il movimento dell'altro c'è una funzione cerebrale precisa, quella messa in campo dai neuroni specchio. Di questo argomento si parlerà nella conferenza convegno che si terrà venerdì 11 gennaio (alle 16) nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio e cher sarà dedicata al neuroscienziato Luigi Amaducci. I primati umani e non umani sembrano aver sviluppato un meccanismo di base involontario, un meccanismo "specchio" che consente una introspezione automatica della mente degli altri.

Per fare qualche esempio: se osserviamo un movimento di un altro individuo non si attiva solo l'area visiva ma anche l'area della corteccia cerebrale che sarebbe preposta al generare quel movimento; se un essere umano osserva un proprio simile che si lamenta e si comprime un arto dolorante, oltre all'area della corteccia cerebrale preposta alla visione, nella corteccia cerebrale dell'osservatore si attiva anche l'area preposta alla percezione della sensibilità dolorosa dell'arto corrispondente.

Questo fenomeno è stato attribuito ad un nuovo sistema funzionale cerebrale, diffuso in tutta la corteccia e denominato "sistema dei neuroni specchio". Prima di queste osservazioni pensavamo che osservando o percependo le attività altrui si attivassero solo i neuroni preposti al senso con cui stiamo percependo l'altro. Il fatto che nell'osservatore si attivino anche gli stessi neuroni preposti a percepire un dato senso o a generare un certo movimento che si attivano nell'osservato, è quindi per noi un dato estremamente innovativo e sorprendente.

Le implicazioni di questa osservazione, fondamentale per la comprensione della fisiologia del sistema nervoso, avrà importanti ricadute nel campo della riabilitazione neurologica. Tuttavia l'importanza di questa osservazione supera il campo strettamente medico. Alla conferenza interverrà Giacomo Rizzolati, Professore Ordinario di Fsiologia e Direttore del Dipartimento di neuroscienze dell'Università di Parma, il primo scienziato ad aver identificato questo sistema neuronale. Rizzolati presenterà una panoramica delle osservazioni sue e dei suoi collaboratori e di quanti in questi anni hanno sviluppato le sue scoperte.

Al convegno interverranno non solo medici ma anche il rettore dell'Università di Firenze Augusto Marinelli, il presidente di Farmindustria Sergio Dompè, l'onorevole Valdo spini e altri esperti. La tavola rotonda (18:00) sarà coordinata da una delle allieve di Amaducci Laura Bracco.

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